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Alfacasa

Delibera assemblea con scrittura privata a post-scriptum

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Qual'è il vero valore di una  scrittura privata a post-scriptum?

 

 

Se in una riunione condominale l'assemblea concede un'autorizzazione ad un proprietario A per un lavoro

su parte comune e  successivamente il proprietario A e un proprietario B interessato per ragioni di confine stipulano una scrittura privata in cui si definiscono e accettano alcune condizioni con tanto di firme, quali sono gli effetti?

 

 

1) che il proprietario A può in ogni caso fare quello più gli conviene. Non è tenuto in un alcuna maniera a prevenire, provvedere, avere spese superiori, per i problemi conseguenti che pure nella scrittura privata a postscriptum si impegnava a rispettare.

 

2) il proprietario A, invece è tenuto a provvedere, sia prima che dopo perchè l'autorizzazione è vincolata.

 

In pratica la scrittura privata a post-scriptum è come se si fosse discusso prima di deliberare, si fossero scritte le condizioni in verbale durante la stessa riunione?

 

 

 

 

Alfacasa dice:

Qual'è il vero valore di una  scrittura privata a post-scriptum?

 

 

Se in una riunione condominale l'assemblea concede un'autorizzazione ad un proprietario A per un lavoro

su parte comune e  successivamente il proprietario A e un proprietario B interessato per ragioni di confine stipulano una scrittura privata in cui si definiscono e accettano alcune condizioni con tanto di firme, quali sono gli effetti?

 

 

1) che il proprietario A può in ogni caso fare quello più gli conviene. Non è tenuto in un alcuna maniera a prevenire, provvedere, avere spese superiori, per i problemi conseguenti che pure nella scrittura privata a postscriptum si impegnava a rispettare.

 

2) il proprietario A, invece è tenuto a provvedere, sia prima che dopo perchè l'autorizzazione è vincolata.

 

In pratica la scrittura privata a post-scriptum è come se si fosse discusso prima di deliberare, si fossero scritte le condizioni in verbale durante la stessa riunione?

 

 

 

 

Al condomìnio deve interessare solo quanto stabilito in sede di assemblea; se in quella sede avete specificato i termini della concessione il condòmino A è tenuto ad osservarli. Se poi, il condòmino A ha necessità di accordarsi con il condòmino B per meglio eseguire il lavoro, pattuirà da privato, ovviamente senza contravvenire le condizioni condominiali, e il patto fra i privati non coinvolge il condomìnio.

Alfacasa dice:

Se in una riunione condominale l'assemblea concede un'autorizzazione ad un proprietario A per un lavoro

su parte comune e  successivamente il proprietario A e un proprietario B interessato per ragioni di confine stipulano una scrittura privata in cui si definiscono e accettano alcune condizioni con tanto di firme, quali sono gli effetti?

Dovresti specificare il caso specifico perchè per quanto riguarda le parti comuni, quello che vale è la delibera dell'assemblea.

A e B possono stipulare tutti i patti che vogliono e che avranno effetto tra loro per le parti private ma non potranno avere effetto sulle parti comuni deliberate dall'assemblea.

 

Danielabi dice:

Al condomìnio deve interessare solo quanto stabilito in sede di assemblea; se in quella sede avete specificato i termini della concessione il condòmino A è tenuto ad osservarli. Se poi, il condòmino A ha necessità di accordarsi con il condòmino B per meglio eseguire il lavoro, pattuirà da privato, ovviamente senza contravvenire le condizioni condominiali, e il patto fra i privati non coinvolge il condomìnio.

Quindi la differenza sta tra le varie competenze.

 

Si poteva arrivare in riunione con il patto già concluso tra privati che sarebbe stata la stessa cosa, si sarebbe trascritto tutto nella delibera e ci sarebbero stati aspetti di competenza condominiale ed altri di aspetto privato. Ho capito bene?

 

 

 

Leonardo53 dice:

Dovresti specificare il caso specifico perchè per quanto riguarda le parti comuni, quello che vale è la delibera dell'assemblea.

A e B possono stipulare tutti i patti che vogliono e che avranno effetto tra loro per le parti private ma non potranno avere effetto sulle parti comuni deliberate dall'assemblea.

 


In assemblea abbiamo concesso ad una proprietà di realizzare dei fori nella parete parte comune per installare un condizionatore di tipo senza unità esterna.  

