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mavelot

2 Comproprietari inviano 2 delegati in assemblea

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Scusa ma cosa e' piu' logico

Bloccare un assemblea perche' due comproprietari non si mettono d'accordo

 

Oppure continuare l'assemblea non tenendo conto dei due comproprietari (visto che non riescono a nominare il rappresentante )

Direi che in primis viene l'interesse condominiale ovvero svolgimento dell'assemblea .

Direi che in primis viene l'interesse condominiale ovvero svolgimento dell'assemblea .
Infatti e concordo, la logica dice che si continua l'assemblea, e se i condomini che non hanno deciso tra di loro chi è il loro rappresentante, potranno adire al Giudice dimostrando che a loro è stato precluso un loro diritto, non dimenticando che il loro diritto è quello di nominare un loro rappresentante!!

Ovvero che colpa hanno i condomini presenti in assemblea se i comproprietari non decidono chi sarà il rappresentante??

 

La domanda posta ovviamente non è verso Peppe, ma verso chi sostiene la tesi del Sole 24 ore.

Le ripercussioni sull'assemblea sono però notevoli, nel senso che, a rigor di logica, il presidente dovrebbe sospendere lo svolgimento dell'assemblea in attesa che il giudice, su ricorso di uno dei comproprietari, decida a chi, tra di loro, spetti il diritto di esprimere il voto in assemblea, vincolando anche gli altri partecipanti alla comunione.

Per quanto sia autorevole la fonte citata, si capisce benissimo che lo stesso articolista questo pezzo l'ha scritto circondato ed assediato dai dubbi: troppi condizionali e troppe condizioni richieste per giustificare il rinvio dell'assemblea.

 

E se mettiamo che nessun comproprietario poi ricorra al giudice come suggerito dall'articolista del Sole ? A qual pro allora il presidente avrebbe rinviato l'assemblea ? Solo al pro di esser sommerso da una valangata di improperi dai suoi co-condomini e dall'amministratore stesso, visto che si dovrà riconvocare l'assemblea e finalmente procedere come si sarebbe dovuto fare da subito.

Come già detto anche da altri utenti, se i comproprietari non si accordano sull'unico loro rappresentante che può parlare e votare in assemblea e mandano invece due o più delegati, questi delegati che non possono esser equiparati ad un estraneo riceveranno la cortesia di non esser espulsi dall'assemblea, ovvero non saranno conteggiati come presenti potendo almeno assistere ai lavori dell'assemblea, ma l'assemblea si svolgerà come regolarmente previsto e senza l'apporto costruttivo di questo condomino per mancanza di delega conforme.

Si vede che non avete mai avuto a che fare con due coniugi separati ed inferociti e se sono gli amici o parenti delegati ancora peggio perchè si sentono responsabilizzati nel ruolo.

 

Io non sostengo la tesi del 24 ore ma ho trovato che il 24 ore sostiene quello che io ho sostenuto fino ad ora ancora prima di leggere l'articolo...a quanto pare il mio parere non è così insensato come sostenuto da alcuni. Comunque non essendoci più il sorteggio se i comproprietari o i loro delegati non raggiungono un accordo chi ha il potere di escluderli dal voto o decidere chi dei due far votare? Non mi pare che vi sia una norma al riguardo e solo un giudice ha questo potere. Se il presidente si prende la responsabilità di escluderli dal voto si dovrà assumere la responsabilità di una delibera impugnabile. Il fatto che qualcuno non ottemperi ad un proprio obbligo e violi la norma non giustifica un comportamento non regolare da parte di qualcun altro ergendosi esso stesso a giudice.

Si vede che non avete mai avuto a che fare con due coniugi separati ed inferociti e se sono gli amici o parenti delegati ancora peggio perchè si sentono responsabilizzati nel ruolo.

 

Io non sostengo la tesi del 24 ore ma ho trovato che il 24 ore sostiene quello che io ho sostenuto fino ad ora ancora prima di leggere l'articolo...a quanto pare il mio parere non è così insensato come sostenuto da alcuni. Comunque non essendoci più il sorteggio se i comproprietari o i loro delegati non raggiungono un accordo chi ha il potere di escluderli dal voto o decidere chi dei due far votare? Non mi pare che vi sia una norma al riguardo e solo un giudice ha questo potere. Se il presidente si prende la responsabilità di escluderli dal voto si dovrà assumere la responsabilità di una delibera impugnabile. Il fatto che qualcuno non ottemperi ad un proprio obbligo e violi la norma non giustifica un comportamento non regolare da parte di qualcun altro ergendosi esso stesso a giudice.

