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MatDal

Truffa ai danni del Condominio: responsabilità dell'amministratore?

Buongiorno a tutti. Avrei bisogno di un confronto tra colleghi. Prima dell’estate un falegname chiamato da una nostra condomina per ripristinare il parquet del suo appartamento risultato danneggiato da un’infiltrazione dal tetto ci ha comunicato telefonicamente i suoi dati per poterlo inserire nel nostro gestionale. Tra i dati comunicati c’era anche il codice iban. Arrivata la fattura abbiamo pagato la stessa sulla base dei dati precedentemente comunicati senza verificare se l’iban riportato sulla fattura fosse lo stesso che ci aveva comunicato qualche giorno prima. Dopo alcuni giorni il falegname ci ha chiamato dicendo che i soldi non gli erano arrivati: quando gli abbiamo girato la contabile bancaria ci ha risposto, sempre al telefono, che quell’iban non era suo. Abbiamo quindi pensato di aver commesso noi un errore di compilazione riportando nel nostro gestionale un iban errato di proprietà di chissà chi. Abbiamo quindi pagato nuovamente la fattura sull’iban indicatoci dal falegname come corretto.

Ci siamo poi attivati con la banca di riferimento dell’iban "incorretto" e, dopo due mesi di richieste, la banca ci ha risposto che l’iban in questione era anch’esso di proprietà del falegname. Abbiamo quindi interpellato il falegname che ci ha risposto “che lui quell’iban non lo usava mai” ma che non ci poteva rendere il denaro (più di 2000 euro) perché nel frattempo li aveva spesi e non aveva da renderli. Abbiamo pazientato qualche tempo per dargli modo di recuperare la somma e renderla, ma trascorsi ulteriori due mesi senza ricevere un euro l’abbiamo denunciato per appropriazione indebita e abbiamo incaricato un legale di procedere con il pignoramento dei due conti correnti, il tutto agendo in nome del Condominio, perché l’appropriazione indebita riguarda denaro condominiale, non del nostro studio. Su uno dei due conti non c’è nulla, sull’altro ci sono poco più di 2500 euro ma c’è già un pignoramento per oltre 5000 e quindi nulla. Al signore non risultano poi intestate proprietà immobiliari, quindi anche su quel fronte non possiamo procedere.

Nel mentre in quel Condominio si sono rovinati i rapporti con un gruppo di condomini nel corso di lavori straordinari e a metà febbraio è stato nominato un nuovo amministratore (perché cose del genere ovviamente capitano solo dove già ci sono altri problemi). Il collega subentrate ci ha detto che secondo lui la responsabilità di quanto accaduto sarebbe nostra e che dovremmo valutare di attivare la polizza RC. A nostro giudizio invece non vi è alcuna responsabilità nostra in quanto è il Condominio che è stato truffato da un fornitore scelto ed incaricato tra l’altro da una condomina che lo conosceva in quanto questo falegname per anni aveva avuto la bottega nel palazzo. Avremmo avuto noi una responsabilità se effettivamente avessimo inserito un iban di terzi al posto dell’iban del falegname, ma è ovviamente impossibile che quell’iban (inizialmente disconosciuto dal falegname) sia stato inserito “per errore” a riprova del fatto che il tizio ha volutamente truffato il condominio. Ora la situazione è in uno stato di impasse, con il Condominio che probabilmente tratterrà una parte del nostro emolumento per la gestione straordinaria in attesa di ricevere la somma pagata due volte al falegname, ma dall’altra parte noi non possiamo agire privatamente contro il falegname perché la cosa ha riguardato il Condominio ed è questi che deve proseguire nell’azione. Voi cosa ne pensate? A mio giudizio la cosa non è diversa da una truffa in cui sulla base di un contratto che prevede il pagamento di un acconto prima di un lavoro il fornitore, ricevuto l'acconto, scompare e non esegue alcuna opera non rendendo poi il denaro. Nel caso specifico noi non abbiamo neppure potuto sindacare sulla scelta del fornitore perché questo era stato scelto dalla condomina stessa in quanto doveva operare su una sua proprietà privata a seguito di un danno prodotto dalla copertura (che stava per essere oggetto dei suddetti lavori straordinari).

Modificato da MatDal
MatDal dice:

Abbiamo quindi pensato di aver commesso noi un errore di compilazione riportando nel nostro gestionale un iban errato di proprietà di chissà chi. Abbiamo quindi pagato nuovamente la fattura sull’iban indicatoci dal falegname come corretto.

Non sono un tuo collega, ma da ex commercialista ti dico che la parte "debole" della situazione è esattamente questa. L'errore da parte vostra è stato pagare due volte senza prima controllare il primo pagamento.

Per questo credo il collega parli di attivare la vostra RC, in quanto l'invio del doppio pagamento prima di effettuare i dovuti controlli è stata una vostra scelta, indipendente dalla truffa o incapienza altrui.

