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Disdetta anticipata contratto transitorio

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Salve, sono una studentessa, ad agosto 2014 ho stipulato con un'altra ragazza un contratto unico transitorio per studenti della durata di 12 mesi.

Per vari motivi, abbiamo deciso di dare disdetta con tre mesi di preavviso come previsto dal contratto. Ho quindi chiamato la moglie del proprietario(con lui non abbiamo mai avuto direttamente a che fare) per avere il loro attuale indirizzo a cui mandare la raccomandata e per informarla della disdetta.

Lei ha risposto che essendo la residenza del proprietario ancora in questa casa, dobbiamo mandare la raccomandata qua e ritirarla noi stesse (nel contratto non è indicato un indirizzo del proprietario)e che, nonostante le dispiacesse, non ci sarebbe stato alcun problema.

Mi ha poi richiamata dicendo che i motivi gravi da noi comunicati(per ora solo telefonicamente) non sono validi. Per entrambe il motivo è economico, mio padre è stato licenziato da un contratto a tempo determinato a novembre e l'affitto risulta troppo oneroso per i miei genitori, la famiglia dell'altra ragazza si è trasferita e ha dovuto affrontare delle spese importanti perciò andandomene io non riuscirebbe a coprire da sola l'intero affitto.

Ora, la proprietaria insiste che accetterà la disdetta solo se invece che andarcene ad aprile (facendo disdetta ora potremmo andar via entro il 15 aprile, ma lei insiste che dobbiamo andare via l'ultimo del mese in ogni caso) ce ne andassimo il 30 maggio. Ci ha minacciate che se non accettassimo questa condizione potrebbe ritrovarsi costretta a farci rimanere fino a fine contratto (31 agosto).

Detto ciò, può farlo? Può contestare il motivo economico? La disdetta sarebbe valida se la ricevessimo noi al suo posto? Qualche consiglio su come comportarci? Grazie

nvece che andarcene ad aprile (facendo disdetta ora potremmo andar via entro il 15 aprile,

ma lei insiste che dobbiamo andare via l'ultimo del mese in ogni caso) ce ne andassimo il 30 maggio

Salve,

se però non ci dici quale è la data di "decorrenza" scritta nel vostro contratto firmato da voi,

sarà ben difficile ottenere risposte congruenti ed adatte allo scopo.

Generalmente parlando, i mesi del preavviso devono essere mesi "pieni" contati dal momento in cui si riceve la raccomandata postale.

Non sapendo se la vostra decorrenza coincide con il primo del mese, o se ad esempio è il giorno 15 od il giorno 10 od il giorno 20 del mese, noi qui a distanza dal forum non possiamo darti riposta precisa, salvo spiegarti la regola generale.

(tieni presente che con i tagli al personale, una raccomandata postale può impiegare anche una settimana ad arrivare, dovendo adesso fare il giro di tutta la regione tra i pochi centri di smistamento rimasti)

 

Altro discorso, sulla gravità dei motivi, se entrate in conflitto sul valutare gravi i motivi comunati,

allora la proprietaria dovrà rivolgersi ad un Tribunale tramite un avvocato. Quindi all'atto pratico, sarà ben diffcile che la proprietaria vi voglia per davvero trascinare in un tribunale, dovendone prima anticipare le spese legali, e non avendo la certezza di vincere la sentenza del giudice.

 

Dimenticavo,

sul discorso della Residenza Anagrafica del proprietario, è meglio stendere un velo pietoso...

sopratutto è meglio per il proprietario stesso, è meglio che non se ne parli troppo. Evidentemente è una falsa residenza, dato che dalla tua descrizione dei fatti non sembra che lui abiti veramente dentro quel appartamento.

Se voi andate in Comune all'ufficio Anagrafe e fate una semplice comunicazine scritta su carta semplice, l'impiegato del comune è obbligato a fare accertamenti e molto probabilmente farà togliere la falsa residenza al proprietario. Della faccenda se ne incaricherà anche l'ufficio tributi delle tasse comunali, e probabilmente (forse) chiederanno gli arretrati di alcune tasse evase (forse)(beneficio del dubbio)

Salve, grazie per la risposta. Il nostro contratto parte dal 1 settembre 2015 e termina il 31 agosto 2016. Mi corregga, ma pensavo che come data della disdetta valesse la data di ricezione, invece stando come ha detto lei le cose varrà dal 30 aprile?

