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Daniele 67

Condominio minimo - obblighi fiscali - sussistenza

Danielabi dice:

Questa era la domanda posta.

A parte l'amministratore e gli obblighi conseguenti, non vedo perchè il condomìnio minimo debba rispondere a norme fiscali diverse rispetto a quelle del condomìnio non minimo. L'unica eccezione (detto e ripetuto) è relativa alle manutenzioni straordinarie, in assenza di amministratore.

Dobbiamo porci la questione per un condomìnio che abbia piu' di otto condòmini, con l'amministratore interno che non percepisce compenso, le pulizie fatte a turno dai condòmini che si occupano anche della manutenzione del giardino, tutto gratuitamente: se vi chiedessero devo avere il codice fiscale? Risposta?

Ripeto, se volete stipulare contratti per utenze delle parti comuni o l'assicurazione, dovete avere il codice fiscale; quindi perchè non considerarlo d'obbligo?

 

Non ripeto piu' oltre.

resta comunque la contraddizione da parte di ade tra la gestione ordinaria, per la quale dovrebbe essere previsto il c.f. e la gestione straordinaria,  es. lavori di ristrutturazione, per la  quale  non viene previsto l'obbligo del c.f. 

Secondo me, o deve essere obbligatorio sempre, o non deve esserlo.

Modificato da JOSEFAT
JOSEFAT dice:

resta comunque la contraddizione da parte di ade tra la gestione ordinaria, per la quale dovrebbe essere previsto il c.f. e la gestione straordinaria es. lavori di ristrutturazione per la  quale  non viene previsto l'obbligo del c.f. 

Jose, sopra ho postato altre contraddizioni fiscali (bollo, fattura...), nel fisco e non solo se ne trovano quante ne vuoi di contraddizioni, questo non significa che inficino la regola di fondo, ma, appunto, sono eccezioni.

 

Questa è l'interpretazione che dava l'AdE prima di cambiare versione (circolare 11/E 2014)

 

Il condominio - per effetto dell’art. 21, comma 11, lettera a), n. 1), della legge n. 449/1997 - ha assunto la qualifica di sostituto d’imposta, tenuto ad effettuare la ritenuta di acconto ogni qualvolta corrisponda compensi in denaro o in natura, pertanto, è necessario che lo stesso sia provvisto di codice fiscale, indipendentemente dalla circostanza che non sia necessario, ai sensi dell’art. 1129 codice civile, nominare un amministratore (circolare n. 204/E del 6 novembre 2000). In presenza di un “condominio minimo”, edificio composto da un numero non superiore a otto condomini (prima delle modifiche apportate dalla legge n. 220 del 2012 all’articolo 1129 c.c. il riferimento era a quattro condomini), risulteranno comunque applicabili le norme civilistiche sul condominio, fatta eccezione dell’articolo 1129 e 1138 c.c. che disciplinano rispettivamente la nomina dell’amministratore (nonché l’obbligo da parte di quest’ultimo di apertura di un apposito conto corrente intestato al condominio) e il regolamento di condominio (necessario in caso di più di dieci condomini). Ne discende che, al fine di beneficiare della detrazione per i lavori di ristrutturazione delle parti comuni prevista dall’articolo 16-bis del TUIR, i condomini che, non avendone l'obbligo, non abbiano nominato un amministratore dovranno obbligatoriamente richiedere il codice fiscale ed eseguire tutti gli adempimenti previsti dalla richiamata disposizione a nome del condominio stesso.

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Questa invece la versione successiva (circolare 3/E 2016)

 

Ulteriori valutazioni collegate alla esigenza di semplificare gli adempimenti dei contribuenti, portano a riconsiderare le istruzioni fornite con la precedente prassi. In particolare, nel presupposto che il pagamento sia stato effettuato mediante l’apposito bonifico bancario/postale e che, quindi, non vi sia stato pregiudizio al rispetto da parte delle banche e di Poste Italiane Spa dell’obbligo di operare la ritenuta disposta dall’art. 25 del D.L. n. 78 del 2010 all’atto dell’accredito del pagamento, si può ritenere che non sia necessario acquisire il codice fiscale del condominio nelle ipotesi in cui i condòmini, non avendo l’obbligo di nominare un amministratore, non vi abbiano provveduto. In assenza del codice fiscale del condominio, i contribuenti, per beneficiare della detrazione per gli interventi edilizi e per gli interventi di riqualificazione energetica realizzati su parti comuni di un condominio minimo, per la quota di spettanza, possono inserire nei modelli di dichiarazione le spese sostenute utilizzando il codice fiscale del condòmino che ha effettuato il relativo bonifico.

