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Maria C.

Installazione autoclave personale su parte condominiale

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nel mio condominio ,esattamente nella scala A,in cui ci sono 4 appartamenti, per pochi millesimi è stata respinta la mia richiesta di montare l'autoclave singola nell'atrio della scala,esattamente sotto di essa tra i contatori dell'acqua e della luce,la motivazione è stata che deturpa il decoro ed altera gli spazi nell'atrio della scala.

Premesso che la carenza d'acqua è presente per circa sei mesi e per molte ore durante la giornata ( fino a h.20), e durante l'erogazione la pressione dell'acqua è talmente scarsa da non raggiungere i piani,per cui l'autoclave sarebbe utile solo se montata al piano terra,nell'atrio del palazzo,che presenta un ampio spazio per poter eventualmente montare quattro singoli impianti.

La mia domanda è: può il decoro di una scala venire prima dell'esigenza primaria di avere l'acqua?

Quale legge , se esiste, devo indicare per poter affermare il diritto di montare un impianto indispensabile e che altrimenti non sarebbe utile realizzare?

ed infine cosa si intende per "decoro della scala"?

A tal proposito ho anche proposto il montaggio di anfore ornamentali,proprio in considerazione di questo "decoro richiesto",oppure nascondere "l'eventuale scempio" con un vano chiuso da pareti di carton gesso.

L'art. 1102 cc prevede, in assenza di specifici divieti imposti da un RdC di origine contrattuale, che il singolo condòmino possa intervenire a sue spese per "modificare" la cosa comune per ottenere un maggior godimento della proprietà individuale, a patto che tale intervento non pregiudichi il pari uso agli altri e non modifichi la destinazione d'uso della parte comune (la funzione che originariamente svolge).

 

Per fare gli interventi consentiti non è necessaria alcuna autorizzazione assembleare. Il tuo intervento può solo prestare il fianco al pregiudizio del decoro perchè si tratta di un valore del tutto soggettivo sul quale può sentenziare soltanto un giudice ... e non i condòmini.

 

Ne consegue che l'intervento che vuoi fare, nei limiti delle condizioni appena citate, è del tutto lecito e che sarà consigliabile, come da te indicato nella parte finale del tuo post, adottare misure per "l'occultamento" dell'autoclave affinchè nessuno possa invocare un pregiudizio del decoro.

Mi permetto una considerazione in proposito: da quello che si capisce questa autoclave, che andrebbe installata al PT di una scala che consta 4 appartamenti, andrebbe a servire gli stessi 4 appartamenti, se non ho capito male.

Ecco, se cosi fosse si potrebbe anche tentare di convincere la comunita' condominiale in sede di assemblea che quest'opera installata nelle parti comuni potrebbe configurarsi come: (art. 1108 I c.) come una innovazione, che avendo come scopo un miglioramento, intrinsecamente genera un migliore godimento anche e soprattutto della sfera privata dei condomini.

E' infatti vero che il buon godimento delle parti comuni genera una qualita' migliore di vita nelle parti private.

E' solo un'interpretazione. Magari da ragionarci sopra

Ci sono anche le pompe aspiranti, munite di sensore, che permettono l'accensione della pompa solo in presenza di acqua! Questo se vuoi evitare le discussioni!

 

Altre soluzioni:

- monta la tua pompa, infischiandotene del diniego, lasciando lo spazio a che ciascun condomino possa installare la sua, e occultando la pompa stessa (nicchia nella parete, o botola a pavimento, sarebbero l'ideale, altrimenti armadio nello stesso "stile" di quello adottato per i contatori: così nessuno potrà accusarti di avere stravolto l'estetica!

- lettera del tuo legale in cui si chiedono danni conseguenti al diniego su quanto è un tuo diritto. Iniziando con una mediazione già i condomini capiranno che porterai il problema avanti, e tutto sommato la mediazione non ha costi elevati, specie se hai un legale amico/parente. Potresti citare solo quanti hanno espresso parere sfavorevole

- acquisto di un considerevole numero di bidoni lasciati nell'androne e collegati con tubo di gomma alla tua utenza idrica! Quando qualcuno sicuramente ti redarguirà, dirai candidamente che non puoi stare senza acqua, e che quindi li tieni al piano terra in modo che si riempiano quando arriva l'acqua, visto che ai piani superiori l'acqua non arriva!

PS Ma gli altri, specialmente quanti stanno ai piani superiori, come fanno? Non sarebbe più logico, se il problema interessa tutti, interrare un serbatoio comune, che assicuri la fornitura anche quando l'acqua non arriva?

inizialmente era una proposta che coinvolgeva tutti ,dal momento che la carenza d'acqua è di tutta la zona,poi vista l'opposizione e la negazione dei fatti ,ho almeno provato a spingere la richiesta come singola e personale,ma gli spazi sono sufficienti per tutti eventualmente.

 

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quindi se io faccio ugualmente il lavoro ,loro possono solo prendere atto ed adire le vie legali,ma non azzardare ipotesi di impormi il ripristino della situazione precedente?

 

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Mancano tutti di buon senso e rispetto delle altrui libertà,per cui diventerebbe una disputa in cui non voglio incorrere,amo la tranquillità!

Ma al tempo stesso sono stanca di avere lesi i miei diritti

APRIRE UN RUBINETTO E VEDERE USCIRE SOLO UNA DESOLATA GOCCIA D'ACQUA, E' UNA DELLE SORPRESE PIU' BRUTTE DELLA VITA!

Se ti piace il quieto vivere puoi optare per la soluzione della pompa aspirante posta dentro casa tua (in genere le condotte sono esterne con passante di chiusura su un balcone).

Se non ti piace vedere calpestati i tuoi sacrosanti diritti opta invece o per una mediazione legale, oppure con la realizzazione in nicchia o in botola.

 

PS ma se l'acqua arriva in maniera saltuaria, cosa te ne fai di un'autoclave che non riceve acqua? Dovresti allora predisporre un serbatoio esterno di almeno 500 litri o in terrazzo/sottotetto, se comuni, o su un balcone.

Ma ragazzi .... stiamo sereni. La mediazione .... le vie legali ... dovrà essere il condominio a citare Maria in giudizio e se appena appena ne parleranno con un legale che sa perfettamente cosa recita l’art. 1102 cc se ne staranno buonini ... altrimenti il suo diritto di comproprietà dove sta?

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