Possono essere inferociti quanto vogliono, ma il Presidente chiederà loro di scegliere il rappresentante, e scriverà la domanda a verbale

(p.es. "chi di voi due tra Pinco e Pallino rappresenterà l'u.i. di proprietà di Pinco/Pallino?"),

se i due inferociti non si decideranno, scriverà a verbale che non c'è stata la scelta del rappresentante come previsto dall'art 1106 cc

(motivi descritti a verbale, p.es. ambedue volevano rappresentare l'u.i.),

da cui non c'è il rappresentante designato per l'u.i. interessata, poi se desiderano impugnino pure, vedremo cosa dirà il Giudice.

Impugnino pure...appunto . Ma indipendentemente da chi vinca o chi perda è una bella scocciatura .Ma se si può evitare ogni rischio non è meglio? Intanto ci rimettono sempre loro perché se non si accordano sul voto il loro voto non avrà nessun valore....

Se moglie e marito sono ai ferri corti è problema loro.

Presiedo spesso le assemblee, ho già avuto a che fare con più amministratori (sia ottimi che pessimi) e con tutti quanti la linea tenuta sulle deleghe è stata sostanzialmente sempre la medesima: attenersi al codice civile perchè l'art. 67 d.a.c.c. è inequivocabile sulla singola ed unica delega da presentare.

Tutto ciò che è diverso è una delega non conforme quindi da non ammettere alle attività assembleari attive. Un tempo il presidente ne usciva col sorteggio per ammettere la rappresentanza del condòmino, ora non può più farlo in automatico.

 

Moglie e marito imbufaliti potranno poi impugnare quanto più desiderino, ma io presidente dell'assemblea nel frattempo dormirò sonni tranquilli.

Se moglie e marito non mi mandano in assemblea un loro unico delegato come previsto dall'art. 67 d.a.c.c. io presidente per tutte le altre ipotesi non ammetterò mai in assemblea attiva le orde di delegati nominate. Ed è proprio per tutelare la mia posizione che queste orde di delegati non le espellerò ma consentirò loro di presenziare, così che possano riferire ai loro rispettivi comproprietari che li hanno separatamente delegati.

 

Il presidente con siffatta condotta non rischia nulla perché ha tutelato gli interessi di tutte le parti (comproprietari non comunicativi, assemblea condòmini, amministratore, deleghe non conformi). Sarei proprio curioso di sapere da un giudice cosa ci sarebbe da censurare a seguito di impugnativa.

Impugnino pure...appunto . Ma indipendentemente da chi vinca o chi perda è una bella scocciatura .Ma se si può evitare ogni rischio non è meglio?

Proprio per questo io tiro dritto nell'assemblea escludendo le deleghe non conformi.

Se sospendo l'assemblea rinviandola, chi mi garantisce che uno o più dei convocati convenuti in assemblea non impugni il mio operato per eccesso di zelo ???

Si vede che non avete mai avuto a che fare con due coniugi separati ed inferociti e se sono gli amici o parenti delegati ancora peggio perchè si sentono responsabilizzati nel ruolo.

 

Io non sostengo la tesi del 24 ore ma ho trovato che il 24 ore sostiene quello che io ho sostenuto fino ad ora ancora prima di leggere l'articolo...a quanto pare il mio parere non è così insensato come sostenuto da alcuni. Comunque non essendoci più il sorteggio se i comproprietari o i loro delegati non raggiungono un accordo chi ha il potere di escluderli dal voto o decidere chi dei due far votare? Non mi pare che vi sia una norma al riguardo e solo un giudice ha questo potere. Se il presidente si prende la responsabilità di escluderli dal voto si dovrà assumere la responsabilità di una delibera impugnabile. Il fatto che qualcuno non ottemperi ad un proprio obbligo e violi la norma non giustifica un comportamento non regolare da parte di qualcun altro ergendosi esso stesso a giudice.

Il presidente non nega nessun diritto , sono i comproprietari che si negano il diritto di esercitarlo visto che non hanno nominato il loro rappresentante .

Non e' che perche' non sanno mettersi d'accordo si deve bloccare il condominio .

 

Che succede se non si metteranno mai d'accordo ? Non si potranno piu' fare assemblee ?

Intanto ci rimettono sempre loro perché se non si accordano sul voto il loro voto non avrà nessun valore....
Infatti ci rimettono loro perchè non sanno tutelare il loro diritto.

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