Vai al contenuto
momi

Umidita’ di risalita’ ai piani terranei

Partecipa al forum, invia un quesito

Il problema è il seguente

Forte umidita’ all’interno degli appartamenti e macchie di umido alle mura PERIMETRALI da terra fino ad una latezza di 120/150 (acceratato da un ingegnere che trattati si unidita’ di risalita (almeno da relazione tecnica)

Palazzina di 4 piani

4 appartamenti al livello terra (quelli interessati all’umidita’)

Alle spalle del fabbricato il livello strada è superiore di circa 50cm.al livello strada frontale, pertanto LA PALAZZINA è collocata in leggera discesa-

I due prospetti oggetti dell’umidita’ di risalita sono costeggiati da strade comunale-

Appurato con certezza che non ci sono perdite da gronde o discese acque nere-

Il punto è:

l’ingegnere sostiene ad unisono dell’amministratore che innanzitutto il problema riguarda il condominio quindi l’intervento è totalmente a carico di tutto il condominio e non come alcuni sostenevano extra-condominio, quindi problemi che ogni singolo proprietario del piano terra oggetto del problema di risalita unidita’, dovesse intervenire a proprie spese –

Altro punto;

si è sollevato anche il problema che non è responsabile il condominio visto che i problemi di risalita provengono proprio dalle due strade comunali, pertanto tale spesa non fosse invece a carico del Municipio-

Cio’ detto parte dal presupposto che lo scrivente proprietario dell’immobile al quarto piano con 140 millesimi, e considerato che per questo intervento l’ingegnere a preventivato tra tagli delle murature con inserimento di non ho ben capito cosa, scavi e quant’altro circa 50_mila€.-

 

Gentilmente potete darmi ragguagli in merito, se si tratta di lavori condominiali, privati o a responsabilità del Municipio?

Cordialmente saluto

ciao

 

ha ragione l'amministratore e l'ingegnere sul tuo primo quesito. E' una spesa comune a tutti i condomini da ripartire in quota millesimale generale.

Che la spesa sia a carico del Municipio ho assai molti dubbi, visto che trattandosi di strade a livello superiore, il deflusso delle acque è naturale, e quindi le strade sarebbero fondo dominante rispetto al vostro lotto. E' in fase di costruzione che si doveva prevedere la soluzione, che era è senz'altro a vostro carico, salvo che non siate nei termini per una azione di vizio di costruzione opponibile al costruttore venditore o del venditore, con decadenze diverse.

Carissimo geometra,

grazie x la tua risposta, un dubbio ho trovato questa sentenza.........supportata dalla cassazione.... danni arrecati da umidita' di risalita, l'unico responsabile è il proprietario e non il condominio (01/12/20111)corte di Cassazione sentenza n:25239 del 29/11/2011 cita,dei danni provacati dall'umidita' di risalita' al locale di proprieta' esclusiva (commerciale o appartamento) ne risponde il proprietario che deve farsi carico dei neccessari interventi di manutenzione-

 

Che ne pensi al riguardo

Grazie

cordialmente ti saluto

Momi

ciao

penso ci sia poca attinenza con il tuo post, visto che i presupposti sono completamente diversi.

ho trovato questa sentenza.........supportata dalla cassazione.... danni arrecati da umidita' di risalita, l'unico responsabile è il proprietario e non il condominio (01/12/20111)corte di Cassazione sentenza n:25239 del 29/11/2011 cita,dei danni provacati dall'umidita' di risalita' al locale di proprieta' esclusiva (commerciale o appartamento) ne risponde il proprietario che deve farsi carico dei neccessari interventi di manutenzione-

 

Che ne pensi al riguardo

Grazie

cordialmente ti saluto

Momi

Che la citata sentenza stabilisce proprio l'opposto; infatti: il fatto del danneggiato, costituito dal mutamento di destinazione d'uso - impedendo la normale aereazione del locale seminterrato, le cui caratteristiche costruttive erano compatibili con tale aereazione - ha avuto efficacia causale tale da interrompere il nesso tra la cosa e l'evento dannoso, integrando il caso fortuito richiesto dalla legge perchè il proprietario custode sia esente da responsabilità"

Cssazione non esclude la responsabilità del Condominio in via generale, anzi questa sussiste ai sensi dell'art. 2051 (repsonsabilità oggettiva); nel caso di specie invece, il Condominio non venne condannato solo per sussistenza del caso fortuito (= comportamento determinante di chi lamentava il danno).