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Danielabi dice:

Dobbiamo porci la questione per un condomìnio che abbia piu' di otto condòmini, con l'amministratore interno che non percepisce compenso, le pulizie fatte a turno dai condòmini che si occupano anche della manutenzione del giardino, tutto gratuitamente: se vi chiedessero devo avere il codice fiscale? Risposta?

Anche se non percepisce compenso, l'amministratore interno è tenuto ad aprire il c/c condominiale quindi non può esimersi dal richiedere preventivamente l'attribuzione del C.F.

 

Danielabi dice:

Ripeto, se volete stipulare contratti per utenze delle parti comuni o l'assicurazione, dovete avere il codice fiscale; quindi perchè non considerarlo d'obbligo?

Ecco, a mio avviso il punto nodale è proprio questo che hai evidenziato: visti i presupposti dobbiamo considerarlo come se fosse obbligatorio, oppure come obbligatorio e basta? Non è proprio la stessa cosa, magari nella pratica sì ma il principio alla base è differente ed quindi anche le eventuali conseguenze amministrative.

Non volevo piu' intervenire, ma la discussione ormai mi sembra surreale, quindi:

 

@Daniele 67  si, AdE relativamente alle ristrutturazioni ha concesso una facilitazione, e allora?

 

Esmeralda dice:

come se fosse obbligatorio, oppure come obbligatorio e basta?

Se fosse obbligatorio, significa che non lo è (condizione vs certezza).

Nei casi previsti (contratti e ritenute) lo è, quindi non è possibile sostenere che potrebbe esserlo.

Ovvio che non è d'obbligo quando non è obbligatorio (ristrutturazione)

Danielabi dice:

e fosse obbligatorio, significa che non lo è (condizione vs certezza).

Nei casi previsti (contratti e ritenute) lo è, quindi non è possibile sostenere che potrebbe esserlo.

Ovvio che non è d'obbligo quando non è obbligatorio (ristrutturazione)

Quindi se ne deduce che, come già detto, l'attribuzione del C.F. non è obbligatoria a prescindere, per il semplice fatto della sussistenza del condominio, ma solo necessaria in funzione dell'esercizio del compito di sostituto d'imposta da parte dello stesso. Ciò significa che un piccolo condominio, fatta salva questa evenienza, può tranquillamente rimanerne privo senza rischio di ripercussioni amministrative, mentre a me pareva che questa ipotesi fosse completamente rigettata. Prendo atto che non è più così.

Esmeralda dice:

piccolo condominio

anche un grande condomìnio.

Nella realtà non esiste che un condomìnio di qualsiasi dimensione non sia mai sostituto d'imposta o titolare di contratti; la tesi della necessità del codice fiscale sostenuta è sempre stata relativa alla sostituzione d'imposta e alle parti del contratto.

Danielabi dice:

Nella realtà non esiste che un condomìnio di qualsiasi dimensione non sia mai sostituto d'imposta o titolare di contratti; la tesi della necessità del codice fiscale sostenuta è sempre stata relativa alla sostituzione d'imposta e alle rti del contratto.

Ma per lo stesso motivo le persone fisiche che svolgono una prestazione occasionale o cmq entro certi limiti di compensi non sono tenute a dotarsi di PI poiché la legge stabilisce dei paletti entro i quali sei o non sei tenuto a farlo ... ed è proprio questo il punto ... a mio avviso vi è lo stesso confine anche tra il condominio minimo e il condominio ordinario ... se sei minimo non hai obblighi e puoi usare il cf di un proprietario in nome di tutti viceversa devi avere l'amministratore c/c e conseguentemente se tenuto a fare il cf 

 

Danielabi dice:

 

@Daniele 67  si, AdE relativamente alle ristrutturazioni ha concesso una facilitazione, e allora?

