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Soccombenza condominio - ripartizione spese legali

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Buongiorno. Vorrei sapere se il riparto delle spese legali a seguito della soccombenza del condominio va sottoposto ad approvazione dell'assemblea oppure no. Lo scorso dicembre l'amministratore ci ha inoltrato una comunicazione con allegato l'elenco delle spese quantificate in sentenza e il relativo riparto da pagarsi in due rate. Il pagamento non è stato richiesto tramite i bollettini MAV ma con la specifica di provvedere a saldare a mezzo bonifico/assegno, ecc.

La quasi totalità dei condomini si è accordata di non pagare pretendendo che venisse convocata un'assemblea x conoscere i motivi di detta sentenza (c'è molto da disquisire su come è stata gestita la pratica) che fino ad oggi non si è tenuta.

C'è chi sostiene che non possiamo esimerci dal pagare e che non sia necessaria l'approvazione del riparto ma se vi fossero errori? Es: alla parte vincitrice sono state addebitate le spese quando dalla sentenza ne risulta esentata; parcella dell'avvocato difensore al quale potrebbero essere stati versati degli anticipi da defalcare da quella finale. Se ci fosse stata una "mala gestio"?

 

L'amministratore se ci fossero soldi in cassa può/deve liquidare anche solo parte di esse (es. quelle processuali o del'avv. della controparte)?

 

Vi ringrazio

Buongiorno. Vorrei sapere se il riparto delle spese legali a seguito della soccombenza del condominio va sottoposto ad approvazione dell'assemblea oppure no. Lo scorso dicembre l'amministratore ci ha inoltrato una comunicazione con allegato l'elenco delle spese quantificate in sentenza e il relativo riparto da pagarsi in due rate. Il pagamento non è stato richiesto tramite i bollettini MAV ma con la specifica di provvedere a saldare a mezzo bonifico/assegno, ecc.

La quasi totalità dei condomini si è accordata di non pagare pretendendo che venisse convocata un'assemblea x conoscere i motivi di detta sentenza (c'è molto da disquisire su come è stata gestita la pratica) che fino ad oggi non si è tenuta.

C'è chi sostiene che non possiamo esimerci dal pagare e che non sia necessaria l'approvazione del riparto ma se vi fossero errori? Es: alla parte vincitrice sono state addebitate le spese quando dalla sentenza ne risulta esentata; parcella dell'avvocato difensore al quale potrebbero essere stati versati degli anticipi da defalcare da quella finale. Se ci fosse stata una "mala gestio"?

 

L'amministratore se ci fossero soldi in cassa può/deve liquidare anche solo parte di esse (es. quelle processuali o del'avv. della controparte)?

 

Vi ringrazio

Da quanto dici il condomini ha perso una causa e ci sono delle spese da pagare, per cui non vedo motivo per non farlo, se ci sono degli errori si dovrà vedere dopo, intanto dovete pagare, caso mai potete richiedere un'assembla straordinaria oppure vedere gli atti in mano all'amministratore, poi valutate se ci sono gli estremi per poter richiedere appello alla sentenza.

La questione sarebbe complessa da spiegare. Il condominio ha perso la causa in quanto la ditta che a suo tempo ha eseguito il lavoro non è stata pagata, da lì il D.I. a cui l'amministratore ha fatto opposizione, chiamando successivamente in causa un condomino, ma le motivazioni non sono state ritenute valide e quindi il ricorso è stato rigettato. Dalla copia della sentenza che mi sono procurata potrebbero anzi esserci azioni di rivalsa (e ci stiamo pensando).

Mi sembrava di aver letto da qualche parte, ma non so se in alcune discussioni nel Forum o in qualche articolo/parere legale, che l'assemblea dovesse approvare tali spese (compreso nel ns. caso l'importo della fattura) in quanto trattasi pur sempre di "straordinarie" non quantificate da mettere in bilancio.

 

Ma l'amministratore, al di là dell'opportunità, non ha l'obbligo di convocare l'assemblea per informare i condomini dell'esito di una sentenza?

Abbiamo richiesto tale convocazione (in rappresentanza di circa 200 mm) ma stiamo ancora aspettando (aprirò un post specifico).

Grazie

Ma l'amministratore, al di là dell'opportunità, non ha l'obbligo di convocare l'assemblea per informare i condomini dell'esito di una sentenza?
Quantomeno l'amministratore dovrebbe informare i condomini dell'esito della sentenza con lettera raccomandata.

Il problema secondo me è a monte e quello che adesso state “contestando” ed è il risultato di qualcosa che, pare, non vi ha visto coinvolti, lasciando che l’amministratore (pare sia accaduto questo) si muovesse senza mandato assembleare.

