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Quetzhal

Proprietario prepotente - via conciliante su vari problemi

Buongiorno,

vi espongo la situazione cercando di essere più chiaro possibile perché è abbastanza intricata.

Abito in una casa in affitto, in un capoluogo universitario italiano, in condivisione con la mia compagna (camera doppia), altri 3 inquilini (una singola, e una doppia) e il proprietario, da un anno. La casa ha circa 110 mq, una cucina con 4 sedie (per sei abitanti) di 11mq, una camera denominata soggiorno nella documentazione di locazione, che però è chiusa a chiave perché - a detta del proprietario - è la camera da letto in cui risulta residente lui e che per ragioni fiscali e personali non può restare aperta (lui non vive con noi).

Abbiamo a disposizione un piccolo spazio comune esterno, ma è accessibile solo da soggiorno e da una seconda camera.

Il contratto prevedeva una locazione transitoria a me e alla mia compagna (per lei di tipo universitario) di un anno. Non rinnovabile la mia, automaticamente rinnovata per lei.

1)spazi comuni.

Come anticipato uno degli spazi comuni è accessibile soltanto passando per il soggiorno, chiuso a chiave, e per la camera data in affitto.

Ho chiesto garanzia di un accesso poiché vi sono presenti alcuni elementi degli impianti e la caldaia. Non ho possibilità di fare manutenzione e operare controllo come si addice chi gestisce un bene con la cura del buon padre di famiglia (ma anche se solo volessi prendere aria o stendere il bucato mi è precluso). Mi ha risposto che non posso assolutamente violare il suo domicilio, e che in ogni caso imponeva contrattualmente agli altri inquilini di darmi accesso. Ovviamente gli ho risposto che non ho intenzione di recare molestia agli abitanti. Risultato: non accedo al balcone da giugno, e ho ricevuto ammonizione perché non stiamo effettuando pulizia e manutenzione dello spazio.

Ci ha inoltre intimato di sgomberare delle nostre cose tutte le parti comuni ( non possiamo mettere l'acqua - per dirne una -, o lo scottex nei ripiani dei mobili dell'ingresso - completamente vuoti) ma di usare al max un ripiano della cucina per ciascuna camera (80cm x 50), e il resto tenerlo in camera. Questo perché a suo dire gli spazi comuni noi possiamo utilizzarli perché di passaggio ma non ne siamo in possesso, anzi non abbiamo alcun diritto reale su essi.

 

2)Utenze

Il proprietario, per il 2018, mi ha segnalato che non ha più intenzione di pagare le utenze della casa, ma che si riserva di utilizzarle anche in maniera decisamente sensibile qualora lo decida, perché è proprietario e sono a lui intestate. Gli ho spiegato che è un abuso bello e buono, ma lui segnala che per legge è un suo diritto perché nel contratto paga altre spese accessorie (imu, rifiuti, internet), ribadendo inoltre che le ha pagate per un anno anche se non ci ha mai vissuto e ora gli spetta un ritorno economico.

 

Per il 2018, il proprietario ci ha chiesto di firmare un nuovo contratto con:

-un aumento (irrisorio) del canone

l'eliminazione di uno dei due conduttori (che però ha in comodato l'uso della camera condiviso con il conduttore rimanente) perché per lui è amministrativamente più comodo.

-l'inserimento della clausola per cui le utenze si devono pagare in acconto (cifra a forfait salvo conguaglio)

-l'inserimento della clausola per cui le utenze si dividono a posto letto dato in affitto (gli ho fatto inserire, dopo un tira e molla, anche il comodato, per paura che un giorno possa trovarmi con tutte le camere date ai suoi amici e le loro utenze sul groppone).

Abbiamo accettato perché mentre per la mia compagna il contratto risultava automaticamente rinnovato (non ci ha inviato alcuna raccomandata di opposizione), per il sottoscritto risulta non rinnovabile.

 

Deposito cauzionale

Il proprietario ha firmato il nuovo contratto con la mia compagna, firmando anche un modulo di consegna dell'immobile (controfirmato).

