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Vicine rumorose, proprietario e amministratore non collaborano

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Salve a tutti,

 

vivo da 7 anni in un appartamento di mia proprietà, con la mia gatta di 11 anni, e in cui porto con regolarità mia figlia di due anni durante le visite che ci spettano in seguito alla separazione con la madre. Una peculiarità del palazzo, che si trova in zona universitaria a Napoli, è che ogni appartamento ha delle finestre che affacciano all'interno del piccolo androne, che separa di pochi metri un appartamento dall'altro (ogni piano ha due appartamenti). Ma, mentre i vari condomini usano le stanze relative per utilizzi secondari o tengono le finestre chiuse, le abitanti dell'appartamento di fronte sul piano sopra il mio, presumibilmente studentesse o comunque giovani, usano tale piccola stanza come UNICO spazio per le loro attività, e nella quale fanno di tutto, con la finestra regolarmente spalancata: mangiano, cucinano, chiacchierano sempre e con toni e volumi spesso irritanti, ascoltano musica, fumano, ospitano amici...

Ora, io sono il primo a non pretendere una situazione di clausura (faccio il dj e ho spesso organizzato feste a casa mia - cosa che comunque da due anni evito per non passare dalla parte del torto - ma prima delle quali mi premuravo di avvertire i vicini e concordare volumi e orari), ma la regolarità con cui avviene la loro invasione acustica nel mio appartamento si è trasformata in una tortura cinese che nuoce alla mia quotidianità, e a quella degli altri individui che lo abitano o frequentano.

- Io lavoro a casa (come informatico) e devo sempre mettere musica per coprire il loro continuo vociare (sento perfettamente le parole, già pronunciate a volumi alti e poi amplificate dall'effetto eco dell'androne), i costanti e fastidiosi rumori delle loro posate quando mangiano, ecc. Ho anche provato con i tappi finendo solo per arrecarmi danni agli orecchi. Rilassarmi e vedere un film è ormai impossibile, prima di mezzanotte: sento più le loro voci che quelle della tv, ed è comunque peggio di andare a cinema con un gruppo di ragazzi cafoni che chiacchierano per tutto il tempo in sala. Avendo smesso di fumare da poco dopo 20 anni di fumo accanito, l'odore delle sigarette che ovviamente fumano affacciate a quella finestra e che riempie l'androne, entrandomi in casa nonostante le finestre chiuse (lo lascia passare la porta), mi causa un immenso fastidio.

- Mia figlia le sente. Quando sente le loro urla isteriche si distrae da quello che sta facendo (mangiare, giocare...) e cerca di capire da dove vengano. In più di un'occasione le ragazze si sono espresse con turpiloqui che la bambina, data la tenera età, tende a ripetere. Quando ci convivevo, chiaramente, questa situazione rendeva estremamente difficile farle prendere sonno. Durante una loro notte brava ospitarono un ragazzo col quale successivamente litigarono, causando la scheggiatura del vetro del portone del palazzo (che è ancora così, dopo quasi due anni) e la forzatura delle porte dell'ascensore (rompendolo). A causa di quest'ultima cosa la mattina successiva per noi fu estremamente complicato scendere a piedi, per le strette scale, con bambina di pochi mesi, passeggino, ecc. Queste cose la madre le sa, e, già rendendomi molto difficili le visite che mi spetterebbero regolarmente, temo possa sfruttarle a proprio vantaggio per dichiarare al giudice che il suo silenzioso appartamento è più adatto alla vita di una minore del mio.

- La mia gatta, anziana, segue una dieta veterinaria ben precisa, e ogni volta che le ragazze cucinano pesce e - ovviamente - l'odore riempie il palazzo, inizia a miagolare e fa più difficoltà a mangiare la sua pappa.

Da quel che so quell'appartamento ha altre TRE stanze che vengono utilizzate esclusivamente come dormitori dalle SEI inquiline. Le luci, a guardare dalla strada, sono sempre spente, e le finestre non presentano alcuna cura (come anche la stanza all'ingresso, peraltro). Utilizzano sempre e solo quella stanzetta, se non per dormire. Sempre e solo con la finestra spalancata.

So che è previsto un limite di tollerabilità calcolato in decibel, e so che questo deve tener conto del rumore di fondo soggettivo, che ovviamente per dove mi ritrovo non è basso. Ma vi assicuro che la differenza è madornale, se chiudendo le finestre (ma anche no, soprattutto la sera) annullo il 95% dei rumori provenienti dalla strada, delle vicine continuo a sentire praticamente tutto. Nei minimi dettagli. A qualsiasi ora.

Normalmente a mezzanotte vanno a dormire, ma ci sono casi in cui hanno proseguito fino a tardi. In questi casi ho provato più volte a chiedere l'intervento della PS, che però non si è mai presentata.

