Vai al contenuto
paolo3

Regolamento di condominio - il regolamento condominiale di natura assembleare del 1974 prevede la chiusura d'esercizio il 31 marzo ok oltre al rendiconto

Partecipa al forum, invia un quesito

Buon giorno a tutti.

Ieri abbiamo avuto un'Assemblea Condominiale ed abbiamo avuto un problema sul seguente argomento:

Il Regolamento Condominiale di natura assembleare del 1974 prevede la Chiusura d'Esercizio il 31 marzo.OK

Oltre al Rendiconto Ordinario (condominio) abbiamo anche il Rendiconto del riscaldamento centralizzato, per cui abbiamo due rendiconti, che fino ad ieri, contrariamente a quanto stabilito nel RdC, venivano chiusi uno al 31/dicembre per il condominio e l'altro al 31 marzo per il riscaldamento.

Questa anomalia, era già stata evidenziata da diversi anni, ma gli amministratori precedenti non hanno mai voluto ascoltarci cioè hanno sempre fatto due chiusure di esercizio (31/12 e 31/3).

Oggi, abbiamo un nuovo amministratore e vorrebbe continuare a fare la chiusura di esercizio il 31 dicembre per il Condominio e l'altra al 31/03 per il riscaldamento.

Abbiamo messo in evidenza che se così fosse, l'eventuale approvazione potrebbe essere impugnabile, in quanto delibera contraria al RdC. Abbiamo anche messo in evidenza che il c.c. all'art. 1138 comma 1° riguardo il RdC dice"......omissis......il quale contenga le norme relative all'amministrazione" e che l'art.72 al 1° comma "I Regolamenti di condominio non possono derogare alle disposizioni dei precedenti art. 63,66,67,69".(Quest'ultimo articolo, anche se non attinente al nostro problema è stato messo in evidenza solo per far comprendere meglio l'importanza del RdC).

Bene, cosa mi dite.....? Potete dare un Vostro giudizio in merito?

(Siamo fermi nella nostra richiesta in quanto la chiusura dell'esercizio, unica per i due rendiconti al 31/03, dovrà dare più trasparenza ai fini del controllo della situazione contabile con quella di cassa di banca.

Grazie

Fermo restando che la trasparenza di un rendiconto non dipende dal riferimento all'esercizio ma piuttosto dal suo criterio di redazione, rimane il fatto che la chiusura dell'esercizio al 31/03 è una volontà assembleare che, oltre che essere indicata nel RdC, avete espresso a chiare lettere e alla quale l'amministratore si deve adeguare.

 

E' lo stesso art. 1130 cc che lo impone, proprio al 1° comma:

 

L’amministratore, oltre a quanto previsto dall’articolo 1129 e dalle vigenti disposizioni di legge, deve:

1) eseguire le deliberazioni dell’assemblea, convocarla annualmente per l’approvazione del rendiconto condominiale di cui all’articolo 1130-bis e curare l’osservanza del regolamento di condominio;

(omissis)

 

... il che non significa che ne debba curare il rispetto delle norme solo da parte dei condòmini, ma ... ovviamente anche per sè stesso.

 

Non rimane altro che farglielo notare e, nel caso, minacciarlo di revoca se non si atterrà a quanto disposto.

grazie......di certo se il criterio è di cassa, il saldo di cassa contabile (situazione patrimoniale) dovrà quadrare perfettamente con il saldo di banca, diversamente si dovrà fare qualche operazione di sottrazione. Ma il problema, come chiarisco è che l'amministratore l'ha messo nell'ordine del giorno dicendo che voleva l'autorizzazione assembleare. Autorizzazione che non si è data anche perchè non c'erano i millesimi e le teste sufficienti per modificare il RdC. Ma l'amministratore ha detto che "tornerà alla carica" e convocherà di nuovo l'assemblea .....E' NORMALE......????? Per quale motivo??? Penso che il motivo sia lo stesso che hanno indotto gli altri amministratori a fare due chiusure e non una.....

Potrà convocare tutte le assemblee che vuole, ma se non approverete la modifica al RdC si dovrà adeguare, non ha scelta. Che diamine! Il condominio è vostro, mica suo.

Carissimo, ancora grazie, ma diversi amministratori pensano di fare e disfare come meglio credono senza preoccuparsi minimamente della volontà dei condomini.

Se questo amministratore avesse avuto questo tipo di sentimento avrebbe mai continuato a dire e fare ancora assemblee per ottenere una cosa che abbiamo già detto di non accettare più??? Dimenticavo:ha anche detto che, dato che tale situazione è applicata da una certo numero di anni, il problema non esiste più in quanto si sarebbe consolidato nel tempo la prassi di fare due chiusure di esercizio, per cui si intenderebbe valevole a tutti gli effetti di legge. (sinceramente mi vien da ridere.....)

Davvero ha detto questo? E il RdC dove lo mette? Comunque, per tagliare la testa al toro e farvi quattro risate, fate mettere un punto all'ordine del giorno della prossima assemblea (se non lo mette lui visto che vuole insistere) che reciti: discussione in merito alla durata dell'esercizio contabile e relative deliberazioni in merito. Nel verbale di assemblea riportate qualcosa del tipo: "stante l'affermazione dell'amministratore che la presentazione dei rendiconti di esercizio al 31/12 di ogni anno si è consolidata da tempo e che quindi è regolare, l'assemblea delibera all'unanimità (o con le maggioranze che indicherete) che, come da regolamento, venga rispettata da ora in poi la scadenza del 31/03"

 

Dovrà adeguarsi necessariamente, anche se doveva già averlo fatto.

Partecipa al forum, invia un quesito

×