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Desty Nova

Distacco dal riscaldamento centralizzato. Quali certificati servono?

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Cari amici,

nel mio condominio si sono distaccati tre appartamenti su 19 dal riscaldamento centralizzato. I primi due nel corso dell'esercizio 2013-2014, il terzo in quello successivo.

 

Tutti e tre hanno dato semplice comunicazione all'amministratore che ha constatato la chiusura dei vecchi radiatori e ha riferito all'assemblea.

 

I risparmi collettivi sono stati più che in linea con quanto ci si aspettava (si sono distaccati circa 250/1000 e i risparmi sono stati del 26% rispetto ai consumi del 2012-2013).

Le spese di proprietà (manutenzione straordinaria dell'impianto condominiale) vengono invece contabilizzate anche ai distaccati, ex lege, come prima.

 

Ora, per la solita cazzimma d'assemblea, alcuni condomini pretendono dall'amministratore una "certificazione tecnica" dei distacchi, sostenendo che c'è una "legge" che la impone.

Francamente non riesco a trovare in nessuna legge, decreto o regolamento regionale\provinciale\comunale (il mio condominio è a Roma) un obbligo per l'amministratore e per i distaccati di produrre a loro spese dei certificati tecnici.

 

Per gli esercizi passati l'amministratore ha sempre fornito assieme ai bilanci la prevista relazione sull'anno amministrativo trascorso (prassi che il nostro condominio ha anticipato due anni rispetto alla riforma del condominio... me ne vanto!) in cui ha riferito per filo e per segno i dettagli dei distacchi e - dal primo anno dopo i distacchi - ha fatto rapporto dettagliato sui consumi e gli effettivi risparmi in litri di gasolio.

Il Condominio dunque ha avuto due relazioni - ancorché non di un "tecnico iscritto all'albo" (così hanno chiesto...) - che certifica tutti i dettagli dei distacchi.

 

Dunque, la richiesta di questo paio di condomini è legittima? Ci sono leggi o sentenze che la autorizzano?

Se sì, che carte hanno diritto a ricevere oltre alla relazione annuale già fornita dall'amministratore?

Queste carte devono essere prodotte a spese dell'amministratore, a spese dei distaccati o a spese dei richiedenti?

 

Vi ringrazio anticipatamente di ogni risposta.

Veramente il riferimento c'è ed è l'art. 1118 c.c. IV comma

 

Il condomino può rinunciare all'utilizzo dell'impianto centralizzato di riscaldamento o di condizionamento, sedal suo distacco non derivano notevoli squilibri di funzionamento o aggravi di spesa per gli altri condomini. Intal caso il rinunziante resta tenuto a concorrere al pagamento delle sole spese per la manutenzionestraordinaria dell'impianto e per la sua conservazione e messa a norma.

Per dimostrare che non ci siano "notevoli squilibri di funzionamento" sarà necessaria una perizia tecnica.

Inoltre, non è ancora risolto il dubbio se i distaccati debbano o meno pagare una quota del consumo involontario.

Giovanni, perdonami, ma dov'è scritto nell'art. 1118 che è necessaria una "perizia tecnica"? Si parla di "squilibri di funzionamento" (con l'aggettivo "notevoli"...) e "aggravio di spesa". Come lo quantifichi uno squilibrio in anticipo sull'anno d'esercizio? I pezzi di carta del caldaista che ha piombato i tubi ci stanno, ma nessuno ti CERTIFICA che la caldaia avrà o non avrà squilibri... Poi, che vuol dire "notevoli"? Come lo quantifichi "notevoli"?

Nella fattispecie, la caldaia ha funzionato e sta funzionando perfettamente, i consumi sono calati esattamente come previsto (anzi, il primo anno anche più del previsto).

Se l'amministratore fornisce non una ma ben due relazioni con tutti i dati di funzionamento (manutenzione come da libretta, consumi come da previsione, e relative fatture) non è questa una "certificazione" che gli altri condomini non ci stanno rimettendo nulla dal distacco?

 

In altre parole c'è una legge, un decreto, un regolamento che IMPONGONO di chiamare un tecnico? (e poi, un tecnico di che genere? un commercialista che constati i costi? un ingegnere degli impianti? un caldaista?)

 

Efisio, sul "consumo involontario" il mio condominio non ha mai applicato una discriminazione delle spese sulla base della differenziazione fra volontario e involontario, quindi non credo si possa applicare ora, e soprattutto non retroattivamente sui condomini che sono già distaccati.

 

- - - Aggiornato - - -

 

Aggiungo: in altre parole, il SINGOLO condomino (il "solito singolo"...) può pretendere dall'amministratore delle certificazioni ulteriori sui distacchi dei suoi vicini di casa rispetto alla relazione che ha già avuto e in assenza e di squilibri di funzionamento sensibili e di aggravi di spesa?

1) non è l'amm.re che deve dimostrare il non-squilibrio, poichè l'amm.re non fa il ctp dei condomini;

 

2) la distinzione "consumo volontario/involontario" è legge. Basta che cerchi nel sito "UNI 10200" e "Dlgs. 102".

Scusate, ma cosa è questa diagnosi energetica introdotta dall'allegato 1 del dm 26 giugno 2015 di attuazione della l.90/2013 ed entrata in vigore il 1 ottobre 2015?

 

È un altro documento che il distaccante deve produrre?

Scusate, ma cosa è questa diagnosi energetica introdotta dall'allegato 1 del dm 26 giugno 2015 di attuazione della l.90/2013 ed entrata in vigore il 1 ottobre 2015?

 

È un altro documento che il distaccante deve produrre?

Il distaccato dovrebbe produrre la dichiarazione di un tecnico abilitato in cui si attesta che non produca "aggravi" alle spese altrui.

 

In ogni caso, con l'introduzione della norma UNI 10200, il problema è superato, perché per non procurare aggravi agli altri condomini, i distaccati dovranno pagare le spese per i "consumi involontari".

 

Ti consiglio di leggere qui:

http://www.anaciroma.it/leggi-condominio/riscaldamento-condominio/569/contabilizzazione-termoregolazione-distacco-dlgs-1022014-norma-uni-10200-2013.html

 

Vedi in particolare:

"...se sotto il profilo dello squilibrio al funzionamento potrebbe in teoria trovarsi un Tecnico che riesca a dimostrarne l’inesistenza (o almeno l’inesistenza in misura NOTEVOLE); è certo invece che – grazie a quanto disposto dalla UNI 10200 – un consumo involontario esiste sempre e comunque.

Se quel consumo involontario non viene sostenuto per la sua quota parte millesimale dal condomino che si distacca è inevitabile che quel consumo ricada sugli altri."

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Buon giorno scusate la domanda. Se il tecnico accerta che produca aggravi per gli altri e il,condomino sotto forma diciamo di regalia o perché amico,ecc..., dichiara il contrario agevolando il condomino distaccato cosa succede? La relazione tecnica può o deve essere recapitata anche agli altri condomini o solo su richiesta di questi ultimi?

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