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RePi91

Rimborso spese - Amministratore di condominio

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Vi prospetto un caso particolare.

Amministratore di condominio (figlio di condomino ma entrambi non residenti nel condominio stesso) sistematicamente nominato per 7 anni (tramite delibera assembleare con voto a maggioranza maggiore a 500 mill) di cui non ne sono mai stati mai controllati i requisiti (regolare aggiornamento annuale art. 71bis c.c.). Dopo 3 anni di gestione il suo status personale cambia poiché diventa dipendente pubblico e cessa la Partita Iva, dunque non può più fatturare i suoi compensi.

L’amministratore, tuttavia, non informa l’assemblea di quanto sopra e continua a gestire come se nulla fosse e percepire lo stesso compenso, addirittura presentando preventivo di gestione (che non potrebbe mai onorare perché non potrebbe fatturare il suo compenso).

Tutto ciò finché qualcuno scopre il tutto. Quando sono state richieste delle spiegazioni all’amministratore, questi ha giustificato dicendo che si trattava di rimborsi spesa (mai giustificati e comunque di importi inverosimili per essere rimborsi spesa).

Domanda 1: l’amministratore avrebbe dovuto rendere edotto il condominio del suo status?

Domanda 2: l’amministratore avrebbe dovuto presentare in sede di assemblea un preventivo pari a zero ma specificando che gli sarebbero stati riconosciuti eventuali rimborsi spesa strettamente correlati con l’incarico ricoperto?

Domanda 3: L’amministratore può pretendere rimborsi spesa? O Comunque deve essere l’assemblea ad accettarli singolarmente se corredati della relativa pezza giustificativa?

Preciso che è stata fatta luce su questa faccenda solo pochi mesi fa e che a breve si terrà l’assemblea di approvazione del consuntivo 2017. Domanda 4: Come ci si dovrebbe comportare?

Domanda 5: diversi condomini vorrebbe rivedere la contabilità degli anni pregressi per ridere quanto “percepito dall’amministratore”.

Domanda 6: Se si percepiscono compensi spesa non strettamente correlati con l’incarico di amministratore di condominio, di fatto sono compensi in nero mascherati, il condominio potrebbe subire pregiudizio in caso di eventuali controlli?

 

Scusate per la lunghezza del post.

Grazie in anticipo.

Devi verificare come sono stati percepiti i compensi, cioè potrebbero essere regolari i pagamenti fatti dal condominio per attività professionale.

 

Il fatto che sia dipendente pubblico (part time o full time) può farlo licenziare nel pubblico ma non è detto che non possa percepire compensi da altri datori di lavoro.

Il fatto che sia dipendente pubblico (part time o full time) può farlo licenziare nel pubblico ma non è detto che non possa percepire compensi da altri datori di lavoro.

Non sono convinto che il fatto che un dipendente pubblico esercitante la funzione di amministratore di condominio sia incompatibile con la funzione di dipendente pubblico.

In definitiva, un amministratore condominiale non è un professionista ma opera su mandato.

A particolari condizioni (da verificarsi) si può essere amministratore di condominio e dipendente pubblico.

Il punto non è se egli possa o meno esercitarlo perché questo è rimandata ad apposite autorizzazioni da parte dell'ente presso cui sei assunto. Anche se vi fossero non potrebbe percepire compenso perché non sarebbe fatturato (partita Iva cessata da anni).

Si tratta di una questione interna al condominio circa il riconoscimento di rimborsi spesa (probabilmente non giustificati per raggiungere ugualmente il suo compenso iniziale) da parte dell'assemblea.

Il punto non è se egli possa o meno esercitarlo perché questo è rimandata ad apposite autorizzazioni da parte dell'ente presso cui sei assunto. Anche se vi fossero non potrebbe percepire compenso perché non sarebbe fatturato (partita Iva cessata da anni).

Si tratta di una questione interna al condominio circa il riconoscimento di rimborsi spesa (probabilmente non giustificati per raggiungere ugualmente il suo compenso iniziale) da parte dell'assemblea.

Per esercitare il mandato di amministratore condominiale (ma solo se anche condomino) non serve essere in possesso di partita IVA (come non necessitano altri requisiti).

Però.. come tu affermato in altra parte del quesito, il tuo amministratore E' ESTERNO AL CONDOMINIO, per cui non ricorrono le condizioni di cui sopra.

Per ciò che riguarda "riconoscimenti di rimborsi spese" il tutto è demandato alla eventuale approvazione dell'assemblea condominiale.

E' pur vero che... in caso di contradditorio sia facilmente opponibile dall'accusa che non trattasi di "rimborsi spese" ma di "redditi percepiti e non dichiarati".

@ RePi91

 

- essere figli di condòmini non equivale ad essere condòmini, per cui...se non ha i requisiti di legge la sua nomina è nulla;

- ovviamente non si può continuare a far credere per anni (attraverso i preventivi) di avere una posizione fiscale che in realtà si sa di aver cessato;

- i rimborsi ..O sono di spese fiscalmente documentate, di cui devono esistere le pezze d'appoggio...OPPURE (quando sono forfettari) fanno reddito e vanno comunque fiscalmente dichiarati dal percipiente.

 

Quindi...pare ci sia quanto basta per nominare prima possibile un amm.re che abbia le carte in regola, e certamente può essere opportuno dare uno sguardo ai documenti in base ai quali questo signore ha ufficializzato (?) al fisco quanto da lui dovuto.

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