Il proprietario dell'appartamento, un ragazzino andato - come diciamo qui - "in paradiso per scambio" (ha ereditato questa casa da parenti di terzo grado che neanche conosceva, e l'ha subito fatta diventare un dormitorio per studentesse, presumibilmente super economico, dato che non si è premurato né di fare lavori sostanziali né di organizzare gli spazi in modo che potessero ospitare meno persone delle 6 che ci vivono ma più agiatamente) non si è dimostrato minimamente collaborativo, se non all'inizio "di facciata": quando ho provato a contattarlo, spiegando che sarebbe opportuno che si spostassero in un'altra stanza o almeno tenessero chiusa quella maledetta finesta, se ne è sempre uscito con risposte del tipo "è una casa, non una chiesa" o "non posso costringerle". Idem le affittuarie, nei rari casi in cui mi ci sono interfacciato (come in seguito ai danni a portone e ascensore di cui sopra), e dalle quali ho sempre avuto risposte benaltriste e da irresponsabili: "Tanto tutti lo fanno", "Siamo a Napoli", ecc. Chiaramente il "tutti lo fanno" è non vero. Il problema principale è che data la struttura del palazzo sono l'unico ad avere fastidi tangibili, e per molti versi l'unico a cui interessa risolvere, dato che sono l'unico proprietario di appartamento, che ci vive e ci lavora, in un palazzo fatto di case di studenti, pensionati affittuari e (all'ultimo piano) un b&b.

Ho più volte parlato con l'amministratore della questione, gli ho fatto vedere e ascoltare i video (irritantissimi a vederne solo pochi secondi) che ho filmato, semplicemente accendendo la videocamera nel mio appartamento e lasciando registrare, come prove. Lui una volta è venuto per dar loro una strigliata (ne ho approfittato per seguirlo e constatare le condizioni pietose della famigerata stanza). Da allora, ho seguito il suo consiglio di mandargli una raccomandata, in cui riassumevo i fatti come sto facendo qui, che è stata poi inoltrata al proprietario, ma è servito a nulla. In seguito, è stato detto che andava stilato il regolamento condominiale (di cui attualmente il condominio è SPROVVISTO) che tenesse conto della situazione specifica del palazzo (finestre che affacciano sugli altri appartamenti) per indicare la necessità di attenersi a condotte non squalificanti dell'altrui quotidianità (va da sé che, se utilizzi una qualsiasi altra stanza che non dà sull'androne, puoi fare ben più casino, come è giusto che sia). Dopo una piccola bozza, redatta nell'ultima assemblea condominiale, non se n'è ancora fatto nulla. Da mesi cerco di contattare invano l'amministratore, che non risponde né a chiamate né sms, e solo ieri sono riuscito a parlare via WhatsApp col figlio, che lavora nel suo studio. Quest'ultimo, evidentemente ignaro dei fatti pregressi, mi ha detto di fare esposto alla ps. Quando gli ho fatto notare che senza regolamento otterrei ben poco, e che la cosa era già stata discussa, ha smesso di rispondermi anche lui, se non per tutelare la sua negligenza dichiarando che "non vuole impedire la creazione del regolamento".

 

Perdonate la lungaggine, ma ho cercato di fornire quanti più dettagli utili possibile. Ora, io so che con un esposto senza regolamento non otterrei nulla, e credo dovrei pressare per la redazione di quest'ultimo, eventualmente facendo notare all'amministratore la gravità di impedirmene la richiesta, per poi muovermi con segnalazioni (o multe, che pure contemplammo nella bozza iniziale), ma ho scritto qui proprio per chiedere consigli a chi ne sa di più. Grazie!

 

Daniele

Purtroppo leggo numerosi riferimenti al fatto che, cito, "i rumori devono disturbare tutta la compagine condominiale", che come già spiegato non rappresenta il mio caso (anzi, tra omertà varie mi ritrovo piuttosto isolato).

 

Chiedevo inoltre come comportarmi riguardo il regolamento, dato che mi era sempre stato detto che era un passo fondamentale.

 

Grazie

In mancanza di specifiche disposizioni del regolamento condominiale, valgono le disposizione di legge.

 

Devi provare il superamento dei limiti della normale tollerabilità dei rumori e/o verificare che vi siano i presupposti per ricorrere all'articolo 612 bis del codice penale – Atti persecutori, che ho letto sia stato applicato anche per i rumori in condominio.

 

Quanto suddetto comporta delle spese e l'azione legale per far valere i tuoi diritti, prova a consultare prima un legale al fine di valutare cosa convenga fare.

Grazie mille per le preziose informazioni, Mauro. È quello che farò se non ho altre soluzioni.

 

Preciso solo che il condominio NON ha un regolamento, che la stesura di questo fu avviata (con tanto di disposizioni specifiche per la peculiarità della sua conformazione) ma mai portata a termine, e ora osteggiata dall'amministratore.

 

Quindi, non è che il regolamento non prevede provvedimenti per tali condotte, è che NON c'è un regolamento, e immagino che prima di intraprendere la strada che paventi mi convenga insistere su questa, e far valere il mio diritto nonostante, come già spiegato, sono abbastanza isolato.

Ma chi ti assicura che con un regolamento di condominio le cose miglioreranno da questo punto di vista?

Il forum è pieno di segnalazioni simili in ambiti svariati e il regolamento non ha aiutato granchè.

Si tratta di civiltà non di regole da rispettare, ti illudi se credi che poi l'amministratore possa risolvere solo perchè c'è scritto sul regolamento.

Ti ritroveresti comunque nella stessa situazione di adesso e saresti costretto a procedere da solo per le vie che ritieni opportune.

