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wastegate

Uso parti comuni da parte di bambini non residenti

Salve,

 

sono proprietario di un appartamento in un condominio dotato di spazi comuni costituiti da:

un cortile mattonato, circondato da corridoio asfaltato per il parcheggio e il transito delle

autovetture; una corsia per le autorimesse, a cielo aperto, posta al piano interrato e con

accesso consentito da due rampe collocate alle estremità del suddetto cortile.

Il problema è che, soprattutto nei mesi caldi e comunque fino a ottobre inoltrato, visto il

clima alle mie latitudini, le parti comuni sono invase (è il caso di dirlo) da frotte di bambini,

(quasi sempre senza la supervisione di adulti) che arrecano estremo disturbo a causa di urla

e schiamazzi continui, conditi a volte da turpiloquio. Molti di questi bambini non sono residenti

nel condominio: si tratta per lo più di nipoti di alcuni condomini (e due, in particolare, sono figli

dell'Amministratore, lasciati quotidianamente alla cure dei genitori di quest'ultimo, che risiedono

nello stabile). Inoltre i bambini spesso giocano anche nel corridoio dei box.

Vorrei che si ponesse fine a questa situazione, responsabile di non trascurabili inasprimenti dei

rapporti tra i partecipanti al condominio, e pertanto mi chiedo se sia possibile far leva, dal punto

di vista legale, su uno o più dei seguenti aspetti:

1) I bambini spesso non sono accompagnati da adulti (esiste un numero minimo di persone adulte

deputate a vigilare sui bambini nel corso dei loro giochi?)

2) I bambini sono chiassosi oltre misura, e ricorrono al turpiloquio

3) Molti bambini non sono residenti nel condominio (è possibile porre un limite all'utilizzo degli

spazi comuni da parte dei non partecipanti al condominio?)

4) I bambini accedono frequentemente al corridoio di accesso ai box, che dovrebbe essere di

esclusiva pertinenza delle autovetture, per motivi di sicurezza.

5) Alcuni dei bambini di cui sopra hanno accesso al condominio solo in quanto nipoti di proprietari

di box auto, non residenti.

6) Alcuni bambini sono solo compagni di scuola o di gioco di altri, e non hanno alcun rapporto di

parentela con i condomini residenti.

 

Mi scuso per la lunghezza del testo, e confido nel riscontro da parte di un esperto, ringraziando

anticipatamente.

Divieto di schiamazzo per i bambini che giocano in cortile disturbando la quiete dei vicini di casa. Lo ha stabilito una recente sentenza della prima sezione penale della Corte di Cassazione (n. 23862/2010), che ha previsto una multa per i genitori che non vigilano attentamente i figli, impedendo loro di arrecare disturbo. Il reato previsto è quello punito dall’art. 659 codice penale (disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone).Immaginate un pomeriggio d’estate in un cortile qualunque di un condominio qualunque. E’ facile incontrare gruppi di bambini che giocano, ed è del tutto scontato che si sentano le loro voci e lo scalpitio dei piedi che rincorrono un pallone. Ma quando gli schiamazzi superano la normale “tollerabilità”, soprattutto nelle ore del pomeriggio dedicate in genere alla quiete, allora potrebbe sorgere il problema.

Sull’argomento è intervenuta la Suprema Corte, che ha esaminato il caso di due genitori condannati a pagare una multa perché gli schiamazzi dei loro bambini avevano disturbato un numero “indeterminato” di persone. I genitori, infatti, secondo i giudici, hanno l’obbligo di vigilare sui figli affinchè il loro comportamento non arrechi danno o disturbo a terzi. La multa gravata sui genitori è di 40 euro. Più che alla quantità della sanzione, davvero irrisoria, questa pronuncia dovrebbe farci pensare a quanto è importante educare i nostri figli, fin da piccoli, a rispettare gli altri. Solo così potranno crescere in maniera davvero responsabile e consapevole, comprendendo che la nostra “libertà” finisce dove comincia quella di un’altra persona.(guidaconsulenzalegale.com)

mi chiedo se sia possibile far leva, dal punto di vista legale, su uno o più dei seguenti aspetti:

1) I bambini spesso non sono accompagnati da adulti (esiste un numero minimo di persone adulte

deputate a vigilare sui bambini nel corso dei loro giochi?)

2) I bambini sono chiassosi oltre misura, e ricorrono al turpiloquio

3) Molti bambini non sono residenti nel condominio (è possibile porre un limite all'utilizzo degli

spazi comuni da parte dei non partecipanti al condominio?)