 

La ditta non è stata pagata ... per morosità o per vizi d’opera? In quest’ultimo caso avete chiesto un intervento risolutore? Quando hanno fatto D.I. è stata convocata assemblea per discuterne? Ha deciso l’assemblea l’opposizione? Avete incaricato voi di chiamare in giudizio un condòmino?

 

Sono tante le domande che meriterebbero risposta ma mi rendo conto che affrontarle per iscritto non sia facile ... rimane il fatto che una sentenza è una sentenza e se non volete fare ricorso dovete adempiere e poi, casomai, rivalervi sull’amministratore ma badate bene di non fare altri errori di sottovalutazione ... se ciò che ho capito èvda imputare a questo.

Quantomeno l'amministratore dovrebbe informare i condomini dell'esito della sentenza con lettera raccomandata.

Credo che il problema stia proprio qui, nel non voler fornire spiegazioni perchè emergerebbero argomentazioni a lui decisamente contrarie, altrimenti da dicembre ad oggi perchè tanta riluttanza a convocare l'assemblea dopo ns. esplicita richiesta.

 

L'amministratore può comunque procedere a liquidare parte delle spese legali se ci sono i fondi anche in assenza dell'incasso delle quote richieste ai condomini?

Credo che il problema stia proprio qui, nel non voler fornire spiegazioni perchè emergerebbero argomentazioni a lui decisamente contrarie, altrimenti da dicembre ad oggi perchè tanta riluttanza a convocare l'assemblea dopo ns. esplicita richiesta.

 

L'amministratore può comunque procedere a liquidare parte delle spese legali se ci sono i fondi anche in assenza dell'incasso delle quote richieste ai condomini?

Credo che se l'amministratore non paga a rimetterci sarete voi condomini e non certo lui, al massimo potrebbe rischiare la revoca assembleare e forse, e dico forse quella giudiziale se qualche condomino agirà con ricorso.
Il problema secondo me è a monte e quello che adesso state “contestando” ed è il risultato di qualcosa che, pare, non vi ha visto coinvolti, lasciando che l’amministratore (pare sia accaduto questo) si muovesse senza mandato assembleare.

 

La ditta non è stata pagata ... per morosità o per vizi d’opera? In quest’ultimo caso avete chiesto un intervento risolutore? Quando hanno fatto D.I. è stata convocata assemblea per discuterne? Ha deciso l’assemblea l’opposizione? Avete incaricato voi di chiamare in giudizio un condòmino?

 

Sono tante le domande che meriterebbero risposta ma mi rendo conto che affrontarle per iscritto non sia facile ... rimane il fatto che una sentenza è una sentenza e se non volete fare ricorso dovete adempiere e poi, casomai, rivalervi sull’amministratore ma badate bene di non fare altri errori di sottovalutazione ... se ciò che ho capito èvda imputare a questo.

Il problema infatti è a monte. Io non ero condomina all'epoca dei fatti e ho appreso sommariamente quanto accaduto.

Devo dire che anche i condomini hanno mostrato una certa superficialità o negligenza non approfondendo la questione che hanno consentito all'amministratore di assumere un atteggiamento a dir poco scorretto.

 

La ditta non è stata pagata x vizi d'opera ma non so se e perchè non sia stato trovato un accordo risolutore; a distanza di tre anni è arrivato il D.I. a cui l'amministratore ha fatto opposizione senza alcun mandato assembleare. Nel ricorso non veniva contestata l'esecuzione del lavoro ma eccezioni formali (non corretta denominazione del destinatario) rigettate dal giudice). Non si è giunti ad una mediazione nonostante la controparte fosse disponibile.

Nel corso della causa è stato chiamato in giudizio il condomino proprietario del lastrico solare sul quale era stato effettuato il lavoro sostenendo che la spesa fosse di sua pertinenza e quindi anche l'onere del pagamento, ecc. Eccezione anch'essa respinta tant'è che la spesa verrà ripartita fra i condomini in ragione di 1/3 e 2/3 in quanto il lastrico funge da copertura per l'edificio.

L'amministratore, non disponendo del mandato a rappresentare il condominio, ha dovuto ricorrere all'assemblea per farsi ratificare l'operato, delibera assunta con deleghe a lui conferite per ottenere la maggioranza richiesta (501 mm.)

 

Ho chiesto da oltre 15 gg. a mezzo RR copia delle delibere di quegli anni proprio per verificare cosa fosse stato verbalizzato in previsione dell'assemblea ma finora senza riscontro.

 

Che dire? Dobbiamo sicuramente pagare ma vorremmo prima delle spiegazioni.