Lascerei stare anche i decibel misurati e cose simili, non serve a nulla, solo a perdere tempo e soldi.

Parla e lamentati direttamente con loro, anche alzando la voce se necessario, per esperienza e racconti letti su questo stesso forum temo non ci sia molto altro da fare.

Parla anche col proprietario dell'appartamento e vai a fondo della questione, è possibile anche che le tenga in affitto in nero, come nella stragrande maggioranza dei casi, questo forse potrebbe fare la differenza.

Ma chi ti assicura che con un regolamento di condominio le cose miglioreranno da questo punto di vista?

Il forum è pieno di segnalazioni simili in ambiti svariati e il regolamento non ha aiutato granchè.

Si tratta di civiltà non di regole da rispettare, ti illudi se credi che poi l'amministratore possa risolvere solo perchè c'è scritto sul regolamento.

Ti ritroveresti comunque nella stessa situazione di adesso e saresti costretto a procedere da solo per le vie che ritieni opportune.

Lascerei stare anche i decibel misurati e cose simili, non serve a nulla, solo a perdere tempo e soldi.

Parla e lamentati direttamente con loro, anche alzando la voce se necessario, per esperienza e racconti letti su questo stesso forum temo non ci sia molto altro da fare.

Parla anche col proprietario dell'appartamento e vai a fondo della questione, è possibile anche che le tenga in affitto in nero, come nella stragrande maggioranza dei casi, questo forse potrebbe fare la differenza.

"Parla e lamentati direttamente con loro, anche alzando la voce se necessario, per esperienza e racconti letti su questo stesso forum temo non ci sia molto altro da fare.

Parla anche col proprietario dell'appartamento e vai a fondo della questione, è possibile anche che le tenga in affitto in nero, come nella stragrande maggioranza dei casi, questo forse potrebbe fare la differenza."

 

Come già detto, ho fatto più volte entrambe le cose: sanno bene che oltre a lamentarmi non posso fare altro e le risposte sono quelle su descritte: "Fanno tutti così", "Non è una chiesa", "Non puoi costringerci", fino ad arrivare a vere e proprie urla di scherno quando chiedo di chiudere la finestra. La questione dell'affitto in nero l'ho considerata, ma anche qui sarebbe opportuno un maggiore coordinamento con l'amministratore.

 

Non ho mai detto che credo che basti il regolamento a risolvere ma neanche lo evito per puro disfattismo: come già detto la condizione peculiare del palazzo può fare la differenza, laddove in altri contesti non ci sarebbero i presupposti, per poi muovermi legalmente con maggiore solidità. Dato che come precisavo ne era già stata avviata la stesura nell'ultima riunione di condominio, con tanto di sanzioni, non vedo neanche perché ci debba essere questo dietro front, immagino per pigrizia dell'amministratore e per mancanza di interesse degli altri condomini (anche se ho appena parlato con le loro dirimpettaie, ben più assennate, che mi hanno confermato che sono infastidite anche loro).

 

- - - Aggiornato - - -

 

(Quindi sì, la richiesta di suggerimenti non è solo su come muovermi con il proprietario, ma anche su come far sì che l'amministratore faccia il suo - *limitato e che da solo non risolve, lo so* - dovere e non orecchie da mercante)

Salve a tutti,

 

vivo da 7 anni in un appartamento di mia proprietà, con la mia gatta di 11 anni, e in cui porto con regolarità mia figlia di due anni durante le visite che ci spettano in seguito alla separazione con la madre. Una peculiarità del palazzo, che si trova in zona universitaria a Napoli, è che ogni appartamento ha delle finestre che affacciano all'interno del piccolo androne, che separa di pochi metri un appartamento dall'altro (ogni piano ha due appartamenti). Ma, mentre i vari condomini usano le stanze relative per utilizzi secondari o tengono le finestre chiuse, le abitanti dell'appartamento di fronte sul piano sopra il mio, presumibilmente studentesse o comunque giovani, usano tale piccola stanza come UNICO spazio per le loro attività, e nella quale fanno di tutto, con la finestra regolarmente spalancata: mangiano, cucinano, chiacchierano sempre e con toni e volumi spesso irritanti, ascoltano musica, fumano, ospitano amici...

Ora, io sono il primo a non pretendere una situazione di clausura (faccio il dj e ho spesso organizzato feste a casa mia - cosa che comunque da due anni evito per non passare dalla parte del torto - ma prima delle quali mi premuravo di avvertire i vicini e concordare volumi e orari), ma la regolarità con cui avviene la loro invasione acustica nel mio appartamento si è trasformata in una tortura cinese che nuoce alla mia quotidianità, e a quella degli altri individui che lo abitano o frequentano.

- Io lavoro a casa (come informatico) e devo sempre mettere musica per coprire il loro continuo vociare (sento perfettamente le parole, già pronunciate a volumi alti e poi amplificate dall'effetto eco dell'androne), i costanti e fastidiosi rumori delle loro posate quando mangiano, ecc. Ho anche provato con i tappi finendo solo per arrecarmi danni agli orecchi. Rilassarmi e vedere un film è ormai impossibile, prima di mezzanotte: sento più le loro voci che quelle della tv, ed è comunque peggio di andare a cinema con un gruppo di ragazzi cafoni che chiacchierano per tutto il tempo in sala. Avendo smesso di fumare da poco dopo 20 anni di fumo accanito, l'odore delle sigarette che ovviamente fumano affacciate a quella finestra e che riempie l'androne, entrandomi in casa nonostante le finestre chiuse (lo lascia passare la porta), mi causa un immenso fastidio.

