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sbricchesbrak

Condomini morosi, rischio chiusura servizi acqua e gas.

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Buonasera

 

Ho un problema nel condominio dove vivo, a causa di alcuni "non pochi credo" condomini morosi, un pò per menefreghismo, un pò per problemi economici, stiamo rischiando la sospensione della fornitura del servizio di acqua e gas, il palazzo è di ben 9 piani composta da 54 famiglie suddiviso in 2 scale.

 

Oggi uscendo trovo nella bacheca, l'avviso del nostro amministratore, dove appunto dice testuali parole:

 

Il condominio è sprovvisto di fondo cassa,

causa notevole morosita', non ci sono

fondi per corrispondere le fatture in

scadenza acqua e gas.

 

"L'amministratore non è tenuto a fare

anticipazioni."

 

Con tanto di firma ovviamente.

 

Ora mi domando cosa è possibile fare per far si che i condomini in morosità paghino le loro quote?

 

seconda domanda: cio che ha scritto il nostro amministratore è corretto, parlo in particolare della frase: L'amministratore non è tenuto a fare anticipazioni.

 

Non nascondo che tutto ciò mi fa infuriare, visto che pago regolarmente tutte le spese condominiali previste, ma sopratutto l'incapacità del nostro amministratore e il suo menefreghismo, chiamarlo è quasi impossibile, delle volte risponde scocciato e con fare maleducato, senza contare "come tutti sappiamo" la varietà di famiglie che possono vivere in un condominio cosi grande e alcuni modi di fare di queste.

 

Grazie.

se non ci sono soldi per pagare le fatture e nemmeno per poter iniziare un'azione legale nei confronti dei morosi, confermo quanto scritto dall'amministratore "L'amministratore non è tenuto a fare anticipazioni".

Si potrebbe costituire un fondo cassa per sopperire al mancato pagamento delle spese di condominio da parte di alcuni condomini, ma la decisione deve essere approvata all’unanimità.

 

Il fondo morosi (Studio Cataldi)

 

La riforma non ha espressamente previsto la possibilità di costituire un fondo cassa per far fronte ai problemi di liquidità determinati dal mancato pagamento delle quote da parte dei condomini morosi. Tuttavia, l'istituzione di un fondo ad hoc, c.d. "fondo morosi", pur costituendo una questione dibattuta e fonte di controversie tra i condomini in regola con i pagamenti, costretti ad esborsi ulteriori per sopperire alla situazione provocata dai mancati versamenti di altri, è ritenuta legittima dalla giurisprudenza e trova applicazione nella pratica.

Si tratta in ogni caso di un fondo straordinario destinato a far fronte alla procedura per il recupero dei crediti, cui l'amministratore è tenuto per la riscossione forzosa delle somme dovute, ex art. 63 disp. att. c.c., e che rappresenta una sorta di prestito che verrà restituito nel caso di recupero di quanto dovuto dal debitore moroso.

A causa del "sacrificio" che il fondo rappresenta per i condomini virtuosi, chiamati a partecipare alle spese condominiali in misura non proporzionale al valore delle rispettive proprietà come previsto dall'art. 1123 c.c., si ritiene esso debba essere approvato dall'unanimità di tutti i condomini. Sul punto, tuttavia, la giurisprudenza, formatasi in materia prima della riforma, ha ritenuto legittima la delibera approvata con il voto della sola maggioranza nei casi di effettiva e dimostrabile urgenza (ovvero nel caso in cui i creditori del condominio avessero esercitato azione esecutiva in danno delle parti comuni dell'edificio) (Cass. n. 13631/2001). Con la riforma, invece, il novellato art. 63 disp. att. c.c. prevedendo che "i creditori non possono agire nei confronti degli obbligati in regola con i pagamenti, se non dopo l'escussione degli altri condomini", sembra escludere l'ipotesi eccezionale sopra descritta, con la conseguenza che il fondo va deliberato con il consenso dell'unanimità di tutti i condomini.

Quindi se ho ben capito, ora dobbiamo pagare un legale "di tasca nostra" per tasca nostra intendo: tutte quelle persone che pagano regolarmente le proprie quote, a causa di alcuni condomini, per fare si che queste morosità vegano colmate, e per iniziare un azione legale dobbiamo affidarci al nostro amministratore, che oltre tutto e come se non esistesse..... bene!

La questione morosità è sicuramente un problema, ma è un problema ben più grave non esigere il pagamento per molto tempo, con il risultato che il “cattivo esempio” dilaga, a scapito di coloro che pagano regolarmente. L’amministratore DEVE agire, glielo impone il codice civile oltre che il rispetto di coloro che pagano. È chiaro che per agire ci vogliono i fondi, ma la cosa che deve essere ben chiara in coloro che “anticipano” le spese, è che quando il moroso pagherà, con un decreto ingiuntivo o con altri mezzi che possono arrivare anche all’asta dell’unità immobiliare, i soldi tornano indietro. La cosa importante è AGIRE, per evitare ripercussioni da parte dei fornitori (sospensione dei servizi, pignoramenti del c/c condominiale) e far lievitare di conseguenza i costi. Non tutti i morosi hanno difficoltà economiche, molti seguono l’andazzo generale prendendo il cattivo esempio, ma non appena vedono che si fa sul serio cominciano a pagare la loro parte. È vero che l’amministratore non è tenuto a fare anticipazioni, ma è altrettanto vero che se rimane inerte le cose non possono che peggiorare. Il suggerimento è quello di imporgli di agire, in assemblea, fornendogli gli strumenti idonei per farlo, e in assenza di qualsiasi reazione revocargli il mandato ed affidarsi a qualcuno che sappia invertire la rotta.

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