 

Concesso?  ... si spaccia per una facilitazione concessa ciò che a mio avviso è di diritto poiché l'AdE non ha alcun potere di derogare la legge la deve solo far rispettare e sanzionare quando non accade ...

 

Daniele 67 dice:

se sei minimo non hai obblighi e puoi usare il cf di un proprietario in nome di tutti viceversa devi avere l'amministratore c/c e conseguentemente se tenuto a fare il cf 

Non eri tu quello che si era ricreduto rileggendo la normativa?

 

1) è la norma che prevede che in certi casi (ritenute) il condomìnio debba essere dotato del codice fiscale, indipendentemente che sia piccolo, medio, grande

2) AdE ha discrezionalità relativamente alla "semplificazione" degli adempimenti, infatti l'esonero dai normali adempimenti in relazione alle ristrutturazioni, è stato stabilito con circolare, quindi, se caso, non dovrebbe avere significato l'esonero.

3) l'attribuzione del codice fiscale, ripetiamolo, è necessaria anche per la stipula dei contratti, non esiste il contraente "in nome di", o è la persona fisica (che si assume tutti gli oneri del contratto, fra i quali pagare i debiti risultanti dal contratto stesso, anche se gli altri condòmini non corrispondono la loro quota) o è il condomìnio.

4) il codice fiscale non ha nulla a che vedere con la partita iva, che, se intraprendi una attività economica non saltuaria, quindi organizzata e continuativa, è necessaria per poter svolgere l'attività; il codice fiscale dei condomìni è necessario non perchè esista il condomìnio, ma per determinate operazioni, quelle anzidette.

5) ritenute e contratti sono propri anche dei condomìni minimi.

6) le differenze fra condomìni "grandi" e "piccoli" sono civilistiche, non fiscali. Anche la possibilità di poter detrarre senza il codice fiscale, non significa che la regola sia che non bisognerebbe averlo, è una semplificazione concessa, una deroga o come volete chiamarla, relativa a quella sola eventualità.

 

Ho già detto che non sarei piu' intervenuta, perchè questi continui batti e ribatti su qualcosa che è chiaro, che AdE ha confermato, che è desumibile dalla normativa, non portano nulla di costruttivo, soprattutto quando ci si chiede perchè AdE ha fatto variazioni oppure si disquisisce sui termini, ma, per rispetto degli utenti,  cerco di riportare con i piedi a terra chi dovesse leggere e di non indurlo a scelte sbagliate che si possono ripercuotere sui condòmini.

Chiacchierare in astratto non serve a chi chiedesse: devo avere il codice fiscale essendo un condomìnio minimo? Si è l'unica risposta, perchè dovrà pagare delle ritenute e stipulare contratti. Il codice fiscale non serve solo in mancanza di qualsiasi attività che richieda il codice fiscale; se un condomìnio non utilizza lavoratori in nero, in spregio a enne leggi, non puo' non avere attività soggette a ritenuta.

 

Sarei anche stanca di continuare a ripetere l'evidenza, abbiamo prolungato sul nulla una discussione simile, stiamo facendo lo stesso con questa. Non mi sembra un buon servizio reso a chi legge, quindi, per me è veramente finita qui.

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@Danielabi  io ho esordito invitando tutti a rispettare gli adempimenti fiscali così come da risposta ricevuta dall'AdE e giammai a omettere di ricevere fatture/ricevute ...

 

Ti prego di non chiudere questa discussione che si sta svolgendo in modo educato e civile con l'unico intento di volerci chiarire meglio le idee sulla questione ...

 

@Esmeralda mi sembra abbia le competenze necessarie per poter trarre delle conclusioni ed eventualmente stilare una richiesta di interpello all'AdE al fine di fugare definitivamente ogni dubbio .. alla fine stiamo solo esprimendo delle perplessità personali ma ragionevoli poiché vi sono delle apparenti contraddizioni che non si spiegano ...  

Daniele 67 dice:

Ti prego di non chiudere questa discussione

Non è mia intenzione.

