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piapie

Tetto da rifare (periziato), su 5 condomini sono l'unico intenzionato

Buongiorno a tutti sono nuovo del forum e volevo presentare il mio caso;

abito in un condominio di 3 appartamenti al primo piano e 2 negozi al pian terreno. Non è nominato nessun amministratore, e ad oggi ci troviamo nella situazione che il tetto rischierà di caderci sopra la testa, probabilmente già dalla prossima nevicata. Sottolineo che questa mattina ho fatto uscire un perito per far controllare la situazione in cui versa questo tetto, e come immaginavo, non ci vuole un perito per constatarlo, la situazione è critica. Purtroppo ho già fatto presente più e più volte questa situazione, ma ne i miei 2 vicini, ne i proprietari dei due negozi hanno intenzione di mettere mano al portafogli e sostenere una spesa per mettere almeno insicurezza il tetto. A questo punto chiedo aiuto e consiglio a chi ne può sapere in materia. Oltretutto il mio appartamento si trova sotto la parte di sottotetto di cui è proprietario il mio vicino (effettuata visura catastale). AIUTO!! Cosa mi conviene fare? Devo pagare tutta io la spesa per mettere in sicurezza la parte di tetto sopra il mio appartamento (non lo trovo giusto)? Andare da un avvocato e far presente che io sono l'unico a voler rifare il tetto, mentre gli altri 4 condomini non ne vogliono sapere nulla? Se con la perizia andassi dall'avvocato, io potrei chiamarmene fuori da QUALSIASI responsabilità nel caso crollasse il tetto, dimostrando che io ero intenzionato a far fare i lavori? La mia intenzione è vendere, ma con il tetto così, non mi sento con la coscienza apposto. Potrei vendere comunque, o sarebbe un vizio occulto (si dice così?)? La cosa assurda è che gli altri inquilini hanno intenzione di far sistemare la biologica e il cortiletto (lavori vari), lavori che sinceramente ritengo secondari rispetto ad un tetto che fra poco crolla. Datemi dei consigli!!!

Grazie, Pietro

In teoria si, il ricorso d'urgenza dovrebbe essere la soluzione migliore, ma rischi di soccombere se non dimostri l'urgenza (dal punto di visto giuridico). Potrebbe esserti contestato che se, in fondo, il tetto non è crollato fino ad ora non c'è tutta sta urgenza.... del resto si sa... siamo in italia e fin quanto il tetto non crolla....

 

se ci fosse un amministratore condominiale questi prenderebbe l'iniziativa, in modo da non dover essere considerato responsabile in caso di crollo... Però in tal caso non si può nemmeno provocare la nomina giudiziale non essendoci il numero minimo di condomini (9).

Uno spiraglio potrebbe essere quello di tentare la convocazione dell'assemblea per la nomina di un amministratore di condominio. Se va bene ne nominate uno, il quale, poi provvederà di conseguenza.. se non si riesce a nominare l'assemblea potresti comunque agire per la nomina, anche in carenza del numero minimo di condomini, per insanabile impossibilità di governo del condominio, producendo anche la perizia con la quale dimostri che seppur senza numero minimo, l'impossibilità di nominare un amministratore potrebbe avere conseguenze gravi.

In precedenza sono stato ermetico perché poi la strategia la decide il legale a cui ci si affida; a questo punto vado oltre esternando alcuni concetti che avevo tenuto per me.

 

Il ricorso con una perizia asseverata può inchiodare i componenti del Condominio di fronte alle rispettive responsabilità.

Non di meno il Condominio (tutti i suoi condòmini) è custode e responsabile della cosa comune ex art. 2051 c.c. "Ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito."

In caso di evento nefasto, Piapie al pari dei suoi co-condòmini sarà chiamato, come Condominio, a rispondere delle omissioni perpetrate. Ma in presenza di una perizia e sdi un ricorso antecedenti al fatto nefasto, Piapie sarà nella condizione di intentare una azione di rivalsa a danno del Condominio stesso, ovvero verso le altre Proprietà che non vogliono affrontare la spesa.

 

Che l'amministratore ci sia o non ci sia, personalmente lo ritengo un dettaglio secondario: quel che serve, ma non c'è, è una volontà condominiale maggioritaria disposta ad affrontare una ingente manutenzione straordinaria del tetto condominiale.

Invece... pare impellente sistemare una vaschetta biologica nell'attesa che il tetto crolli.

Forse... dopo potrebbe divenire importante anche la ricostruzione di quel tetto.

Condivido gli interventi di entrambe le persone che mi hanno preceduto...sia in "appunto" che in contrappunto" 🙂

Ringrazio tutti per i suggerimenti tempestivi. In attesa della perizia scritta, la quale mi costerà ben 400 € (ovviamente nessuno contribuirà), aspetto altri suggerimenti e poi cercherò di capire il da farsi...certo mi brucerebbe il c..o dover cacciare i soldi da solo, nonostante non sia l'unico ad essere coperto da questo tetto!!

Io sarei anche disposto a fare gli altri lavoretti di meno conto, ma a questo punto ne faccio una questione di principio!! Posso sottrarmi, come fanno loro, dal dover cacciare i soldi per dei lavori che ritengo inutili!?...o no? Sono consapevole del fatto che la spesa che farei affrontare io è ben più alta di quella che vorrebbero farmi affrontare loro, ma quando di fronte ci si trovano solo prepotenti e menefreghisti...a questo punto...Con un tetto destinato a crollare alla prima nevicata, non ho nemmeno la possibilità di poter vendere e andarmene via!!