- Mia figlia le sente. Quando sente le loro urla isteriche si distrae da quello che sta facendo (mangiare, giocare...) e cerca di capire da dove vengano. In più di un'occasione le ragazze si sono espresse con turpiloqui che la bambina, data la tenera età, tende a ripetere. Quando ci convivevo, chiaramente, questa situazione rendeva estremamente difficile farle prendere sonno. Durante una loro notte brava ospitarono un ragazzo col quale successivamente litigarono, causando la scheggiatura del vetro del portone del palazzo (che è ancora così, dopo quasi due anni) e la forzatura delle porte dell'ascensore (rompendolo). A causa di quest'ultima cosa la mattina successiva per noi fu estremamente complicato scendere a piedi, per le strette scale, con bambina di pochi mesi, passeggino, ecc. Queste cose la madre le sa, e, già rendendomi molto difficili le visite che mi spetterebbero regolarmente, temo possa sfruttarle a proprio vantaggio per dichiarare al giudice che il suo silenzioso appartamento è più adatto alla vita di una minore del mio.

- La mia gatta, anziana, segue una dieta veterinaria ben precisa, e ogni volta che le ragazze cucinano pesce e - ovviamente - l'odore riempie il palazzo, inizia a miagolare e fa più difficoltà a mangiare la sua pappa.

Da quel che so quell'appartamento ha altre TRE stanze che vengono utilizzate esclusivamente come dormitori dalle SEI inquiline. Le luci, a guardare dalla strada, sono sempre spente, e le finestre non presentano alcuna cura (come anche la stanza all'ingresso, peraltro). Utilizzano sempre e solo quella stanzetta, se non per dormire. Sempre e solo con la finestra spalancata.

So che è previsto un limite di tollerabilità calcolato in decibel, e so che questo deve tener conto del rumore di fondo soggettivo, che ovviamente per dove mi ritrovo non è basso. Ma vi assicuro che la differenza è madornale, se chiudendo le finestre (ma anche no, soprattutto la sera) annullo il 95% dei rumori provenienti dalla strada, delle vicine continuo a sentire praticamente tutto. Nei minimi dettagli. A qualsiasi ora.

Normalmente a mezzanotte vanno a dormire, ma ci sono casi in cui hanno proseguito fino a tardi. In questi casi ho provato più volte a chiedere l'intervento della PS, che però non si è mai presentata.

Il proprietario dell'appartamento, un ragazzino andato - come diciamo qui - "in paradiso per scambio" (ha ereditato questa casa da parenti di terzo grado che neanche conosceva, e l'ha subito fatta diventare un dormitorio per studentesse, presumibilmente super economico, dato che non si è premurato né di fare lavori sostanziali né di organizzare gli spazi in modo che potessero ospitare meno persone delle 6 che ci vivono ma più agiatamente) non si è dimostrato minimamente collaborativo, se non all'inizio "di facciata": quando ho provato a contattarlo, spiegando che sarebbe opportuno che si spostassero in un'altra stanza o almeno tenessero chiusa quella maledetta finesta, se ne è sempre uscito con risposte del tipo "è una casa, non una chiesa" o "non posso costringerle". Idem le affittuarie, nei rari casi in cui mi ci sono interfacciato (come in seguito ai danni a portone e ascensore di cui sopra), e dalle quali ho sempre avuto risposte benaltriste e da irresponsabili: "Tanto tutti lo fanno", "Siamo a Napoli", ecc. Chiaramente il "tutti lo fanno" è non vero. Il problema principale è che data la struttura del palazzo sono l'unico ad avere fastidi tangibili, e per molti versi l'unico a cui interessa risolvere, dato che sono l'unico proprietario di appartamento, che ci vive e ci lavora, in un palazzo fatto di case di studenti, pensionati affittuari e (all'ultimo piano) un b&b.

Ho più volte parlato con l'amministratore della questione, gli ho fatto vedere e ascoltare i video (irritantissimi a vederne solo pochi secondi) che ho filmato, semplicemente accendendo la videocamera nel mio appartamento e lasciando registrare, come prove. Lui una volta è venuto per dar loro una strigliata (ne ho approfittato per seguirlo e constatare le condizioni pietose della famigerata stanza). Da allora, ho seguito il suo consiglio di mandargli una raccomandata, in cui riassumevo i fatti come sto facendo qui, che è stata poi inoltrata al proprietario, ma è servito a nulla. In seguito, è stato detto che andava stilato il regolamento condominiale (di cui attualmente il condominio è SPROVVISTO) che tenesse conto della situazione specifica del palazzo (finestre che affacciano sugli altri appartamenti) per indicare la necessità di attenersi a condotte non squalificanti dell'altrui quotidianità (va da sé che, se utilizzi una qualsiasi altra stanza che non dà sull'androne, puoi fare ben più casino, come è giusto che sia). Dopo una piccola bozza, redatta nell'ultima assemblea condominiale, non se n'è ancora fatto nulla. Da mesi cerco di contattare invano l'amministratore, che non risponde né a chiamate né sms, e solo ieri sono riuscito a parlare via WhatsApp col figlio, che lavora nel suo studio. Quest'ultimo, evidentemente ignaro dei fatti pregressi, mi ha detto di fare esposto alla ps. Quando gli ho fatto notare che senza regolamento otterrei ben poco, e che la cosa era già stata discussa, ha smesso di rispondermi anche lui, se non per tutelare la sua negligenza dichiarando che "non vuole impedire la creazione del regolamento".