 

Daniele 67 dice:

vi sono delle apparenti contraddizioni che non si spiegano

be'....ho sufficiente esperienza di fisco, da garantirti che di contraddizioni se ne contano a bizzeffe, comunque.....

Danielabi dice:

Nella realtà non esiste che un condomìnio di qualsiasi dimensione non sia mai sostituto d'imposta o titolare di contratti; la tesi della necessità del codice fiscale sostenuta è sempre stata relativa alla sostituzione d'imposta e alle parti del contratto.

Danielabi dice:

devo avere il codice fiscale essendo un condomìnio minimo? Si è l'unica risposta, perchè dovrà pagare delle ritenute e stipulare contratti. Il codice fiscale non serve solo in mancanza di qualsiasi attività che richieda il codice fiscale; se un condomìnio non utilizza lavoratori in nero, in spregio a enne leggi, non puo' non avere attività soggette a ritenuta.

Quindi, in virtù di quanto sopra, bisognerebbe concludere che il C.F. per il condominio minimo è piuttosto necessario, non obbligatorio. E' come la patente, nessuno è obbligato a conseguirla ma se si vuole condurre un veicolo bisogna comunque ottenerla; in questo caso non si potrà operare come sostituto d'imposta, ma a parte ciò non vi sono conseguenze amministrative per la mancata attribuzione.

Esmeralda dice:

E' come la patente, nessuno è obbligato a conseguirla ma se si vuole condurre un veicolo bisogna comunque ottenerla; in questo caso non si potrà operare come sostituto d'imposta, ma a parte ciò non vi sono conseguenze amministrative per la mancata attribuzione

Diciamo che è come possedere un'automobile ma non sei obbligato a fare l'assicurazione se l'auto resta sempre in garage, ma come metti una ruota sulla pubblica via sei già fuorilegge.

Ovvio che si può anche violare la Legge e fare un giro ogni tanto sulla pubblica via senza assicurazione, ma queso è un altro discorso.

 

Difficile pensare ad  un condominio come un'automobile sempre fermo in garage perchè se già alimenti una lampadina delle scale con l'energia elettrica di casa sei fuori Legge, al pari di chi fa solo un giro d'isolato con l'auto non assicurata.

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Leonardo53 dice:

Diciamo che è come possedere un'automobile ma non sei obbligato a fare l'assicurazione se l'auto resta sempre in garage, ma come metti una ruota sulla pubblica via sei già fuorilegge.

Ovvio che si può anche violare la Legge e fare un giro ogni tanto sulla pubblica via senza assicurazione, ma queso è un altro discorso.

 

Difficile pensare ad  un condominio come un'automobile sempre fermo in garage perchè se già alimenti una lampadina delle scale con l'energia elettrica di casa sei fuori Legge, al pari di chi fa solo un giro d'isolato con l'auto non assicurata.

Ciao Leo, in diritto affermare che "un condominio minimo è obbligato ad avere il codice fiscale" significa che la norma pretende e comanda il soggetto di acquisirlo a prescindere da ogni altra considerazione di merito. La RC auto è obbligatoria anche se l'auto è ferma oppure in garage, finché rimane immatricolata, quindi nel tuo esempio si starebbe sempre e comunque commettendo un illecito, che una volta scoperto sarebbe sanzionato. Nel caso in questione invece, non solo AdE non prevede sanzioni o ravvedimenti di alcun tipo, ma permette tranquillamente di operare col codice fiscale di uno dei condòmini, senza conseguenze amministrative di alcun tipo a carico dei "presunti" inadempienti.

 

In tutto ciò io ci vedo una bella differenza, che mi pare abbastanza chiara. Comunque questa è la mia opinione in attesa di ulteriori chiarimenti da parte di AdE.

Esmeralda dice:

un condominio minimo è obbligato ad avere il codice fiscale" significa che la norma pretende e comanda il soggetto di acquisirlo a prescindere da ogni altra considerazione di merito. La RC auto è obbligatoria anche se l'auto è ferma oppure in garage, finché rimane immatricolata, quindi nel tuo esempio si starebbe sempre e comunque commettendo un illecito, che una volta scoperto sarebbe sanzionato.