Se la maggioranza dei proprietari approva determinate spese, la minoranza dissenziente (cioè tu!) si deve adeguare: quindi non puoi sottrarti al pagamento dei lavoretti.

 

Esattamente come, in assenza di delibera maggioritaria, non puoi pretendere che gli altri partecipino al lavoro del tetto solo sulla base di una unica e tua opinione personale. Per questo serve una perizia (meglio se asseverata!): per costringere gli altri a prendere una posizione, e per comprendere se sia necessario anche l'ausilio di un legale.

Che la perizia te la paghi tu , stante la situazione, direi che è fatto quasi certo!

 

Per il rifacimento del tetto non mi sognerei neppure di sostituirmi al Condominio, non per il mero esborso economico che sarebbe sostenuto solo da te e già rappresenterebbe una mazzata indimenticabile, ma per tutti i risvolti normativi sulla sicurezza e sulla qualità del lavoro eseguito. Non immagini minimamente in quali ed in quante disavventure andresti ad impantanarti, visto che presteresti il fianco ad una miriade di possibili contestazioni da parte dei restanti condòmini, e che a priori non si saprebbe dove potrebbero portarti e quanto rovinarti.

Quindi, considerando due cose certe, perizia che attesta lo stato pessimo del tetto e la nn volontà degli altri condomini a collaborare alle spese del rifacimento dello stesso, chi, come e quando può o possono obbligare chi non vuole partecipare a certe spese, a farlo? Esiste un modo? Visti i tempi della legge italiana e i vari consigli, credo che l'unica strada percorribile sia quella di pagare la perizia (a mie spese), e far fare una lettera ad un avvocato per potermi tutelare in qualche modo?!...Da profano chiedo, ma da un'eventuale avvocato, è sufficiente farmi fare una lettera e quindi spendere "poco"o devo far partire proprio una specie di denuncia, da cui non ne uscirei sicuramente più?...E pensare che volevo (voglio) vendere questa benedetta casa...così non potrò mai farlo, nemmeno svendendola...con il tetto così, sarebbe un vizio occulto!?

Il vizio non sarebbe occulto se informi il tuo compratore delle condizioni precarie del tetto e metti "nero su bianco" nel rogito, quindi facendoti esentare dal compratore da qualunque recriminazione futura relativamente al tetto. Chiaro che il prezzo di vendita conseguentemente calerà parecchio, sempre ammesso che tu riesca ad individuare un compratore a queste condizioni.

 

Se decidi di agire in solitario pur impiegando alcune migliaia di euro per cautelarti o anche per ottenere la realizzazione di un tetto "a regola d'arte" non è che la risolvi con una singola letterina dell'avvocato: devi andare in Tribunale per ottenere una pronuncia a tuo favore che poi potrai sventolare sotto al naso dei tuoi co-condomini sordi e ciechi.

Un giorno futuro e senza riparazioni effettuate, se sarai ancora lì, qualora il tetto rovini, quella pronuncia del giudice ti servirà per intentare una causa verso gli altri per richiedere un risarcimento danni per l'incuria che gli altri a quel punto non potranno più negare...

Il rito del 700 c.p.c. è una procedura d'urgenza, ma molto dipende dal foro competente (forse nel tuo caso è Milano?), da quanto è intasato, dall'organico effettivamente presente. Non saranno anni ma sicuramente mesi... oltrettutto ormai i tribunali si fermeranno per ferie fino al 15 settembre p.v.

Ciao Piapie come hai risolto? ho lo stesso problema

piapie dice:

Buongiorno a tutti sono nuovo del forum e volevo presentare il mio caso;

abito in un condominio di 3 appartamenti al primo piano e 2 negozi al pian terreno. Non è nominato nessun amministratore, e ad oggi ci troviamo nella situazione che il tetto rischierà di caderci sopra la testa, probabilmente già dalla prossima nevicata. Sottolineo che questa mattina ho fatto uscire un perito per far controllare la situazione in cui versa questo tetto, e come immaginavo, non ci vuole un perito per constatarlo, la situazione è critica. Purtroppo ho già fatto presente più e più volte questa situazione, ma ne i miei 2 vicini, ne i proprietari dei due negozi hanno intenzione di mettere mano al portafogli e sostenere una spesa per mettere almeno insicurezza il tetto. A questo punto chiedo aiuto e consiglio a chi ne può sapere in materia. Oltretutto il mio appartamento si trova sotto la parte di sottotetto di cui è proprietario il mio vicino (effettuata visura catastale). AIUTO!! Cosa mi conviene fare? Devo pagare tutta io la spesa per mettere in sicurezza la parte di tetto sopra il mio appartamento (non lo trovo giusto)? Andare da un avvocato e far presente che io sono l'unico a voler rifare il tetto, mentre gli altri 4 condomini non ne vogliono sapere nulla? Se con la perizia andassi dall'avvocato, io potrei chiamarmene fuori da QUALSIASI responsabilità nel caso crollasse il tetto, dimostrando che io ero intenzionato a far fare i lavori? La mia intenzione è vendere, ma con il tetto così, non mi sento con la coscienza apposto. Potrei vendere comunque, o sarebbe un vizio occulto (si dice così?)? La cosa assurda è che gli altri inquilini hanno intenzione di far sistemare la biologica e il cortiletto (lavori vari), lavori che sinceramente ritengo secondari rispetto ad un tetto che fra poco crolla. Datemi dei consigli!!!

Grazie, Pietro

@alke  purtroppo Piapie è dal 2015 che non si collega. Meglio se apri un post tuo, qualcuno potrebbe aiutarti. Grazie.

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