 

Perdonate la lungaggine, ma ho cercato di fornire quanti più dettagli utili possibile. Ora, io so che con un esposto senza regolamento non otterrei nulla, e credo dovrei pressare per la redazione di quest'ultimo, eventualmente facendo notare all'amministratore la gravità di impedirmene la richiesta, per poi muovermi con segnalazioni (o multe, che pure contemplammo nella bozza iniziale), ma ho scritto qui proprio per chiedere consigli a chi ne sa di più. Grazie!

 

Daniele

*

dopo questa filippica, non resta che rifarsi al regolamento, se c'è. l'unica cosa che l'amministratore può fare è quella di fare una lettera di richiamo, citando eventualmente anche ciò che scrive il regolamento. per il resto l'amministratore non può nulla!

sta al condòmino che si sente disturbato rivolgersi alla pubblica vigilanza segnalando il fatto. a questo punto i carabinieri interverranno e faranno ciò che devono, accertato che l'amministratore la sua parte l'ha già fatta.

*

dopo questa filippica, non resta che rifarsi al regolamento, se c'è. l'unica cosa che l'amministratore può fare è quella di fare una lettera di richiamo, citando eventualmente anche ciò che scrive il regolamento. per il resto l'amministratore non può nulla!

sta al condòmino che si sente disturbato rivolgersi alla pubblica vigilanza segnalando il fatto. a questo punto i carabinieri interverranno e faranno ciò che devono, accertato che l'amministratore la sua parte l'ha già fatta.

Come sto cercando di spiegare, il regolamento NON C'È, era stato abbozzato con tanto di sanzioni per tali comportamenti ma poi non è mai stato redatto e l'amministratore tergiversa.

Anche la lettera e il richiamo di persona sono stati già fatti, ma non sono serviti a nulla.

 

In questo thread sto innanzitutto chiedendo come comportarmi con l'amministratore e come convincerlo a fare il regolamento (la cui parte su schiamazzi e sanzioni andrebbe affissa sul portone del palazzo, anche come avviso per i frequentatori del b&b) in modo da potermi POI muovere con le fdo (che altrimenti non tengono conto della peculiarità del palazzo) sapendo di aver già fatto tutto.

Piuttosto che affrontare una causa interminabile e visto che i problemi da te menzionati in un modo o nell'altro sono praticamente "irrisolvibili" ... hai mai valutato l'ipotesi di trasferirti altrove? Non dico che non potresti cadere dalla padella alla brace, ma pare di capire che la tua situazione sia davvero snervante.

Come sto cercando di spiegare, il regolamento NON C'È, era stato abbozzato con tanto di sanzioni per tali comportamenti ma poi non è mai stato redatto e l'amministratore tergiversa.

Anche la lettera e il richiamo di persona sono stati già fatti, ma non sono serviti a nulla.

 

In questo thread sto innanzitutto chiedendo come comportarmi con l'amministratore e come convincerlo a fare il regolamento (la cui parte su schiamazzi e sanzioni andrebbe affissa sul portone del palazzo, anche come avviso per i frequentatori del b&b) in modo da potermi POI muovere con le fdo (che altrimenti non tengono conto della peculiarità del palazzo) sapendo di aver già fatto tutto.

*

il buon senso dice che non devi trasferirti! diritti sono diritti, e la gente deve imparare l'educazione, prima di tutto, che è appunto anche il rispetto del prossimo.....

se il regolamento non c'è, fa testo il c.c. e la suprema corte che ha già fatto pronunciamenti in tal senso.

il regolamento serve solo per chi lo vuol osservare e rispettare. la maleducazione non viene certo vinta con un regolamento che può prevedere e richiedere sanzioni, già stabilite dal c.c.

per dotarsi di un regolamento basterebbe che 2 condomini pari a 166,66 millesimi facciano richiesta all'amministratore di stabilire all'odg 1. esame ed approvazione con relative delibere regolamento condominiale. anche un solo condomino ne può fare richiesta mediante avviso telefonico all'amministratore o meglio ancora con raccomandata r.r. allo stesso sottolineando la necessità che il condominio abbia un suo regolamento specifico.

in ogni caso, di fronte alla maleducazione di taluni non resta che chiamare le forze dell'ordine per porre fine ad una situazione diventata insostenibile.

Rieccomi dopo qualche mese speso a cercare una soluzione (in mezzo a impegni "normali", ovviamente).

 

Mi sono rivolto a un avvocato, che però mi ha dato la sensazione di essere fin troppo pavido, che nonostante si sia letteralmente raccapricciato di fronte i video che palesano l'estremo disagio dovuto a una vita quotidiana con questo costante "sottofondo" mi ha liquidato affermando che non c'è nulla in giurisprudenza che possa vietare alla gente di parlare a casa propria.