Diciamo che il condominio non è obbligato "a prescindere" ad avere il codice fiscale, così come non è obbligatorio avere la RC auto se acquisti un'auto nuova e te la fai portare nel tuo giardino privato con il carro attrezzi perchè finchè l'auto non circola in luogo pubblico, la RC auto non è obbligatoria (mio figlio sospende l'assicurazione della moto 6 mesi l'anno perchè d'inverno la tiene chiusa in garage).

Quello che è difficile da pensare è che un'auto nuova possa stare a vita in un garage senza mai dover uscire per strada. Ecco, possibile mai che un condominio non avrà mai bisogno di firmare un contratto (acqua e luce) o non sarà mai sostituto d'imposta, anche se fa fare un lavoro con ricevuta occasionale per il quale occorre comunque l'obbligo di operare la ritenuta?

Leonardo53 dice:

Diciamo che il condominio non è obbligato "a prescindere" ad avere il codice fiscale, così come non è obbligatorio avere la RC auto se acquisti un'auto nuova e te la fai portare nel tuo giardino privato con il carro attrezzi perchè finchè l'auto non circola in luogo pubblico, la RC auto non è obbligatoria (mio figlio sospende l'assicurazione della moto 6 mesi l'anno perchè d'inverno la tiene chiusa in garage).

Quello che è difficile da pensare è che un'auto nuova possa stare a vita in un garage senza mai dover uscire per strada. Ecco, possibile mai che un condominio non avrà mai bisogno di firmare un contratto (acqua e luce) o non sarà mai sostituto d'imposta, anche se fa fare un lavoro con ricevuta occasionale per il quale occorre comunque l'obbligo di operare la ritenuta?

Leo, dal mio primo intervento ho specificato chiaramente che nessuno dubita la necessità del C.F. per operare come sostituto d'imposta. Il punto in questione però è un altro e si risolve, giuridicamente parlando, con una semplice domanda: "il condominio minimo è obbligato ad avere un codice fiscale?" e la risposta, in merito a quanto già detto, a mio avviso è "no".

 

Se poi vogliamo affermare che è necessario, consigliato oppure auspicabile è un altro paio di maniche, e non posso che essere d'accordo.

Esmeralda dice:

Leo, dal mio primo intervento ho specificato chiaramente che nessuno dubita la necessità del C.F. per operare come sostituto d'imposta. Il punto in questione però è un altro e si risolve, giuridicamente parlando, con una semplice domanda: "il condominio minimo è obbligato ad avere un codice fiscale?" e la risposta, in merito a quanto già detto, a mio avviso è "no".

 

Se poi vogliamo affermare che è necessario, consigliato oppure auspicabile è un altro paio di maniche, e non posso che essere d'accordo.

In effetti NON E' OBBLIGATORIO nemmeno per un condominio composto da 20 condòmini perchè in un condominio di 20 condòmini non è nemmeno obbligatorio nominare l'amministratore "a prescindere" ma solo su richiesta di almeno un condòmino.

Ovvio che poi, se devi chiamare un artigiano al quale commissioni un lavoro come condominio e devi operare la ritenuta d'acconto, come devi fare? necessariamente dovrai aprire il codice fiscale.

Ora, però,, visto che sto ripetendo sempre le stesse cose, prendendo esempio da un altro forumista, metto la freccia destra, parcheggio l'auto nel mio box privato e vado a sospendere la RC auto 😊

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Esmeralda dice:

"il condominio minimo è obbligato ad avere un codice fiscale?" e la risposta, in merito a quanto già detto, a mio avviso è "no".

Indubbio anche rimanendo "sui generis" (come sarebbe fatto il condominio minimo? Casette a schiera con un giardino comune -dunque proprietà comune- come era per l'altra discussione, oppure palazzina con numero di unità immobiliare inferiore all'obbligo di amministratore?).

Ciò premesso, è pure indubbio che eventuali agevolazioni fiscali sono ottenibili anche senza il C.F./I.V.A. del condominio, tuttavia tutti i condomini controfirmano la scia, tutti i condomini si fanno i bonifici parlanti per le fatture a loro intestate, e solo così poi usufruiranno dei benefici decennali.