 

Successivamente (dato che la mia proprietà confina senza divisioni con la proprietà richiedente per esistente servitù di affaccio) mi sono preoccupato che l'opera mantenga sempre lo stesso utlizzo anche in caso di vendita dell'immobile ad altro proprietario.

 

Altrimenti un nuovo proprietario potrebbe volerli usare per altri scopi, ad es. metterci un stufa...

ecc... e chissà cos'altro ... c'è perfino gente che cucina in cantina...

 

Aggiungo che nel postscriptum ho fatto accettare che il condizionatore è di un certo tipo solo freddo, e non a pompa di calore (perchè quest'ultimo lavora molto di più tutto l'anno).
 

Dato che la tipologia del condizionatore è definita solo tra privati e io vorrei che diventasse di interesse condominale se la scrittura privata non basta attraverso che atto si può ottenere?

 

 

 

Alfacasa dice:

Dato che la tipologia del condizionatore è definita solo tra privati e io vorrei che diventasse di interesse condominale se la scrittura privata non basta attraverso che atto si può ottenere?

Considerato che avete dato il permesso di utilizzo di parte comune, potevate anche stabilire che il permesso era relativo solo a......

Anche se, forse, il condòmino avrebbe potuto far valere l'utilizzo ex. art. 1102 C.C. senza necessità di delibera:

Ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto . A tal fine può apportare a proprie spese le modificazioni necessarie per il miglior godimento della cosa .
Il partecipante non può estendere il suo diritto sulla cosa comune in danno degli altri partecipanti, se non compie atti idonei a mutare il titolo del suo possesso
.

Se esiste servitu' di affaccio, dovrà sempre essere rispettata, quindi il vicino dovrà sempre fare in modo di non ledere il tuo "affaccio".

Se il problema non è di affaccio, ma di rumore, è necessaria una scrittura privata (come avete già fatto) e dovrà essere rifatta ogni volta che cambia la proprietà, perchè, ovviamente, vale solo per chi la sottoscrive. In caso di necessità, cioè se vuoi farla valere in giudizio, devi registrarla.

Alfacasa dice:

Si poteva arrivare in riunione con il patto già concluso tra privati che sarebbe stata la stessa cosa, si sarebbe trascritto tutto nella delibera e ci sarebbero stati aspetti di competenza condominiale ed altri di aspetto privato. Ho capito bene?

Nelle delibere condominiali si riportano le decisioni prese sulle parti comuni, i patti privati si redigono a parte.

  • Mi piace 1
Danielabi dice:

In caso di necessità, cioè se vuoi farla valere in giudizio, devi registrarla.

 

Per registrarla dal notaio bisogna essere le due proprietà insieme a farlo?

Ma l'atto dell'amministratore che l'ha inclusa a post-scriptum non può valere come registrazione?  So già che la risposta sarà no....

Alfacasa dice:

 

Per registrarla dal notaio bisogna essere le due proprietà insieme a farlo?

Ma l'atto dell'amministratore che l'ha inclusa a post-scriptum non può valere come registrazione?  So già che la risposta sarà no....

🤭...appunto: no.

 

La registrazione puo' essere effettuata da una sola delle due parti che hanno sottoscritto il patto. Non è necessario andare dal notaio, basta andare all'Agenzia Entrate. La registrazione serve a dare efficacia all'atto, nel senso che gli si attribuisce data certa, quindi si ufficializza la sua esistenza di fronte ai terzi.

Per la registrazione si deve presentare il modello 69, e una marca da bollo da € 16,00 per ogni 4 facciate scritte...

Danielabi dice:

🤭...appunto: no.

 

La registrazione puo' essere effettuata da una sola delle due parti che hanno sottoscritto il patto. Non è necessario andare dal notaio, basta andare all'Agenzia Entrate. La registrazione serve a dare efficacia all'atto, nel senso che gli si attribuisce data certa, quindi si ufficializza la sua esistenza di fronte ai terzi.

Per la registrazione si deve presentare il modello 69, e una marca da bollo da € 16,00 per ogni 4 facciate scritte...

All'agenzia delle entrate mi hanno detto che costa 200 euro oltre le marche.  

 

e mi hanno detto l'F23

Alfacasa dice:

All'agenzia delle entrate mi hanno detto che costa 200 euro oltre le marche.  

 

e mi hanno detto l'F23

Si, scusa ho omesso di indicare l'imposta di registro, che si paga con il modello F23.

Il modello 69 che ho indicato è quello su cui scrivere i dati del documento che andrai a registrare.