 

Onestamente non sono né soddisfatto né convinto, e vi chiedo davvero se è il caso di cercarne un altro (preferirei, sarei seguito) o di fare l'ennesimo disperato tentativo di richiesta regolamento all'amministratore.

 

Ricordo che è pressoché certo che queste non siano regolari.

 

L'estate si avvicina e non sono pronto a mesi e mesi di cronache in diretta della vita di sei cafoncelle (a cui si aggiungono, ormai regolarmente, anche simpatiche zaffate di canne che pervadono il condominio).

Rieccomi dopo qualche mese speso a cercare una soluzione (in mezzo a impegni "normali", ovviamente).

 

Mi sono rivolto a un avvocato, che però mi ha dato la sensazione di essere fin troppo pavido, che nonostante si sia letteralmente raccapricciato di fronte i video che palesano l'estremo disagio dovuto a una vita quotidiana con questo costante "sottofondo" mi ha liquidato affermando che non c'è nulla in giurisprudenza che possa vietare alla gente di parlare a casa propria.

 

Onestamente non sono né soddisfatto né convinto, e vi chiedo davvero se è il caso di cercarne un altro (preferirei, sarei seguito) o di fare l'ennesimo disperato tentativo di richiesta regolamento all'amministratore.

 

Ricordo che è pressoché certo che queste non siano regolari.

 

L'estate si avvicina e non sono pronto a mesi e mesi di cronache in diretta della vita di sei cafoncelle (a cui si aggiungono, ormai regolarmente, anche simpatiche zaffate di canne che pervadono il condominio).

Credo che l'unico suggerimento giusto te lo ha dato Bilbetto.

Cambia casa.

 

La tua situazione è, secondo me, legalmente irrisolvibile.

Saranno irriverenti, un po' cafone.. ma stanno solo parlando e vivendo nella loro zona giorno. Tengono la finestra aperta, è vero, ma è per quello che serve la finestra: per tenerla aperta.

 

Per imbarcarti in un procedimento con un minimo (minimo) di possibilità di vedere la luce accusandole di disturbo della quiete pubblica o per schiamazzi ti mancano gli estremi (nel cuore di una città come Napoli il rumore di fondo è sicuramente elevato e anche se superassero le soglie non hai il secondo requisito -cioè la pluralità di soggetti disturbati).

 

I loro orari sono grossomodo in linea con quelli comunali.

 

Le attività sono regolari attività da casa (cucinare, parlare, fumare).

 

La disposizione della casa è evidentemente la medesima anche per te (zona giorno all'interno, notte all'esterno dell'edificio)

Non vedo, oltretutto, cosa pretendi di ottenere da un regolamento di condominio.. Di sicuro non potrai imporre ad un appartamento di non aprire le finestre. Né imporre il cambio d'uso di una stanza. Niente, insomma, che ti possa aiutare (perché l'appartamento non è zona comune).

Ci saranno al massimo inviti a non adottare comportamenti rumorosi durante le ore di riposo.. ma credo sia difficile che "parlare" rientri tra questi.

Rieccomi dopo qualche mese speso a cercare una soluzione (in mezzo a impegni "normali", ovviamente).

 

Mi sono rivolto a un avvocato, che però mi ha dato la sensazione di essere fin troppo pavido, che nonostante si sia letteralmente raccapricciato di fronte i video che palesano l'estremo disagio dovuto a una vita quotidiana con questo costante "sottofondo" mi ha liquidato affermando che non c'è nulla in giurisprudenza che possa vietare alla gente di parlare a casa propria.

 

Onestamente non sono né soddisfatto né convinto, e vi chiedo davvero se è il caso di cercarne un altro (preferirei, sarei seguito) o di fare l'ennesimo disperato tentativo di richiesta regolamento all'amministratore.

 

Ricordo che è pressoché certo che queste non siano regolari.

 

L'estate si avvicina e non sono pronto a mesi e mesi di cronache in diretta della vita di sei cafoncelle (a cui si aggiungono, ormai regolarmente, anche simpatiche zaffate di canne che pervadono il condominio).

*

premesso che, come vado sostenendo da sempre: meglio una cattiva sistemazione che una buona causa. l'avvocato non vuole certo avventurarsi in una questione legale dall'esito incerto..... in quanto i giudici alla fine potrebbero sentenziare che ci vuole tolleranza e quindi, nella migliore delle ipotesi, potrebbero sentenziare in una..... compensazione delle spese (legali!). quindi, oltre al danno fisico e morale, anche un danno economico di non poco conto (se si affrontano 3 gradi di giudizio.....).

vale sempre quanto scritto in precedenza. tuttalpiù si potrebbe chiedere una perizia della ats (ex asl) preposta alla rilevazione fonometrica negli orari picco del disturbo, questo lo potrebbe fare l'amministratore indirizzandosi al sindaco al fine di ovviare al pagamento dell'onorario -ma ogni comune ed ogni ats ha un suo regolamento!!!!-. in ogni caso il costo dell'intervento strumentale non dovrebbe essere superiore ai 100 € -informarsi eventualmente presso ats locale-.

