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filippone

Assegnazione privata beni in comunione

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Salve a tutti:

Sto parlando non di condominio ma di bene in comunione, contesto privo di amministratore.

Vengo al dunque, ho un terreno in "comunione" con altri sul quale insistono dei casotti in muratura che hanno vari usi diversi.

Siccome vanno ammalorandosi qualche comproprietario ha paventato l'ipotesi di assegnare ad ogni quotista un casotto o più, in relazione alla sua quota di possesso e si parla di eventuale riunione per fare un accordo scritto.

Altri comproprietari però non sono d'accordo.

Chi vuole l'assegnazione sostiene che è necessario un consenso a maggioranza per rendere valido un accordo che assegni ad ognuno ciò che gli spetta per quota, quelli che non sono d'accordo sostengono che è necessaria l'unanimità dei consensi

 

Mi piacerebbe capire quale maggioranza (se di maggioranza si tratta) sia necessaria e se invece il tutto necessità dell'unanimità.

 

Se sapete rispondermi avrei piacere di conoscere l'art. o la norma di riferimento così che possa far leggere su carta qualcosa di concreto

Salve a tutti:

Sto parlando non di condominio ma di bene in comunione, contesto privo di amministratore.

Vengo al dunque, ho un terreno in "comunione" con altri sul quale insistono dei casotti in muratura che hanno vari usi diversi.

Siccome vanno ammalorandosi qualche comproprietario ha paventato l'ipotesi di assegnare ad ogni quotista un casotto o più, in relazione alla sua quota di possesso e si parla di eventuale riunione per fare un accordo scritto.

Altri comproprietari però non sono d'accordo.

Chi vuole l'assegnazione sostiene che è necessario un consenso a maggioranza per rendere valido un accordo che assegni ad ognuno ciò che gli spetta per quota, quelli che non sono d'accordo sostengono che è necessaria l'unanimità dei consensi

 

Mi piacerebbe capire quale maggioranza (se di maggioranza si tratta) sia necessaria e se invece il tutto necessità dell'unanimità.

 

Se sapete rispondermi avrei piacere di conoscere l'art. o la norma di riferimento così che possa far leggere su carta qualcosa di concreto

per l'accordo serve l'unanimita' .

Aggiungo per chiarezza (mi son reso conto che non si capisce bene da quel che ho scritto) che non parlo di assegnazione vera e propria conseguenza di una reale divisione dal notaio. I beni rimarrebbero come prima in comunione, i locali sarebbero fatti utilizare dai quotistii individuando per ciascuno cio che gli spetta in relazione alla loro quota, sostanzialmente ne avrebbero solo l'uso con accordo su carta tra quotistii.

Scusa se te lo richiedo, ma a che articolo o norma fai riferimento? Giusto perchè voglio avere un art di riferimento

Art. 1108.

Innovazioni e altri atti eccedenti l'ordinaria amministrazione.

 

Con deliberazione della maggioranza dei partecipanti che rappresenti almeno due terzi del valore complessivo della cosa comune, si possono disporre tutte le innovazioni dirette al miglioramento della cosa o a renderne più comodo o redditizio il godimento, purché esse non pregiudichino il godimento di alcuno dei partecipanti e non importino una spesa eccessivamente gravosa.

 

Nello stesso modo si possono compiere gli altri atti eccedenti l'ordinaria amministrazione, sempre che non risultino pregiudizievoli all'interesse di alcuno dei partecipanti.

 

E' necessario il consenso di tutti i partecipanti per gli atti di alienazione o di costituzione di diritti reali sul fondo comune e per le locazioni di durata superiore a nove anni.

 

L'ipoteca può essere tuttavia consentita dalla maggioranza indicata dal primo comma, qualora abbia lo scopo di garantire la restituzione delle somme mutuate per la ricostruzione o per il miglioramento della cosa comune.

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