Al momento la moglie del proprietario non risponde alle nostre telefonate, penso proprio per allungare i tempi della disdetta fino a febbraio e costringerci a stare anche il mese di maggio.

Ovviamente la raccomanda mandata nella casa in cui ci troviamo, firmata da noi, non avrebbe valore legale o sbaglio?

Mi corregga, ma pensavo che
Non è la prima volta e neppure l'ultima, per cisacuno di noi, che quello ch noi pensiamo, non sia poi come debba essere..

 

Ovviamente la raccomanda mandata nella casa in cui ci troviamo, firmata da noi, non avrebbe valore legale o sbaglio?

Ci vorrebbe un avvocato. Le persone validamente incaricate alla ricezione di una missiva, credo siano elencate da qualche parte, tipo il portiere del palazzo professionalmente incaricato, o un domestico della casa. Certo che parrebbe strano che la potesse ricevere la stessa persona che la spedisce!

MA come diecvo ieri, trattandosi di una Residenza Anagrafica falsa (con ottima probabilità di azzeccarci!) si potrebbe nche minacciare un espsoto della situazione agli uffici competenti per far togliere quella residenza falsa.

Piutosto nel testo dl conrtatto di locazione dovrebbe eserci scritto dove è che il Locatore ha eletto il proprio domicilio ai fini dell notifiche.

Tieni presente, come regola geerale, che se dovesta andare in un Tribunale, le legi del nostro stato tendono a considerare parte debole bisognosa di maggior atenzione proiprio gli inquilini. Quindi in caso di incertezza, quello che verrebbo considerato il cattivo di turno, di solito è il proprietario.

In altre parole, Voglio dire che non è che abbiano inventato uno stratagemma valido per non venire notificati...

Se Tizio manda un raccomandata a Caio e poi la riceve Tizio, come puo' avere valore?

Caio non risulta averla ricevuta, l'ha ricevuta Tizio che però è pure il mittente... arzigogolato

 

Centra poco chi è o non è autorizzato alla ricezione, il mittente non è autorizzato alla ricezione. O meglio puo' ricevere, ma devo consegnare al destinatario... se il destinatario sostiene che il mittente e ricevente non ha consegnato?

sarebbe come se dovendo notificare una seprazione per dire a nome della moglie e contro il marito, fosse valida la notifica fatta mediante consegna a mani della moglie stessa che vive alla stessa residenza del marito. In questi casi e proprio per evitare contestazioni di notifiche, si richiede la notifca a mani,e l'ufficiale giudiziario NON lascia l'atto alla moglie che è la ricorrente.

 

Nel caso vostro se mandate raccomandata al proprietario indirizzandola dove voi abitate, abbiate il buon senso di NON ritirarla dal postino. Questi darà avviso che c'è una raccomandata da ritirare e il vostro proprietario andrà in posta a ritirarla. Oppure la raccomandata farà compiuta giacenza.

Il che per voi andrebbe benissimo...se non ritira non puo' manco opporsi ai "gravi motivi", ma compiuta giacenza è notificazione avvenuta.

Grazie ancora per le risposte, al momento stiamo valutando di rivolgerci a un avvocato

... nel testo dl conrtatto di locazione dovrebbe eserci scritto dove è che il Locatore ha eletto il proprio domicilio ai fini dell notifiche.

Ecco, nel contratto non compare nessun indirizzo per il locatore, e la moglie ci ha detto di spedirla e ritirarla noi, o in alternativa ritirare la ricevuta e darla al padre(di lei, non del proprietario) che abita in zona (è a lui che in genere diamo bollette e spese varie).

 

In ogni caso, anche ammettendo che sia legale il ritiro della raccomandata da parte di noi inquiline, non dovrebbe il proprietario stilare una sorta di verbale di disdetta(o un documento simile)? Senza una sua firma la disdetta ha valore?

se mandate raccomandata al proprietario indirizzandola dove voi abitate,

abbiate il buon senso di NON ritirarla dal postino

Eco, questa mi sembra la soluzione pratica da consigliare per loro.

Far scattare al "compiuta giacenza" presso il deposito cittadino delle Poste.

 

Il proprietario non andrà mai a ritirarla, perché non può sapere che era arrivata,

dato che lui non abita in quall'appartamento, come farebbe a sapere che gli arriva qualcosa?