Una cosa che non riesco a capire ma una scrittura privata semplice non autenticata fatta in buona fede tra due parti che viene inserita in un verbale d'assemblea da un amministratore, ciò non gli conferisce una data certa e un certo valore giuridico? Lasciando stare le competenze ma ne certificherà l'esistenza.

 

Altrimenti, scusate ma perchè una delibera dell'assemblea ha un valore giuridico che solo un giudice può bloccare?  Scusate ma non mi quadra.

Se la data certa non vale in un caso allora non vale neanche nell'altro...... ??????

Modificato da Alfacasa
Alfacasa dice:

Una cosa che non riesco a capire ma una scrittura privata semplice non autenticata fatta in buona fede tra due parti che viene inserita in un verbale d'assemblea da un amministratore, ciò non gli conferisce una data certa e un certo valore giuridico? Lasciando stare le competenze ma ne certificherà l'esistenza.

La scrittura privata è un contratto tra le parti e vale solo per i firmatari.

Nel caso del condominio, una delibera assembleare firmata da tutti ha valore di contratto tra tutti quelli che la firmano (e una convenzione) e se registrato alla Conservatoria dei Registri Immobiliari presso l'Agenzia delle Entrate avrà valore anche per gli aventi causa (futuri acquirenti).

 

Per scrittura privata a "post scriptum", io che ho studiato il latino solo in seconda media traduco che è una scrittura privata con un'aggiunta a posteriori e quindi va rifirmata da tutti e, eventualmente fosse stata già registrata, la si deve registrare nuovamente.

 

Le scritture private tra il condòmino A ed il condòmino B valgono solo tra A e B e restano tali finchè le registrano.

l'amministratore di condominio non è ne un Notaio ne un funzionario dell'Agenzia delle entrate per cui una firma di A e B in presenza dell'amministratore di condominio vale quanto una firma tra A e B alla presenza di un pinco Pallino qualsiasi.

 

Se avete già deliberato ed esiste un verbale + un post scriptum, ti consiglio di portare tutta la documentazione ad un avvocato esperto in diritto privato così ti potrà dare una vera e propria consulenza perchè sul forum ognuno esprime un parere in base a quello che sa, in base ai pochi dati forniti, ed in base a quello che ha recepito.

Io per esempio, ti ho dato la mia opinione in generale perchè, siccome non ho visto nessun documento, ho recepito poco e niente

  • Grazie 1
Leonardo53 dice:

La scrittura privata è un contratto tra le parti e vale solo per i firmatari.

Nel caso del condominio, una delibera assembleare firmata da tutti ha valore di contratto tra tutti quelli che la firmano (e una convenzione) e se registrato alla Conservatoria dei Registri Immobiliari presso l'Agenzia delle Entrate avrà valore anche per gli aventi causa (futuri acquirenti).

 

Per scrittura privata a "post scriptum", io che ho studiato il latino solo in seconda media traduco che è una scrittura privata con un'aggiunta a posteriori e quindi va rifirmata da tutti e, eventualmente fosse stata già registrata, la si deve registrare nuovamente.

 

Le scritture private tra il condòmino A ed il condòmino B valgono solo tra A e B e restano tali finchè le registrano.

l'amministratore di condominio non è ne un Notaio ne un funzionario dell'Agenzia delle entrate per cui una firma di A e B in presenza dell'amministratore di condominio vale quanto una firma tra A e B alla presenza di un pinco Pallino qualsiasi.

 

Se avete già deliberato ed esiste un verbale + un post scriptum, ti consiglio di portare tutta la documentazione ad un avvocato esperto in diritto privato così ti potrà dare una vera e propria consulenza perchè sul forum ognuno esprime un parere in base a quello che sa, in base ai pochi dati forniti, ed in base a quello che ha recepito.

Io per esempio, ti ho dato la mia opinione in generale perchè, siccome non ho visto nessun documento, ho recepito poco e niente 

 

Capisco il tuo lungo messaggio e ti ringrazio perchè hai speso del tempo prezioso per rispondermi.

Io non volevo discutere sulle competenze, i meriti, di una scrittura contenuta in un verbale

 

Dicevo solo che per avere studiato un po' di sillogismi aristotelici al liceo, se il verbale ha una data certa ce l'avrà anche tutto ciò che quel verbale contiene... se no dov'è che sbaglio?

I sillogismi sono inefficaci se il ragionamento è basato su dati errati, come nel tuo caso. La data certa è una definizione legale, leggi l'articolo che allego, forse ti chiarirà la questione

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