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sweety

Amministratore di condominio con Procura

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Buongiorno a tutti, volevo chiedervi se un amministratore di condominio che ha Procura di un condomino , condomino che ha immobili proprio dove lui esercita la professione, in sede di assemblea i millessimi di quel condominio che rappresenta ed ha procura possono essere conteggiati i millesimi che rappresenta ai fini decisionali, oppure no perchè vi è conflitto di interessi o altro vizio di forma?

Ci sono leggi che posso leggere?
Grazie a tutti per la risposta nella speranza di essere stato chiaro nell'esprimere la problematica 😄

ciao

 

in linea di principio condivido la tua risposta, ma qualche dubbio mi viene allorchè c'è una procura, che non è la delega.      Infatti, rappresenta in tutto e per tutto la proprietà.

Stringi stringi, è come se l'amministratore condomino interno non possa votare.  Il procuratore infatti non ha delega.

E' una questione di lana caprina, ma... che comunque merita riflessione e pareri.

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Penso che sarebbe da approfondire con cautela, perchè la Procura è atto molto più complesso della semplice delega assembleare e di fatto comporta la piena "sostituzione" del mandatario al mandante (per un affare determinato o per la generalità degli affari del mandante). 

 

camillo50 dice:

 

Stringi stringi, è come se l'amministratore condomino interno non possa votare.  Il procuratore infatti non ha delega.

Esatto : in quel caso l'amm.re non agisce come "delegato all'assemblea", ma agisce come vero e proprio alter ego del mandante. 

Ed è proprio come dire che l'amm.re non possa votare laddove sia anche condomino interno. 

i termini "procura" e "delega" non sono cose diverse ed evocano entrambi il concetto di mandato e sono a questo entrambi riconducibili.

Verrebbe comunque aggirato il divieto normativo, la cui ratio è quella di impedire che il condomino sia comunque rappresentato o sostituito in assemblea dall'amministratore e sia costui a prendere - in sua vece - decisioni che riguardano la gestione condominiale.

ciao

equiparare la procura alla delega, a mio giudizio è una tesi plausibile, ma non certo risolutiva.

 

Quindi, nemmeno l'amministratore condomino interno avrebbe diritto di voto, visto che chi è amministratore non potrebbe prendere decisioni che riguardano la gestione condominiale.

 

In ogni caso, premetto che sto spaccando il capello in due solo ai fini di un eventuale convincimento diverso sentendo le tesi e opinioni varie.

Thorwald dice:

i termini "procura" e "delega" non sono cose diverse ed evocano entrambi il concetto di mandato e sono a questo entrambi riconducibili.

Verrebbe comunque aggirato il divieto normativo, la cui ratio è quella di impedire che il condomino sia comunque rappresentato o sostituito in assemblea dall'amministratore e sia costui a prendere - in sua vece - decisioni che riguardano la gestione condominiale.

Dovremo pur riconoscere, però, che l'ampiezza dei due mandati è totalmente differente, oltre che essere totalmente differente l'insieme delle garanzie (sia per il mandante e sia per i terzi) che assistono la procura notarile rispetto alla delega per la singola assemblea. 

 

Ma anche volendo essere letterali : la legge dice che l'amm.re non può avere deleghe (assembleari) di condòmini, mentre qui siamo in presenza di un atto ben più ampio della "delega assembleare" che fa del mandatario il vero e proprio alter ego iper-certificato del mandante. 

 

Con la procura il mandatario è il plenipotenziario certificato che agisce in nome e per conto del mandante e che è incaricato di agire, in questa veste certificata, ben oltre il semplice ambito di un'assemblea condominiale. 

camillo50 dice:

ciao

equiparare la procura alla delega, a mio giudizio è una tesi plausibile, ma non certo risolutiva.

 

Quindi, nemmeno l'amministratore condomino interno avrebbe diritto di voto, visto che chi è amministratore non potrebbe prendere decisioni che riguardano la gestione condominiale.

 

In ogni caso, premetto che sto spaccando il capello in due solo ai fini di un eventuale convincimento diverso sentendo le tesi e opinioni varie.

non mi pare che l'amministratore che sia anche condomino non possa votare, visto che -tranne nei casi in cui si possa configurare un conflitto di interessi - il voto viene espresso non nella qualità di amministratore ma come condomino.

 

Delega e procura sono due facce della stessa medaglia, con la sola differenza che la delega è rilasciata volta per volta mentre la procura (se generale) varrebbe per tutte le assemblee, e se è vietata la delega singola lo è a maggior ragione la delega/procura che comprende più deleghe singole.

Thorwald dice:

Verrebbe comunque aggirato il divieto normativo, la cui ratio è quella di impedire che il condomino sia comunque rappresentato o sostituito in assemblea dall'amministratore e sia costui a prendere - in sua vece - decisioni che riguardano la gestione condominiale.

Dico il mio parere spassionato.

La legge sul divieto di delega all'amministratore se la potevano proprio evitare perchè, con o senza procura, il divieto normativo di far prendere decisioni all'amministratore per conto del condòmino può essere facilmente aggirato senza costi facendo delegare un compagno di merende dell'amministratore che in assemblea si limita ad "eseguire" gli ordini ricevuti dallo stesso.

