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Duccio Morgione

Cessione dei crediti d'imposta e requisiti General Contractor

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Buona sera, mi rivolgo a Voi, quale sito specializzato ed autorevole, per esternarvi alcuni dubbi in merito alla cessione dei crediti di imposta, ai sensi dell’articolo 121, comma 1 bis, della Legge 17 luglio 2020, n. 77, ed inoltre su un aspetto legato al General Contractor.  Da circa due mesi, l’assemblea condominiale del fabbricato ove risiedo, ha deliberato all’unanimità la propria volontà ad aderire alle agevolazioni previste per l’Ecobonus e Sismabonus. Conseguentemente, di recente, abbiamo dato incarico ad una società partener del General Contractor, che curerà tale rapporto di collegamento. Il referente di questa società partener, che abbiamo conosciuto durante alcune riunioni condominiali, ha dichiarato che i crediti di imposta che saranno nella piena disponibilità di ogni inquilino, dovranno essere ceduti al General Contractor in unica soluzione, ad inizio dei lavori di ristrutturazione ed adeguamento. Tale asserzione, mi ha alquanto insospettito e preoccupato, poiché attraverso una consultazione della normativa di riferimento, citata in premessa, ho appreso che i crediti medesimi andranno ceduti in due stati di avanzamento lavori (SAL), rispettivamente, al raggiungimento di almeno il 30% dell’intervento complessivo ed almeno il 60% dell’intervento complessivo. Nonostante le mie vibrate rimostranze, nei confronti di questo referente, non è stato possibile fargli  cambiare idea, asserendo, quest’ultimo, che se si dovessero rispettare i parametri temporali, previsti dalla normativa, si rischierebbe l’interruzione del cantiere, per mancanza di fondi. Preciso che il General Contractor, da quanto si evince dagli opuscoli illustrativi, vanta accordi con importanti istituti finanziari sia nazionali che esteri, tant’è che grazie a questi accordi, c’è stato dichiarato che non dovremo ricorrere ai prestiti con le banche, perché penserà il General Contractor a finanziare l’intera opera, senza alcun aggravio a carico degli inquilini del fabbricato. A questo punto, alla luce delle premesse fatte, mi chiedo se è lecito pretendere da noi inquilini la cessione del credito d’imposta in unica soluzione al General Contractor, nonostante lo stesso sia partener di considerevoli Istituti finanziari, così come ho precisato. Vi chiedo, cortesemente, di esprimervi in merito a ciò e dirmi attraverso quale azione potrò, eventualmente, contestare tale richiesta. Altro dubbio che mi assilla da tempo è la solidità del General Contractor, poiché ho appreso che si tratta di una società, per l’esattezza una srl (e quindi immagino costituita con un modesto capitale societario), nata da circa cinque mesi, allo scopo di seguire le attività finanziarie previste dalle norme sull’Ecobonus e Sismabonus. Tale giovane società che, verosimilmente, inizierà ad operare prossimamente   all’apertura dei cantieri, nelle diverse regioni nazionali, non ha alle spalle un passato, un’attività consolidata nel tempo, suffragate anche dai bilanci aziendali, pertanto, a Vostro parere, può costituire un serio pericolo di affidabilità per noi inquilini? E’ fondata la mia preoccupazione?  Vi ringrazio moltissimo per tutto ciò che andrete a fare a chiarimento dei miei quesiti. Vi chiedo scusa per la lungaggine del testo, ma ho ritenuto necessario dilungarmi per meglio esplicitare l’accaduto.

Con gratitudine, invio i miei più cordiali saluti.

Duccio Morgione dice:

mi chiedo se è lecito pretendere da noi inquilini la cessione del credito d’imposta in unica soluzione al General Contractor,

Il credito ceduto è di fatto la detrazione sui lavori effettuati; la detrazione è fruibile nel momento in cui si è sostenuto il costo dell'intervento, pertanto sino a che non si sia eseguito alcun pagamento, la detrazione non è maturata.

Tuttavia, commissionando il lavoro ad un general contractor è presumibile che non dovrete pagare nulla, pertanto il general contractor "specula" su tale situazione, chiedendo di effettuare la cessione da subito, così da potersi finanziare, perchè la cessione del credito altro non è che una sorta di autofinanziamento.

Non è necessario rispettare i SAL, che sono solo una possibilità in piu', ma non un obbligo.

 

Duccio Morgione dice:

può costituire un serio pericolo di affidabilità per noi inquilini?

L'amministratore è tenuto a verificare che, quantomeno sulla carta, l'impresa sia qualificata per poter effettuare l'intervento. E' chiaro che una ditta appena costituitasi e senza "passato" possa generare dubbi, purtroppo è impossibile poter dare un parere. Parto dal presupposto che, data la complessità dell'intervento, i condòmini debbano essere il piu' possibile convinti di cio' che stanno per intraprendere, pertanto se la ditta è ritenuta troppo problematica, a torto o a ragione, meglio cambiare.

Duccio Morgione dice:

Vi ringrazio moltissimo  per la Vostra autorevole, quanto puntuale, risposta ai miei quesiti

Grazie a te.

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