 

Posto che nominalmente mancherebbe l'obbligo anche per condomini normali, quale sarebbe la convenienza a non avere la partita IVA del condominio? E' questo il punto che non mi torna se ci sono servizi comuni.

Se capissi con un esempio pratico questa convenienza, ne sarei veramente sorpreso perché non la capirei.

cacallo dice:

Indubbio anche rimanendo "sui generis" (come sarebbe fatto il condominio minimo? Casette a schiera con un giardino comune -dunque proprietà comune- come era per l'altra discussione, oppure palazzina con numero di unità immobiliare inferiore all'obbligo di amministratore?).

Ciao Cacallo, "condominio minimo" in questo caso nell'accezione di AdE "non superiore a 8 condòmini". Scusami ma non vedo però quale possa essere la differenza rispetto alla struttura del condominio stesso.

 

cacallo dice:

Posto che nominalmente mancherebbe l'obbligo anche per condomini normali, quale sarebbe la convenienza a non avere la partita IVA del condominio? E' questo il punto che non mi torna se ci sono servizi comuni.

Nessuna convenienza, il punto semplicemente è stabilire se si tratta di un obbligo anche per il condominio minimo oppure no, posto che per per quello "normale" lo stesso deriva dall'obbligo (questo sì stabilito chiaramente) dell'amministratore, dal quale consegue l'obbligo del c/c condominiale e, di conseguenza, l'obbligo derivante (per ottemperare a questa disposizione) di richiedere il C.F.

 

Comunque credo di aver esposto in maniera sufficientemente chiara il mio punto di vista, e visto che ormai si continua a girare intorno sempre agli stessi concetti, direi che sarebbe auspicabile attendere i chiarimenti di AdE in merito, sperando che possano mettere un punto fermo alla questione.

Esmeralda dice:

Nessuna convenienza, il punto semplicemente è stabilire se si tratta di un obbligo

A mio avviso, ritengo che il c.f. nei condomini minimi non sia un obbligo, ma potrebbe essere necessario, che è una cosa diversa dall'obbligo assoluto.

Comunque attendiamo il parere di Ade.

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Nell'altra discussione il parere dell'A.G.E. recente fu postato da Danielabi; non è obbligatorio per usufruire dei bonus edilizi, ma è necessario per la corretta gestione, soprattutto fiscale, dei servizi ed utilità comuni.

Per me, come chiesi personalmente all'A.G.E. per il caso che mi interessava, non esiste obbligo ma solo la convenienza ad averlo, al punto che chiesi quale fosse la discriminante per essere sicuro di non commettere una elusione fiscale (praticamente ho girato l'interpello svolto).

IMU, TASI e TARI sul giardino e gli scoperti destinati (posti auto) le eviti solo se condominiali; il condominio minimo che mi interessò, che dispone di un ampio giardino/scoperto, fu accatastato con suo subalterno proprio appunto come comune, ed ho ottenuto uno sgravio impositivo per la sola TARI di € 750 annui.

Analogamente per i posti auto scoperti, ora area a parcheggio, che non pagano né IMU, né TASI.

C'è  l'obbligo annuo di un 770 infimo da fare, ma con quanto si risparmia di imposte, nema problema.

Io però vorrei ricollegarmi all'intervento di Leonardo53, ovvero come si gestisce un condominio minimo senza codice fiscale / partita iva?

La luce scala/giardino in capo ad un condomino e con che aliquota IVA? L'acqua per pulire le scale, poniamo di volerlo fare in proprio, la forniscono i condomini dalla loro utenza a rotazione? Idem per l'assicurazione R.C.? Le manutenzioni sulle parti comuni affidate a persone abilitate (verifica messa a terra quinquennale in ipotesi di non avere la pulizia scale subappaltata) si fanno a nero per evitare la ritenuta d'acconto, oppure si omettono?

 

Nella sostanza posto che non sarebbe obbligatorio, ed uso il condizionale in ipotesi che non ci siano utenze comuni e/o una assicurazione R.C. sulle parti comuni e/o obblighi manutentivi su parti comuni, quale sarebbe la convenienza a non averlo?