Quanto alla vostra vicenda: ove fosse accertato che si tratti di umidità di risalita, come correttamente indicato da Camillo, responsabile sarà tutto il Condominio salvo non si provi il caso fortuito (con onere a carico del Condominio e non di chi lamenta il danno dell'umidità).

Consiglio: trovata la causa e certi di essa, fosse proprio umidita di risalita, si risani l'immobile con spesa ripartita su base millesimale.

Concordo con quanto espresso.

Ho un amico che svolge attività' di risanamento...per quanto mi ha spiegato il "taglio muri" + inserimento guaina isolante non e' più' ammesso salvo un ingegnere certifichi mancanza rischi.

Concordo con quanto espresso.

Ho un amico che svolge attività' di risanamento...per quanto mi ha spiegato il "taglio muri" + inserimento guaina isolante non e' più' ammesso salvo un ingegnere certifichi mancanza rischi.

ciao

 

mi puoi dare qualche ragguaglio su tale affermazione, visto che tale sistema è uno dei modi definitivi, anche se non il più economico, per realizzare l'isolamento. Che ci sia qualche norma che lo vieta vorrei accertarlo.

Di tutti i sistemi e sicuramente il più efficace...ma pur non essendo direttamente coinvolto mi son sempre chiesto con quale "criterio" si potesse permettere di tagliare meccanicamente muri portanti tanto a cuor leggero...in un epoca dove ti serve la firma di un tecnico anche per legarti le scarpe.

 

Ho recentemente parlato con questo amico per un lavoro su una infiltrazione nello stabile che gestisco e di chiacchera in chiacchera siamo andati in argomento.

 

Lui come azienda di tradizione famigliare opera da più di 50 anni (direttamente 30) e dice che ora non è più possibile fare un taglio muri meccanico su edificio esistente senza che un Ingegnere si assumuma il rischio.

 

Il taglio (meccanico) + guaina era la cosa migliore (a suo dire)...ma ora spingono per i fori di carotaggio (a passo molto stretto) con iniezione di resine isolanti (barriera chimica)

Presume ci siano lobby che spingono in un verso o nell' altro (nel settore i grandi nomi sono una finta concorrenza).

ciao

 

E' vero che ci sono sistemi diversi, ed ognuno propugna il suo. Forse ha esagerato per un problema di costi, dove tale intervento è di gran lunga il più oneroso di quelli che offre il mercato attualmente, con garanzia del 100/100, ma ci sono sistemi che con una spesa di molto inferiore, danno una riuscita quasi analoga. Parlo di iniezioni, macchinari che invertono la polarità evitando osmosi, intonaci ecc... Ogni sistema ha il suo impiego e sta alla situazione la scelta.,

No no....non era il tipo di intervento che interessava il mio edificio. Si era andati sul discorso perchè ci eravamo scambiati pareri su episodi di altri cantieri.

 

Per lui è indifferente quale sistema usare...dal punto di vista operativo è in grado di eseguirli tutti.

Buonasera..... scusate se mi intrometto sarei interessato anch'io a capire se effettivamente in qualche norma è scritto il divieto del taglio dei muri spesso usato. Non sono uno statico nè mi occupo di calcoli statici ma il buon senso mi dice che se posso evitare il taglio (anche perchè comporta parecchi oneri), lo evito volentieri in nome di non compromettere la statica appunto dell'edificio stesso. Anche perchè esistono sicuramente sistemi alternativi e certamente meno costosi. Grazie.

Salve a tutti.

Mi aggiungo alla discussione per avere un parere relativo ad una situazione simile e per la quale

mi trovo impallato e non so come muovermi.