Ma dal momento che la "compiuta giacenza" una volta scaduto il tempo, per le nostre leggi viene legalmente riconisciuta come data valida, è questa la strada da consigliare.

 

La domanda che viene adesso è sulla data da cui iniziare a contare i mesi del preavviso,

la compiuta giacenza nel deposito delle Poste per disdetta contratto, quanto dura? 10, 30, o quanti giorni?

Eco, questa mi sembra la soluzione pratica da consigliare per loro.

Far scattare al "compiuta giacenza" presso il deposito cittadino delle Poste

A miglior chiarimento del concetto,

ricordiamo che per il perfezionamento della ricezione, è comunque bene che il postino lasci la cartolina (adesso striscetta arrotolata) dentro la cassetta postale di quell'appartamento.

 

Altrimenti, se si riportasse via tutto quanto, senza neanche lasciare la cartolina di Avviso,

risulterebbe come Trasferito o Irreperibile o Sconosciuto,

ed in questo sciagurato caso non potrebbe decorre la compiuta giacenza presso il deposito.

 

Quindi il consiglio è che sulla cassetta postale di quell'appartamento ci sia scritto il cognome del proprietario, (se per caso non ci fosse aggiungetelo con un adesevo voi inquiline. E non ritirate voi la raccomandata, casomai dite che voi non avete autorizzarizzazine a ritirare per lui, in modo che il postino metta in cassetta la cartolina di Avviso.

Noi oggi inviamo la raccomandata (che penso impieghi pochi giorni, visto che parte dall'ufficio postale dietro casa per tornare qua). La compiuta giacenza mi pare sia 30 giorni, ora la mia domanda è: se i proprietari non ritirano la raccomandata entro 30 giorni da oggi e questa va in compiuta giacenza, la disdetta partirà da maggio e non da aprile?

Vorrei giusto capire se loro riescono ad averla vinta e costringerci ad andare via a maggio solo perché si rifiutano di ritirare la raccomandata in questi 30 giorni

la "compiuta giacenza " a fini processuali è di 10 giorni, non 30 (che invece è termine delle poste..o ritiri o mandano indietro la raccomandata)... attenzione. Qui abbiamo una raccomandata non un atto giudiziario..ma non servono comunque i 30gg

 

Con la sentenza Cass. sent. n. 27526/2015, la Cassazione ha chiarito che la lettera raccomandata spedita a mezzo del servizio postale, non consegnata al destinatario a causa della sua assenza e/o delle persone abilitate a riceverla, si presume pervenuta alla data in cui è rilasciato il relativo avviso di giacenza presso l’ufficio postale. Resta dunque irrilevante, ai fini della tempestività della disdetta, il periodo legale del compimento della giacenza e quello intercorso tra l’avviso di giacenza e l’eventuale ritiro da parte del destinatario.

la raccomandata (che penso impieghi pochi giorni,

visto che parte dall'ufficio postale dietro casa per tornare qua)

Eh, no, sarebbe troppo bello se facesse soltanto il giro dell'isolato...

 

Quando accennavo alla posibilità che impieghi una settimana come minimo, mi riferivo appunto, anche io, ad un viaggio in linea d'aria all'iterno dello stesso Comune di meno di un chilometro. Ma il centro di smistamento era stato trasferito nel capoluogo di provincia della provincia limitrofa, e poi è stato trasferito nel capoluogo della Regione. Quindi per fare un percorso teorico di meno di un chilometro, nella realtà dei fatti ne compiva qualche centinaio di chilometri andando e ritornando. Misteri della moderna semplificazione.

 

Con la sentenza Cass. sent. n. 27526/2015, la Cassazione ha chiarito che la lettera raccomandata spedita a mezzo del servizio postale, non consegnata al destinatario a causa della sua assenza e/o delle persone abilitate a riceverla,

si presume pervenuta alla data in cui è rilasciato il relativo avviso di giacenza presso l’ufficio postale

Intreressante, ma siamo sicuri che possa adattarsi anche al caso in questione? Cioè della corrispondenza tra due soggetti privati?

In pasato avevo letto qualche concetto simile, ma che però scindeva in due parti gli oblighi del soggetto Mittente che doveva spedire entro un certo periodo, scindendolo e diversificando dagli oblighi temporali del soggetto Ricevente i quali decorrevano da una tempistica differente.

(ora vado a cercarla e tentar di capirci qualcosa, se non è scritta in dialetto burocratichese stretto...)

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