È un "suggerimento" che suona molto come "se non vuoi essere violentata non mettere la minigonna" e che non mi vede assolutamente d'accordo, anche perché ho specificato che è strategico per la mia vita e per le visite con mia figlia, in una zona dove non è facile trovare di meglio.

E soprattutto se il condominio, quando questo preciso nucleo (su 10) è assente, è quietissimo e vivibilissimo. Sono state via una settimana e sembrava il paradiso. Possibile che debba TRASFERIRMI per la maleducazione di quattro sceme (o meglio, del loro proprietario arronzone)?

L'appartamento è mio, di mia proprietà e in cui ho fatto lavori importanti. È il loro appartamento che non ha avuto la minima manutenzione da quando sono deceduti i precedenti proprietari.

E se mai lo abbandonassi sarebbe per farne un B&B, e di certo tale vicinato nuocerebbe negativamente ai feedback e quindi al lavoro.

Non comprendo perché se io vado in un B&B in un'altra città, trovi (giustissimi) avvisi affissi sul mantenere comportamenti civili nel rispetto di chi vive nel palazzo, e non possa fare qualcosa di simile qui.

E a proposito di pregiudizi sulla mia città, le valutazioni sul rumore di fondo le ho date e di certo non sarei qui se il loro rumore non fosse del tutto sopra lo standard. Il secondo requisito come già ho detto ci sarebbe eccome, è meno incline a muoversi di me e quindi devo guidare io la cosa.

 

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Credo che l'unico suggerimento giusto te lo ha dato Bilbetto.

Cambia casa.

 

La tua situazione è, secondo me, legalmente irrisolvibile.

Saranno irriverenti, un po' cafone.. ma stanno solo parlando e vivendo nella loro zona giorno. Tengono la finestra aperta, è vero, ma è per quello che serve la finestra: per tenerla aperta.

 

Per imbarcarti in un procedimento con un minimo (minimo) di possibilità di vedere la luce accusandole di disturbo della quiete pubblica o per schiamazzi ti mancano gli estremi (nel cuore di una città come Napoli il rumore di fondo è sicuramente elevato e anche se superassero le soglie non hai il secondo requisito -cioè la pluralità di soggetti disturbati).

 

I loro orari sono grossomodo in linea con quelli comunali.

 

Le attività sono regolari attività da casa (cucinare, parlare, fumare).

 

La disposizione della casa è evidentemente la medesima anche per te (zona giorno all'interno, notte all'esterno dell'edificio)

Non vedo, oltretutto, cosa pretendi di ottenere da un regolamento di condominio.. Di sicuro non potrai imporre ad un appartamento di non aprire le finestre. Né imporre il cambio d'uso di una stanza. Niente, insomma, che ti possa aiutare (perché l'appartamento non è zona comune).

Ci saranno al massimo inviti a non adottare comportamenti rumorosi durante le ore di riposo.. ma credo sia difficile che "parlare" rientri tra questi.

È un "suggerimento" che suona molto come "se non vuoi essere violentata non mettere la minigonna" e che non mi vede assolutamente d'accordo, anche perché ho specificato che è strategico per la mia vita e per le visite con mia figlia, in una zona dove non è facile trovare di meglio.

E soprattutto se il condominio, quando questo preciso nucleo (su 10) è assente, è quietissimo e vivibilissimo. Sono state via una settimana e sembrava il paradiso. Possibile che debba TRASFERIRMI per la maleducazione di quattro sceme (o meglio, del loro proprietario arronzone)?

L'appartamento è mio, di mia proprietà e in cui ho fatto lavori importanti. È il loro appartamento che non ha avuto la minima manutenzione da quando sono deceduti i precedenti proprietari.

E se mai lo abbandonassi sarebbe per farne un B&B, e di certo tale vicinato nuocerebbe negativamente ai feedback e quindi al lavoro.

Non comprendo perché se io vado in un B&B in un'altra città, trovi (giustissimi) avvisi affissi sul mantenere comportamenti civili nel rispetto di chi vive nel palazzo, e non possa fare qualcosa di simile qui.

E a proposito di pregiudizi sulla mia città, le valutazioni sul rumore di fondo le ho date e di certo non sarei qui se il loro rumore non fosse del tutto sopra lo standard. Il secondo requisito come già ho detto ci sarebbe eccome, è meno incline a muoversi di me e quindi devo guidare io la cosa.

 

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Credo che l'unico suggerimento giusto te lo ha dato Bilbetto.

Cambia casa.

 

La tua situazione è, secondo me, legalmente irrisolvibile.

Saranno irriverenti, un po' cafone.. ma stanno solo parlando e vivendo nella loro zona giorno. Tengono la finestra aperta, è vero, ma è per quello che serve la finestra: per tenerla aperta.

 

Per imbarcarti in un procedimento con un minimo (minimo) di possibilità di vedere la luce accusandole di disturbo della quiete pubblica o per schiamazzi ti mancano gli estremi (nel cuore di una città come Napoli il rumore di fondo è sicuramente elevato e anche se superassero le soglie non hai il secondo requisito -cioè la pluralità di soggetti disturbati).

 

I loro orari sono grossomodo in linea con quelli comunali.

 

Le attività sono regolari attività da casa (cucinare, parlare, fumare).