Mi spiego.

Circa 5 anni fà ho comprato in un parco un'appartamento al piano terra con la prospettiva (rivelatasi poi falsa)

di poter acquistare in seguito i locali inferiori per farci una taverna con annesso piccolo giardino privato.

Dopo quasi due anni vengo a sapere che i famosi locali altro non erano che volumi tecnici che dovevano essere invece interrati.

Immaginate voi la delusione oltre all'amarezza per la mia superficialità ed ignoranza.

All'improvviso, in meno di due giorni, il costruttore ha dovuto riempire

l'area lasciata vacante con del terreno che, ad oggi, è ancora così come quando è stato scaricato.

Tralasciando ora l'aspetto igienico ed estetico, questo terreno sta lì da 3 anni circa senza un minimo di isolamento

e sta danneggiano le parti esterne del fabbricato e quindi del mio appartamento.

Dopo una serie di sollecitazioni fatte all'amministratore questo mi risponde dicendomi che la persona da contatare

è il costruttore poiché non è condominiale ma è della proprietà.

Ora vengo alla domanda.

Indipendentemente dal fatto che sia o no condominiale, quell'area non è da considerarsi parte comune essendo confinante su due lati col mio appartamento e, analogamente, con altri appartamenti di una palazzina attigue

e che quindi spetta all'amministrare doverle gestire e amministrare??

Se così fosse, e sinceramente credo di si, non è tra i compiti dell'amministrarore interfacciarsi tra il condomino e la proprietà per ogni problematica??

Inoltre, poiché il cattivo isolamento oltre a causare danni esterni sta lentamente rendendo insalubri gli ambienti, infatti il tasso di umidità all'interno dell'appartamento è molto più alto rispetto a quello rilevabile esternamente e si iniziano ad intravedere macchien provenienti dal battiscopa, posso citare il condominio in giudizio per questo??

Aggiungo poi che il fenomeno non è isolato ma comune a tutte le persone che hanno l'appartamento al piano terra.

Per alcuni, che addirittura non hanno neanche la bocca di lupo, è stato praticato uno squarcio in un muro di circa un metro e mezzo

per un metro.

La presenza di umidità eccessiva riscontrata all'interno dell'appartamento rende lo stesso inabitabile. Ciò significa che se lo hai acquistato come apaprtamento deve rispondere ai canoni di abitabilità e quindi essere asciutto. Se così non fosse dovresti farti certificare l'inabitabilità e richiedere il risarcimento al venditore... potrebbro anche esserci i termini di un vizio occulto... in ogni caso il costruttore resta RESPONSABILE PER 10 ANNI dalla consegna dell'immobile. Se le cause dell'umidità sono imputabili alla struttura e quindi condominiali. potresti fare leva sul condominio per lamentare i danni al costrutttore che è tenuto alla riparazione dei difetti di fabbrica ed eventuale risarcimento, se le cause dell'umidità sono imputabili ad errori costruttivi ...!?!

No no....non era il tipo di intervento che interessava il mio edificio. Si era andati sul discorso perchè ci eravamo scambiati pareri su episodi di altri cantieri.

 

Per lui è indifferente quale sistema usare...dal punto di vista operativo è in grado di eseguirli tutti.

Save

ho un problema simile nel mio condominio dove i piani terra hanno forte umidità da piu' di 20 anni.

Il mio quesito e' il seguente:

il condominio ha approvato l'intervento per l'eliminazione (per quel che e' possibile ) della causa dell'umidità,ma per quanto riguarda i danni interni agli appartamenti ha proposto una suddivisione 1/3 a carico dei proprietari dei piani terra e il resto 2/3.

Mi pare ragionevole in quanto in 20 anni i condomini dei piani terra non hanno mai fatto presente in assemblea o all'amministatore del problema forse per che precedetemente spettava loro il risanamento.Ora dopo 20 anni non si puo' accusarle l'inquilini dei piani terra di incuria.

Grazie per l'attenzione

Partecipa al forum, invia un quesito

×