Io credo che, al di là della Norma scritta da gente che forse non è mai vissuta in condominio, se il condòmino ha fiducia dell'amministratore ha tutto il diritto di farsi rappresentare, se invece il condòmino è così incosciente da farsi manovrare... chi è causa del suo mal pianga se stesso.

Thorwald dice:

 

Delega e procura sono due facce della stessa medaglia, con la sola differenza che la delega è rilasciata volta per volta mentre la procura (se generale) varrebbe per tutte le assemblee, e se è vietata la delega singola lo è a maggior ragione la delega/procura che comprende più deleghe singole.

Francamente non vedo come si possa equiparare la procura (speciale o generale che sia) alla delega assembleare. 

Perdonami ma... è come dire che una capanna di lamiera e Villa Certosa...si vabbè...sono entrambe "dimore"... 😏

 

Anche se ripercorriamo la ratio del divieto : evidente che la ratio sia quella di evitare che l'amm.re possa profittare a proprio vantaggio (e a svantaggio degli incauti deleganti) di quelle "incette di deleghe" con cui molti amministratori si sono auto-approvati nefandezzze per decenni, carpendo quel potere all'ultimo secondo e magari profittando della particolare fragilità di questo o quel condomino. 

Non mi sembra proprio che si possa dire altrettanto nel caso in cui il mandante abbia speso quattrini per una procura notarile con la quale il mandante (in piena scienza e coscienza e sino a querela di falso nei confronti del Notaio) per esprimere la volontà di avere nel mandatario il proprio alter ego con pieni poteri gestori (di un proprio affare o di tutti i propri affari!) . 

 

Relazionarsi con il procuratore è, per ogni effetto di legge, come relazionarsi con il mandante, per una scelta onerosa, super certificata  e non discutibile del mandante. 

 

E' come dire che quando quell'amm.re viene in assemblea per procura, per legge si ha davanti il mandante, e non un semplice "delegato all'assemblea". 

Per cui...fossi il condòmino che intende apporsi a questa partecipazione...avrei io molto timore di essere citato in giudizio per aver impedito a quel condòmino l'esercizio dei propri diritti. 

Dirò una fesseria.. forse.. ma il problema non è la rappresentanza in assemblea conferita per delega o procura ma che la stessa sia conferita all'amministratore. E' questo il limite che, a mio avviso, trova riscontro nell'art. 67 d.a.c.c.

 

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quindi, sulla base del tuo ragionamento, se un condomino conferisce la delega all'amministratore ai sensi dell'art. 67 con una procura speciale notarile (perchè nulla lo vieta) allora la delega è valida per la forma notarile garantisce che il mandante sia stato più "consapevole" nel conferire la delega.

Giovanni Inga dice:

Dirò una fesseria.. forse.. ma il problema non è la rappresentanza in assemblea conferita per delega o procura ma che la stessa sia conferita all'amministratore. E' questo il limite che, a mio avviso, trova riscontro nell'art. 67 d.a.c.c.

 

Non è una fesseria quella che dici, perchè il punto è proprio quello: aver chiaro se i due ruoli (che sono diversi) possano ritenersi dominati dalla regola del divieto di delega assembleare. 

E' proprio TUTTO lì! 

Si può equiparare la delega alla procura ?

(secondo me... no) 

 

Thorwald dice:

quindi, sulla base del tuo ragionamento, se un condomino conferisce la delega all'amministratore ai sensi dell'art. 67 con una procura speciale notarile (perchè nulla lo vieta) allora la delega è valida per la forma notarile garantisce che il mandante sia stato più "consapevole" nel conferire la delega.

No no no !

Tanto è vero che non ho aggiunto un'osservazione, nei miei post precedenti, solo per non essere più prolissa del solito.

L'osservazione sarebbe stata proprio questa : "non è che qui stiamo confondendo la DELEGA permanente alle assemblee  del condominio X (che anch'essa richiede procura notarile) con la vera e propria Procura gestioria? 

 

Se si trattasse di semplice delega permanente alle assemblee del Condominio X...il divieto di legge sarebbe totalmente operativo anche secondo me. 

 

Ma la Procura con finalità gestorie è davvero tutt'altra cosa, e di tutt'altra importanza!

Equivale a dire al mondo intero che "per questo affare o per tutti i miei affari il mondo si relazionerà con il mio procuratore per ogni effetto di legge e quel che farà lui sarà da considerarsi fatto da me" !

 

E (domanda) : si può comprimere un mandato così importante...in nome della regoletta sul divieto di delega assembleare? 😵

 

Esempiuccio : se mio figlio andasse in Australia e mi lasciasse procura per gestire i suoi immobili in Italia...come funziona? Che mio figlio perde il diritto di poter votare per la gestione dei suoi beni, malgrado procura notarile, in quegli immobili in cui io sono anche amm.re?  Ma davvero ci arriverei alla Corte di Bruxelles contro chi volesse imporre questo! (è solo un esempio teorico : in famiglia non abbiamo patrimoni immobiliari tali da creare di questi problemi, ma ...in altre famiglie ci sono! 😊)

 

 

 

 

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