 

La disposizione della casa è evidentemente la medesima anche per te (zona giorno all'interno, notte all'esterno dell'edificio)

Non vedo, oltretutto, cosa pretendi di ottenere da un regolamento di condominio.. Di sicuro non potrai imporre ad un appartamento di non aprire le finestre. Né imporre il cambio d'uso di una stanza. Niente, insomma, che ti possa aiutare (perché l'appartamento non è zona comune).

Ci saranno al massimo inviti a non adottare comportamenti rumorosi durante le ore di riposo.. ma credo sia difficile che "parlare" rientri tra questi.

È un "suggerimento" che suona molto come "se non vuoi essere violentata non mettere la minigonna" e che non mi vede assolutamente d'accordo, anche perché ho specificato che è strategico per la mia vita e per le visite con mia figlia, in una zona dove non è facile trovare di meglio.

 

E soprattutto se il condominio, quando questo preciso nucleo (su 10) è assente, è quietissimo e vivibilissimo. Sono state via una settimana e sembrava il paradiso. Possibile che debba TRASFERIRMI per la maleducazione di quattro sceme (o meglio, del loro proprietario arronzone)?

 

L'appartamento è mio, di mia proprietà e in cui ho fatto lavori importanti. È il loro appartamento che non ha avuto la minima manutenzione da quando sono deceduti i precedenti proprietari.

E se mai lo abbandonassi sarebbe per farne un B&B, e di certo tale vicinato nuocerebbe negativamente ai feedback e quindi al lavoro.

 

Non comprendo perché se io vado in un B&B in un'altra città, trovi (giustissimi) avvisi affissi sul mantenere comportamenti civili nel rispetto di chi vive nel palazzo, e non possa fare qualcosa di simile qui.

E a proposito di pregiudizi sulla mia città, le valutazioni sul rumore di fondo le ho date e di certo non sarei qui se il loro rumore non fosse del tutto sopra lo standard. Il secondo requisito come già ho detto ci sarebbe eccome, è meno incline a muoversi di me e quindi devo guidare io la cosa.

 

E NO, la disposizione delle case è la medesima solo per loro. Basta leggere il messaggio originale: "Ma, mentre i vari condomini usano le stanze relative per utilizzi secondari o tengono le finestre chiuse, le abitanti dell'appartamento di fronte sul piano sopra il mio, presumibilmente studentesse o comunque giovani, usano tale piccola stanza come UNICO spazio per le loro attività".

Io ad esempio ho uno studio, ci lavoro. Altri hanno un ingresso. SOLO loro hanno cucina/bivacco.

È un "suggerimento" che suona molto come "se non vuoi essere violentata non mettere la minigonna" e che non mi vede assolutamente d'accordo, anche perché ho specificato che è strategico per la mia vita e per le visite con mia figlia, in una zona dove non è facile trovare di meglio.

E soprattutto se il condominio, quando questo preciso nucleo (su 10) è assente, è quietissimo e vivibilissimo. Sono state via una settimana e sembrava il paradiso. Possibile che debba TRASFERIRMI per la maleducazione di quattro sceme (o meglio, del loro proprietario arronzone)?

L'appartamento è mio, di mia proprietà e in cui ho fatto lavori importanti. È il loro appartamento che non ha avuto la minima manutenzione da quando sono deceduti i precedenti proprietari.

E se mai lo abbandonassi sarebbe per farne un B&B, e di certo tale vicinato nuocerebbe negativamente ai feedback e quindi al lavoro.

Non comprendo perché se io vado in un B&B in un'altra città, trovi (giustissimi) avvisi affissi sul mantenere comportamenti civili nel rispetto di chi vive nel palazzo, e non possa fare qualcosa di simile qui.

E a proposito di pregiudizi sulla mia città, le valutazioni sul rumore di fondo le ho date e di certo non sarei qui se il loro rumore non fosse del tutto sopra lo standard. Il secondo requisito come già ho detto ci sarebbe eccome, è meno incline a muoversi di me e quindi devo guidare io la cosa.

Ma lo capisci che se la disposizione del loro appartamento è diversa non hanno certo colpa loro che sono semplici affittuarie?

Che le azioni che descrivi (parlare, fumare, mangiare pesce, "usare una sola stanza") non descrivono alcun reato? Che non esiste niente che possa imporre ad una persona l'obbligo di stare in camera piuttosto che in sala o di tenere una finestra chiusa?

 

Poi dici che la casa non è stata mai toccata o ristrutturata.. ne ho dedotto che lì aveva e ha la sua zona giorno.

Non hai nessun appiglio per procedere in giudizio, ed un regolamento di condominio non potrebbe di certo impedire a queste ragazze di svolgere la loro vita quotidiana cucinando e chiacchierando con la finestra aperta, anche se questa affaccia all'interno dell'androne ed il tuo studio è situato sotto la loro cucina. Se queste premesse ti risultano insopportabili la sola cosa che puoi fare è trasferirti o sperare che siano loro a farlo, tenendo presente comunque che chi affitterà dopo di loro vivrà l'appartamento con questa stessa disposizione.

 

E' inutile combattere contro i mulini a vento e visto che questa problematica nasce e finisce con te, se non vuoi trasferirti, dovrai per forza adattarti a convivere con questa situazione.

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