Vai al contenuto
satellite66

Requisiti collaboratore amministratore di condominio

Partecipa al forum, invia un quesito

Buon giorno a tutti, una domanda riguardante la collaborazione in amministrazione condominiale.

Premesso che sono un libero professionista, titolare di partita IVA, dal mese di Giugno del 2008 al mese di Luglio del 2010, ho collaborato con un amministratore per la gestione di vari condomini, più che collaborato gestivo completamente io i condomini, tranne nelle riunioni per la presentazione dei bilanci che presiedevamo insieme.

Gestivo gli avvisi dei pagamenti quote mensili, effettuavo controlli ai sottocontatori di lettura acqua e ne ripartivo le spese, effettuavo contratti con varie ditte (pulizie, manutenzione ascensore) ecc.. Insomma amministravo!!

Vista la normativa (L. 220/2012), per amministrare uno stabile in condominio sono previsti determinati requisiti che devono essere posseduti dal candidato sin dall'atto della sua nomina. Tra l’altro la norma prevede solo due eccezioni.

La seconda dice che coloro i quali hanno svolto attività di amministratore di condominio per almeno un anno - nell'arco dei tre anni precedenti alla data del 18.06.2013 (data di entrata in vigore della L. 220/2012) - per costoro l'attività di amministratore può ritenersi legittimamente espletata anche in mancanza dei requisiti di cui alle lettere f) e g), fermo restando l'obbligo di formazione periodica.

 

La mia domanda è:

 

La mia collaborazione in amministrazione di condominio rientra nella seconda eccezione mancandomi oggi solo come requisito la lettera “g” della succitata Legge?

 

Ringrazio anticipatamente per la Vostra disponibilità.

Secondo me no, perché un conto è essere stato direttamente nominato amministratore condominiale, altro aver collaborato con una persona che ha assunto l'incarico e ha goduto dei tuoi servizi professionali. Tu, in questo caso, operavi come "sostituto del mandatario" (cioè dell'amministratore) che è cosa diversa dall'essere amministratore.

La ringrazio, mi iscrivo immendiatamente a un corso come prevede la riforma in modo da poter riprendere questa attività. Buon lavoro

La ringrazio, mi iscrivo immendiatamente a un corso come prevede la riforma in modo da poter riprendere questa attività. Buon lavoro

Per curiosità... ti hanno fatto aprire la P.IVA per prenderti come collaboratore o te la sei aperta tu dopo luglio 2010? 🙂

La mia domanda è:

La mia collaborazione in amministrazione di condominio rientra nella seconda eccezione mancandomi oggi solo come requisito la lettera “g” della succitata Legge?

Ringrazio anticipatamente per la Vostra disponibilità.

la norma non è chiarissima. leggi l'interpretazione di confedilizia

--link_rimosso--

grazie jamba_ITA, in effetti ho commesso l'errore nel trascrivere il testo della Legge in "amministratore" e non di "amministrazione". penso che l'interpretazione sia giusta, anche perchè ciò che conta è l'esperienza nel settore.

Salve,

la norma va interpretata nel senso stringente del suo significato, vista la ratio dell'intera riforma volta ad una maggiore professionalità nel settore. Quindi il termine "amministrazione" andrà intesa proprio come aver ricoperto il ruolo di Amministratore dietro delibera assembleare, in quanto il vero rapporto di mandato, oggetto di tutta la riforma, si instaura tra l'assemblea e l'Amministratore eletto. Non terzi che seppur possano svolgere un incarico più o meno assimilabile andrà ricompreso come mero rapporto di collaborazione tra il datore di lavoro (Amministratore eletto) ed il collaboratore, e quindi come semplice rapporto tra privati.

Unica scappatoia sussisterebbe nell'ipotesi in cui nella delibera assembleare si facesse chiaro riferimento al collaboratore, con nominativi e con specifici incarichi delineati, visto il rapporto di fiducia che circonda l'istituto del mandato.

 

Cordiali saluti.

Partecipa al forum, invia un quesito

×