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stakkio

Pannelli fotovoltaici e distacco da contatore acqua

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Buongiorno, a seguito di assemblea condominiale, un nuovo condomino (che già in passato ha effettuato opere di ristrutturazione ignorando le normali regole condominiali, modificando il propsetto della palalzzina cambiando infissi, ed installando una caldaia a condensazione che scarica a caduta dal 2° piano, prima sull'inquilino di sotto e poi nel cortile) nel discutere il punto "varie ede eventuali" ha avanzato due richieste:

1) distacco del proprio contatore acqua da quello generale. La richesta è leggittima ma errato il criterio di riparto delle spese , ovvero a carico di tutti i condomini, sia le spese di domanda che di sopralluogo. Per me non è corretto in quanto le spese sono da addebitarsi a chi fa richiesta di distacco. E' normale che più sono e più si paga meno, motivo per cui mi sarei aspettato dall'amministratore una pausa per informare tutti i condomini di questa possibilità e di fare  una riunione ad hoc dove si faceva l'elenco di chi si vuol separare e chi no. Ma l'amministratore già procederà con la domanda.......

2) installazione pannelli fotovoltaici su terrazza condominiale calpestabile, già ricoprta da guina malmessa. La sua richiesta è stata fatta in modo abbastanza strano, ovvero.....parole testuali...."volevo sapere i millesimi di mia competenza o proprietà della terrazza in quanto intendo installare su quella porzione i pannelli fotovoltaici a servizio del mio appartamento".....La terrazza è condominiale, calpestabile, con una guaina. Come si fa a calcolare la porzione dove può installare i pannelli? Mica può togliere l'utilizzo della terrazza comune agli altri condomini? Inoltre ci saranno delle opere sia strutturali che accessorie (cavi, contatori, strutture metalliche) che andranno ad impattare e nell'edificio (terrazza al 4° piano, contatori enel piano terra), ci vuole un regolare progetto dove verranno elencati i lavori da fare e che l'assemblea deve valutare e votare?

Grazie.

stakkio dice:

distacco del proprio contatore acqua da quello generale. La richesta è leggittima ma errato il criterio di riparto delle spese , ovvero a carico di tutti i condomini, sia le spese di domanda che di sopralluogo

Il distacco dall'impianto idrico è discutibile oltre che verificare se sia fattibile ma qualora fosse fattibile e l'assemblea concedesse il distacco, ogni singola spesa, fino all'ultimo centesimo, è a carico del condòmino che vuole distaccarsi.

 

 

stakkio dice:

Come si fa a calcolare la porzione dove può installare i pannelli? Mica può togliere l'utilizzo della terrazza comune agli altri condomini?

La questione è complicata perchè salvo reoglamento di condominio, ogni condòmino può usare la proprietà comune senza variarne uso e lasciando la possibilità ad altri di fare lo stesso.

In teoria lui potrebbe installare dei pannelli fotovoltaici su una superficie pari a i suoi millesimi di proprietà ma poichè per i pannelli un posto non vale come un altro (nord-sud-est-ovest), va comunque regolamentato il tutto dall'assembla, sempre che l'installazione non porti pregiudizi alla cosa comune.

Evidentemente  detto condomino è abituato a farsi ''i cavoli suoi'' senza pensare che

attorno a lui esistono anche altre persone che hanno i propri diritti.  

stakkio dice:

La richesta è leggittima

mi stupisco di questa frase...e che il gestore dell'acquedotto sia disponibile a fare il

distacco.... ... ma mi stupisco ulteriormente, poichè  l'acquedotto Lucano conferma che 

esiste la possibilità...non ci avrei creduto, per me è una cosa assurda.

E, a questo punto, non ci sarebbe da stupirsi che i lavori necessari venissero addebitati

al condominio....

stakkio dice:

volevo sapere i millesimi di mia competenza o proprietà della terrazza

non sa quali sono i suoi millesimi? mi sa che stia pensando siano almeno 999....

Sul punto 1 siamo d'accordo, ed era chiaro, almeno per me ma non per i nuovi, purtroppo, pseudo-amministratori.

 

Sul punto 2 quindi mi sembra di capire che il condomino può installare i pannelli fotovoltaici su una terrazza condominiale, limitandone di conseguenza l'utilizzo e la fruibilità, per una superficie pari ai suoi millesimi e non di più? Quindi fatta una terrazza di 300 mq, i suoi millesimi sono 90, la superficie max sarebbe (300x90=2700, /1000 pari a 27 mq)...totali, compresi le strutture accessorie? E poi che significa pregiudizi all acosa comune? Certo che impatta sulla cosa comune. La terrazza ha una guaina in catrame, le strutture andranno fissate al pavimento quindi bisogna forare la guaina. Ci saranno i cavi da stendere che poi devono entrare nel vano scala e scendere fino al piano terra. Insomma si tratta di un' opera che impatterà nel condominio. Credo che prima di procedere ai lavori il condomino debba presentare un progetto all'assemblea che deve prendere visione dei lavori da fare, visto che si tratta comunque di un'opera che andrà a limitare e modificare una area comune.

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