 

Grazie Bilbetto.

Il problema infatti è a monte. Io non ero condomina all'epoca dei fatti e ho appreso sommariamente quanto accaduto.

Devo dire che anche i condomini hanno mostrato una certa superficialità o negligenza non approfondendo la questione che hanno consentito all'amministratore di assumere un atteggiamento a dir poco scorretto.

 

La ditta non è stata pagata x vizi d'opera ma non so se e perchè non sia stato trovato un accordo risolutore; a distanza di tre anni è arrivato il D.I. a cui l'amministratore ha fatto opposizione senza alcun mandato assembleare. Nel ricorso non veniva contestata l'esecuzione del lavoro ma eccezioni formali (non corretta denominazione del destinatario) rigettate dal giudice). Non si è giunti ad una mediazione nonostante la controparte fosse disponibile.

Nel corso della causa è stato chiamato in giudizio il condomino proprietario del lastrico solare sul quale era stato effettuato il lavoro sostenendo che la spesa fosse di sua pertinenza e quindi anche l'onere del pagamento, ecc. Eccezione anch'essa respinta tant'è che la spesa verrà ripartita fra i condomini in ragione di 1/3 e 2/3 in quanto il lastrico funge da copertura per l'edificio.

L'amministratore, non disponendo del mandato a rappresentare il condominio, ha dovuto ricorrere all'assemblea per farsi ratificare l'operato, delibera assunta con deleghe a lui conferite per ottenere la maggioranza richiesta (501 mm.)

 

Ho chiesto da oltre 15 gg. a mezzo RR copia delle delibere di quegli anni proprio per verificare cosa fosse stato verbalizzato in previsione dell'assemblea ma finora senza riscontro.

 

Che dire? Dobbiamo sicuramente pagare ma vorremmo prima delle spiegazioni.

 

Grazie Bilbetto.

Ti ringrazio delle spiegazioni che in gran parte confermano i miei sospetti, ma il piccolo consiglio che voglio darvi è di pagare e poi casomai rivalervi sull’amministratore. Un D.I. si può trasformare in pignoramento del conto corrente, il che comporterebbe un blocco completo di tutte le attività gestionali con evidenti ripercussioni per tutti. L’amministratore deve comunque fornire la documentazione da te richiesta, è un suo obbligo di legge non ottemperando al quale può essere sollevato anche giuizialmente dall’incarico. Ritengo infatti che sia alquanto opportuno, dopo ciò che hai scritto, scegliere qualcuno che sappia quali siano i suoi limiti operativi e che sia conscio del fatto che il condominio non è un campo di battaglia dove lui è il generale, ma un semplice esecutore della volontà assembleare.

Ti ringrazio delle spiegazioni che in gran parte confermano i miei sospetti, ma il piccolo consiglio che voglio darvi è di pagare e poi casomai rivalervi sull’amministratore. Un D.I. si può trasformare in pignoramento del conto corrente, il che comporterebbe un blocco completo di tutte le attività gestionali con evidenti ripercussioni per tutti. L’amministratore deve comunque fornire la documentazione da te richiesta, è un suo obbligo di legge non ottemperando al quale può essere sollevato anche giuizialmente dall’incarico. Ritengo infatti che sia alquanto opportuno, dopo ciò che hai scritto, scegliere qualcuno che sappia quali siano i suoi limiti operativi e che sia conscio del fatto che il condominio non è un campo di battaglia dove lui è il generale, ma un semplice esecutore della volontà assembleare.

Grazie a entrambi per i vs. interventi. Il fatto è che purtroppo noi condomini che rappresentiamo la minoranza ci troviamo in una situazione "stagnante". L'amministratore e il nostro avvocato difensore sono condomini, più di 550 mm. sono rappresentati da uffici che non partecipano alla vita del condominio o delegano l'amministratore (fatto che adesso gli contesteremo), altri si astengono per non farsi coinvolgere e noi ne paghiamo le conseguenze.

 

Vi chiedo: ma ritenete si possa esercitare un'azione di rivalsa nei confronti dell'amministratore (con richiesta risarcitoria e revoca) o non ci sarebbero gli estremi perchè questi avrebbero dovuto essere esercitati a suo tempo (es.assenza di convocazione dopo D.I. e relativo mandato ad agire; deleghe a lui conferite pari a circa 480 mm. x ratifica operato, ecc.).

 

Se non fornisse i documenti richiesti c'è un tempo che deve trascorrere prima di poter ricorrere in via giudiziale? E se in sede di contradditorio lui li fornisse decadrebbe la possibilità di revocarlo?

 

Grazie ancora

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