4) I bambini accedono frequentemente al corridoio di accesso ai box, che dovrebbe essere di

esclusiva pertinenza delle autovetture, per motivi di sicurezza.

5) Alcuni dei bambini di cui sopra hanno accesso al condominio solo in quanto nipoti di proprietari

di box auto, non residenti.

6) Alcuni bambini sono solo compagni di scuola o di gioco di altri, e non hanno alcun rapporto di

parentela con i condomini residenti.

Controlla cosa dice il regolamento di condominio. Se nel regolamento di condominio non fosse menzionato nulla al riguardo, tu (e colori i quali sono disturbati da questi ragazzini) fate indire un'assemblea e legiferate circa la presenza o meno di questi ragazzini.

Divieto di schiamazzo per i bambini che giocano in cortile disturbando la quiete dei vicini di casa. Lo ha stabilito una recente sentenza della prima sezione penale della Corte di Cassazione (n. 23862/2010), che ha previsto una multa per i genitori che non vigilano attentamente i figli, impedendo loro di arrecare disturbo. Il reato previsto è quello punito dall’art. 659 codice penale (disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone).Immaginate un pomeriggio d’estate in un cortile qualunque di un condominio qualunque. E’ facile incontrare gruppi di bambini che giocano, ed è del tutto scontato che si sentano le loro voci e lo scalpitio dei piedi che rincorrono un pallone. Ma quando gli schiamazzi superano la normale “tollerabilità”, soprattutto nelle ore del pomeriggio dedicate in genere alla quiete, allora potrebbe sorgere il problema.

Sull’argomento è intervenuta la Suprema Corte, che ha esaminato il caso di due genitori condannati a pagare una multa perché gli schiamazzi dei loro bambini avevano disturbato un numero “indeterminato” di persone. I genitori, infatti, secondo i giudici, hanno l’obbligo di vigilare sui figli affinchè il loro comportamento non arrechi danno o disturbo a terzi. La multa gravata sui genitori è di 40 euro. Più che alla quantità della sanzione, davvero irrisoria, questa pronuncia dovrebbe farci pensare a quanto è importante educare i nostri figli, fin da piccoli, a rispettare gli altri. Solo così potranno crescere in maniera davvero responsabile e consapevole, comprendendo che la nostra “libertà” finisce dove comincia quella di un’altra persona.(guidaconsulenzalegale.com)

40 euro di ammenda (non multa) (in quanto trattasi di contravvenzione e non di delitto )e 1000 euro per spese processuali .

Vi ringrazio per le risposte, mi torneranno davvero utili.

Quanto al regolamento di condominio, purtroppo fa riferimento solo alle fasce orarie in cui è permesso ai bambini l'utilizzo delle parti comuni per fini ludici. Tra l'altro, proprio in merito a questo ho dovuto già in passato cercare di intervenire, perchè i "pargoli" schiamazzavano in cortile anche in orari non consentiti, con il benestare di genitori e affini che evidentemente erano ben contenti di levarseli di torno scaricando sugli altri la loro eccessiva vivacità!

Grazie ancora 🙂

Rilanciando il tema della discussione, vorrei sollevare la vostra attenzione su alcuni punti.

In particolare, è possibile che non esista una norma o disposizione di legge che ponga un limite o un divieto all'utilizzo pressochè

quotidiano degli spazi comuni del condominio, da parte di soggetti (bambini o adulti) non partecipanti? Non dovrebbe essere concesso agli ospiti un utilizzo solo saltuario di tali spazi, non essendo gravati dagli oneri di spesa derivanti dalla gestione e manutenzione dei

servizi (luce, pulizia, cura del verde condominiale etc.) ?

La questione assume contorni preoccupanti se si pensa che il cortile condominiale è provvisto, nei confronti del sottostante corridoio dei box, di affacci non protetti (e a quanto ne so, non a norma di legge), dai quali i bambini potrebbero precipitare, con conseguenze possibilmente fatali. E' possibile sollevare la questione della sicurezza, per estromettere soggetti non partecipanti dall'uso delle parti comuni ?

Inoltre vorrei sapere se è possibile imporre all'Amministratore la pubblicazione, nelle bacheche preposte, di avvisi recanti riferimento alla sentenza della Corte di Cassazione citata nella risposta di Mario.

Per finire, esiste un modo legalmente valido per acquisire una prova oggettiva del reale livello di disturbo arrecato dagli schiamazzi, ad esempio registrazioni audio-visive?

Vi ringrazio ancora per la cortesia e l'attenzione

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