 

Questo è il punto, sia nell'altra discussione chiusa che in questa, che proprio non riesco a capire; se postate un esempio concreto sulla convenienza a non richiederlo, dunque ad omettere la dovuta registrazione del mini condominio, magari forse riuscirei a capirlo.

 

  • Grazie 1
cacallo dice:

non è obbligatorio per usufruire dei bonus edilizi, ma è necessario per la corretta gestione, soprattutto fiscale, dei servizi ed utilità comuni

cacallo dice:

non esiste obbligo ma solo la convenienza ad averlo

Ti ringrazio Cacallo perché quanto sopra - e solo ed esclusivamente quello - è ciò che vado ripetendo dal primo mio intervento in questa discussione. Non obbligo, ma eventuale necessità, con i dovuti - ed a mio avviso rilevanti - distinguo del caso.

 

cacallo dice:

Nella sostanza posto che non sarebbe obbligatorio, ed uso il condizionale in ipotesi che non ci siano utenze comuni e/o una assicurazione R.C. sulle parti comuni e/o obblighi manutentivi su parti comuni, quale sarebbe la convenienza a non averlo?

Spero vorrai perdonarmi se non porto alcun esempio, ma semplicemente perché non ho mai avuto intenzione - e non l'ho fatto - di affermare che possa esistere un qualsivoglia vantaggio nel non richiedere il C.F. anche per il condominio minimo, ma solamente che non sussiste un obbligo giuridico in tal senso - come anche tu hai ribadito così chiaramente nel tuo intervento - che possa condurre tali condominii a conseguenze di tipo amministrativo in caso di mancata attribuzione.

 

Prendo comunque atto con piacere che apparentemente questa mia posizione sta diventando condivisa, dopo un primo momento di osteggiamento. Pertanto affermare che il C.F. per un condominio minimo non è obbligatorio, non significa affatto voler incentivare o cauzionare comportamenti non virtuosi, ma solamente produrre un dato di fatto, senza che questo influisca sulle altre considerazioni di merito riguardo alla necessità di operare come sostituto di imposta da parte dello stesso.

Guarda Esmeralda, in verità ci sarebbe l'obbligo di registrazione del mini condominio, dunque di attribuzione del codice fiscale che corrisponde alla partita IVA, da espletare con il modello AA5/6 prima di fare un contratto per la luce del vano scala, ad esempio.

 

Tuttavia, se non ci sono problemi particolari, ovvero sia nell'operare come sostituto d'imposta, sia per arginare "nero" e/o uso scorretto di Voucher,  l'AGE stessa mi ha confermato, solo verbalmente, che tollerano "alla grande" la mancata registrazione purché non vi siano ulteriori irregolarità fiscali connesse.

 

Così è come la saprei io, ribadisco che questa è la specializzazione dei Danielabi ed io non mi sono tenuto aggiornato ma, dato che se posso sfruttare agevolazioni le sfrutto, io trovo che sia più conveniente averlo il codice fiscale, anziché non averlo.

 

Se ti raccontassi gli "schizzi" ai vari contatori che vedo ti verrebbe da ridere; di solito per luce scala non è possibile abilitare più di 1,5 KWH, ma chi ha un giardino di adeguate dimensioni basta faccia presente che una falciatrice elettrica assorbe 1,2 KWH e sono risicati per alimentazione campanelli/luce scala ed eventuale aspirapolvere in contemporanea alla falciatrice elettrica.

Così in casi documentati ti concedono pure i "canonici" 3 kwh agevolati ... ed a valle dei contatori vedo di quei deviatori non da poco. Fortuna per molti che non ci sono più i "letturisti" come una volta.

 

Ti saluto (ed ho piacere di rileggerti nel Forum).

cacallo dice:

dato che se posso sfruttare agevolazioni le sfrutto, io trovo che sia più conveniente averlo il codice fiscale, anziché non averlo.

Infatti, come ho ripetuto già più volte, non si tratta della "convenienza" o "necessità" ma dell'obbligo o meno di averlo. Il punto, per quanto mi riguarda, è solo ed esclusivamente questo e credo che ormai sia stato chiarito.

 

cacallo dice:

Ti saluto (ed ho piacere di rileggerti nel Forum).

Un caro saluto anche da parte mia e ti ringrazio per la considerazione.

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