Ora esige il pagamento del deposito cauzionale (due mensilità) per il nuovo contratto e si rifiuta di restituire il precedente, di altre due mensilità (sostiene di doverlo trattenere fino a che ogni utenza e conguaglio relativo all'anno precedente sarà arrivata e pagata). Ha rifiutato il pagamento del primo mese (affitto + acconto utenze) perché nel bonifico è presente una causale a suo dire errata e non accettabile (causale: affitto €XX+utenze€XX Conduttore XXX, condivisione con XXX, via XXX), perché oltre al conduttore è stato indicato il nome di chi condivide la camera.

Inoltre, sosteneva che il pagamento debba avvenire solo dal conduttore, da un conto a lui intestato, e senza ulteriori indicazioni. Peraltro sostiene che il pagamento sia incompleto (mancano le due mensilità di deposito cauzionale) per cui si ritiene obbligato a rifiutarlo.

Gli abbiamo fatto notare, per iscritto, che per il codice civile, il pagamento effettuato da terzi non può essere rifiutato, e che non ci sono vizi formali nell'indicazione del rapporto locatizio (è esplicitamente espresso il conduttore), inoltre lo abbiamo intimato a restituire il deposito cauzionale del vecchio contratto prima di esigere il nuovo, poiché sta configurando appropriazione indebita. Convinzione rafforzata, e segnalata, dal fatto che lui ha firmato un verbale di consegna dell'immobile per il contratto 2018, motivo per cui dichiara che al 1 1 2018 l'immobile è esente da danni o altri vizi.

Inoltre, verbalmente e per venire incontro alle sue esigenze, gli ho proposto di fare uno scambio di ricevute, invece che di bonifici, in cui entrambi dichiariamo di aver ricevuto le spettanti cifre (sono identiche).

 

Accesso

Il proprietario esige, e stando così le cose (a meno che non sia illegittima la sua residenza e la chiusura del soggiorno a chiave) ha diritto, di entrare liberamente nell''immobile. Pacifico, nessuno gli crea problemi. Ha però smontato tutte le chiusure di sicurezza interne (catene e passanti) perché un giorno ha dovuto suonare il campanello per entrare.

Al momento, quindi, le inquiline dell'immobile si sentono in pericolo perché non possono usare la catena e non si può effettivamente chiudere a chiave il portone se non da fuori.

 

Scusate per il thread prolisso, ma c'è un modo di agire corretto e pacifico per ciascuno di questi punti che tuteli noi e gli altri ragazzi che vivono in casa?

Dobbiamo dargli retta e tacere?

Grazie mille

Andy

Scusate aggiungo solo che la restituzione del bonifico mi è costata 11 euro, posso esigere la somma visto che la motivazione del rifiuto del pagamento è assurda e non legittima?

Purtroppo mi rendo conto della difficoltà della situazione, nessuno ha un parere o qualche consiglio da dare anche solo su uno dei punti?

ma..andarsene no?

vedi, le cose stanno che o trovi una persona con cui poter parlare e trattare e allora tutto bene, oppure se anche hai dei diritti ma l'altra parte li calpesta, per farti valere dovrai andare in giudizio.

Pertanto, essendo un affitto, a mio avviso ti conviene andar via e porre fine alla questione..

restare significa che avrai sempre dei grattacapi

Purtroppo fino a metà 2018 non è possibile per motivi amministrativi (il contributo di studio che decadrebbe per dichiarazione falsa (occorrono un tot di mesi di contratto) determinando un rimborso all'ente intorno ai 1500 euro).

...son sei mesi, metà 2018 è vicino...io guarderei in giro, altrimenti i 1500 euro te li spendi in cause se vuoi far ragionare la tua controparte.

Oppure se vuoi solo "spaventarlo", vai da un legale e gli fai scrivere una bella letterina in cui chiedi le diverse cose.. di certo di paghi l'avvocato, che sortisca effetti la lettera è incerto

Purtroppo i diritti restano aria fritta se non hai tempo voglia e denari per farli valere davanti ad un giudice

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