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Seralia dice:

Non sono un tuo collega, ma da ex commercialista ti dico che la parte "debole" della situazione è esattamente questa. L'errore da parte vostra è stato pagare due volte senza prima controllare il primo pagamento.

Per questo credo il collega parli di attivare la vostra RC, in quanto l'invio del doppio pagamento prima di effettuare i dovuti controlli è stata una vostra scelta, indipendente dalla truffa o incapienza altrui.

Posso capire il ragionamento, ma bisogna anche tenere presente che il controllo dell'iban non è una questione che si sbriga in pochi minuti. La banca non può infatti dare informazioni sulla titolarità di un conto corrente e noi infatti abbiamo agito inizialmente chiedendo alla banca di avvisare il proprietario del conto (che noi presumevamo essere uno sconosciuto signor X) di quanto accaduto in modo che potesse rendere la somma (la banca non lo può fare in automatico perché dal 2019 se non c'è corrispondenza tra intestatario indicato nel bonifico ed iban prevale l'iban): da questa richiesta sono trascorsi oltre 2 mesi prima che la banca ci rispondesse che da quel che risultava loro l'iban era intestato al falegname e non ad altri e che quindi la nostra richiesta non aveva senso in quanto i dati di beneficiario e iban corrispondevano. Nel mentre però il falegname lestofante minacciava di ricorrere ad un legale perché il pagamento della fattura era previsto a vista.

Modificato da MatDal

Lo sbaglio vostro e’ stato quello di non aver verificato che vi erano due numeri iban diversi .

 

quindi avreste dovuto contattare il falegname x farvi indicare su quale iban mandare il bonifico .

 

 

 

non potete affermare che non avete nessuna responsabilità’ .

 

ovviamente nessuna responsabilità penale a vostro carico , ma professionale si .

 

 

Modificato da peppe64

Purtroppo sì, mi associo, prima di ripagare, sarebbe stato meglio verificare dove era andata la somma precedente

Infatti se  il primo bonifico fosse davvero stato errato (cioè bonificate 2000 intestato a Tizio ma su conto di Caio) la banca ricevente deve respingere l'accredito perchè il nominativo non corrisponde.

Quindi come dopo vi è stato detto di chi era il conto, ve lo avrebbero detto pure prima.. di rifare il bonifico.

 

Molto furbastro questo artigiano, mi spiace

 

SisterOfNight dice:

Purtroppo sì, mi associo, prima di ripagare, sarebbe stato meglio verificare dove era andata la somma precedente

Infatti se  il primo bonifico fosse davvero stato errato (cioè bonificate 2000 intestato a Tizio ma su conto di Caio) la banca ricevente deve respingere l'accredito perchè il nominativo non corrisponde.

Quindi come dopo vi è stato detto di chi era il conto, ve lo avrebbero detto pure prima.. di rifare il bonifico.

 

Molto furbastro questo artigiano, mi spiace

 

Mi associo anch'io, tranne sul fatto del bonifico respinto: come osserva giustamente @MatDal , se non c'è corrispondenza tra IBAN e nominativo indicato, la banca può comunque procedere all'accredito perché non è tenuta al controllo (una volta sì, ora non più).

MatDal dice:

Abbiamo quindi pensato di aver commesso noi un errore di compilazione riportando nel nostro gestionale un iban errato di proprietà di chissà chi

Abbiamo chi?

Il responsabile è solo del precedente amministratore che non si è preoccupato e ha pagato una seconda volta senza indagare che fine aveva fatto il primo versamento.

Visto il comportamento dell'artigiano e le sue condizioni,la truffa intentata era premeditata.

Poi c'è l'incauta condomina,che invece di impicciarsi dei fatti suoi,si è permessa di segnalare un iban del passato remoto.

Modificato da giglio2

sono anch'io dell'opinione che la leggerezza sia stata quella di pagare una seconda volta senza verifiche, indipendentemente dalla volontà truffaldina del fornitore.

 

giglio2 dice:

Abbiamo chi?

Il responsabile è solo del precedente amministratore che non si è preoccupato e ha pagato una seconda volta senza indagare che fine aveva fatto il primo versamento.

Visto il comportamento dell'artigiano e le sue condizioni,la truffa intentata era premeditata.

Poi c'è l'incauta condomina,che invece di impicciarsi dei fatti suoi,si è permessa di segnalare un iban del passato remoto.

L'IBAN è stato segnalato telefonicamente dall'artigiano stesso, non dalla condomina.

Probabilmente non era la prima volta che metteva in atto questo tipo di truffa...

giglio2 dice:

Abbiamo chi?

Il responsabile è solo del precedente amministratore che non si è preoccupato e ha pagato una seconda volta senza indagare che fine aveva fatto il primo versamento.

Visto il comportamento dell'artigiano e le sue condizioni,la truffa intentata era premeditata.

Poi c'è l'incauta condomina,che invece di impicciarsi dei fatti suoi,si è permessa di segnalare un iban del passato remoto.

I bonifici li ha fatti MatDal non l’amministratore precedente 

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