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joepass

Distacco dal riscaldamento centralizzato.Tubi riscaldamento autonomo in canaline.

Nel mio Condominio (Roma), su 12 Condomini collegati al riscaldamento centralizzato già uno si distaccò molti anni fa, avvisando solo a cose fatte. Per non intraprendere liti giudiziarie decidemmo di fargli pagare, oltre alle spese di manutenzione dell'impianto, il 40% sui consumi. Ora, grazie alle nuove, disgraziate (secondo me) leggi sul Condominio in tema di riscaldamento centralizzato/autonomo, un altro Condomino si è distaccato, e quello che pagava il 40% non lo pagherà più, anche se finora non ha presentato la relazione tecnica.

La perizia tecnica richiesta dalle nuove leggi sulla non influenza del distacco sull'impianto centralizzato per il 2° Condomino che si è distaccato è consistita in una dichiarazione da parte dell'Ing. certificatore che, appunto, attesta che il distacco non reca danno all'impianto e, anzi, si risparmierà sui consumi. Di tecnico non c'è niente, neanche un numero (descrizione della caldaia, calorie, qualche calcolo ecc.ecc.). Anzi, sono sicuro che il locale caldaia non l'ha nemmeno visto. Già con lo stesso sistema si appresta a distaccarsi un 3° Condomino, e così via. A questo punto prevedo che ci troveremo a essere collegati al centralizzato, da 10 attuali a 9, a 8, a 7 ecc., e si troverà sempre qualcuno che si venderà per qualche centinaio di euro, attestando che il distacco si può fare, anzi risparmieremo ! Tanto la legge sul distacco non specifica niente sui requisiti tecnici della relazione, e sembra fatta proprio apposta per far guadagnare Tecnici e Ing.

Questa la premessa sulla quale, comunque, gradirei avere pareri dei lettori.

MI appare chiaro, essendo a favore del centralizzato solo in 3-4, me compreso, l'anno prossimo dovrò pensare all'autonomo.

Ho chiesto un preventivo ad una Ditta che mi sembra seria, e per 7 punti riscaldanti mi ha chiesto quasi 9000 €: caldaia a condensazione, casa in macerie per fare le tracce (mi hanno consigliato di abitare altrove per 3-4 giorni, se ne ho la possibilità), ma più che altro mi spaventa la cifra da spendere per rifare tutti

i rivestimenti delle pareti, che può superare facilmente la spesa per l'impianto. La possibilità di usare canaline a battiscopa per portare i tubi ai termosifoni, l'hanno esclusa categoricamente, dicendo che si formano bolle d'aria, causate dalla assenza di pendenza, aria che poi non si riesce a togliere, per cui il riscaldamento non funzionerà.

Chiedo cortesemente a chi ha in casa queste canaline se è vero quanto mi è stato detto o c'è, comunque il modo di eliminare l'eventuale aria nei tubi.

Grazie.

Vedo che non ti ha risposto nessuno...

 

1. A mio parere, la questione dell'aria nei tubi per la pendenza non trova riscontro nella realtà... i tubi, come passano all'interno dei muri, possono passare anche all'interno delle canaline... il problema che le canaline fanno schifo esteticamente!

 

2. Il costo che ti hanno proposto, mi sembra rispecchiare delle lavorazioni di un impianto di tipo verticale, cioè i tuoi radiatori non sono collegati ad un collettore centrale (detto impropriamente centralina), come dovrebbero essere progettati gli impianti fatti bene... nel caso di distribuzione orizzontale (con collettore) il costo non sarebbe stano inferiore ai 4000 euro (costo della sola impresa compresa manodopera e caldaia).

 

3. Ora passiamo al problema più imporrante... quello del distacco. La tua mail risale a dicembre 2013, non so cosa hai fatto in questi due mesi... facciamo delle ipotesi ed alcuni ripassi in materia:

 

3a. Dal 1 settembre 2013, purtroppo, scaricare a parete con la caldaia a gas, anche se a condensazione, è diventato quasi impossibile! Quindi, per distaccarsi è necessario trovare altre fonti di riscaldamento, come per esempio la pompa di calore che, però richiede un consumo elettrico maggiore ed un probabile aumento della fornitura elettrica (almeno 4,5 kW).

 

3b. Per quanto riguarda il distacco avvenuto in precedenza, è un bel problema, poiché legalmente NON si sa come trattarlo! La nuova riforma, consente ai distaccati di NON pagare la quota di riscaldamento, come ovvio e giusto che sia, cioè quel fantomatico 40 % che, a mio parere, è anche nettamente superiore a quanto necessario (mi sembra una percentuale da strozzinaggio!).

 

3c. Per quanto detto al punto 3b, nata la nuova legge, anche i vecchi distaccati dovrebbero fare una relazione tecnica (che in ogni caso non può vietare il distacco poiché già accettato dal condominio ed anche per ovvie ragioni di impossibilità al rispristino). Tale relazione, dovrà tuttavia determinare la percentuale di aggravio o meno, relativamente ai consumi: in caso di risultato negativo, il distaccato non dovrà compensare economicamente il condominio, in caso di risultato positivo, cioè un aggravio, il distaccato dovrà contribuire in quella quota percentuale derivante dal calcolo.

 

3d. La priorità nel distacco e quindi nel calcolo della percentuale di aggravio/non aggravio, deve essere determinata in modo temporale, cioè in ordine di distacco, applicando il concetto di "chi prima arriva, meglio alloggia!". Ad esempio, in un ipotetico condominio di molti appartamenti, ci potrebbero essere i primi tre distaccanti che non dovranno pagare nulla, mentre il quarto potrebbe dovere una quota del 0,52 %, il quinto del 0,83 %, il sesto del 1,35 % e così via.

 

3e. La questione dell'aggravio economico, poi, è complicato da quanto scritto nella legge che parla di NOTEVOLE aggravio... come indicare questo notevole è di difficile interpretazione... questo vuol dire che, le percentuali empiriche prima indicate potrebbero, anzi sicuramente, rientrare nella dicitura di "non notevole", quindi anche se effettivamente contribuiscono ad un aggravio, non essendo notevole NON debbono contribuire ugualmente! Probabilmente è da valutare caso per caso, in questo caso! :-)

 

3f. La questione di quanti se ne possono distaccare, non si ferma però alla questione dei consumi che possono più o meno essere bilanciati, ma solo un certo numero di distaccati non creerà notevole squilibrio all'impianto, cioè alle pompe! Questa percentuale varia se stiamo parlando di pompe a flusso costante oppure pompe a flusso variabile. Inutile parlarne in questa sede...

 

3g. Detto questo, parlando genericamente e senza calcoli, più un condominio ha un numero elevato di unità, più sono facili i distacchi (più facili sono quelli dei piano terra e degli ultimi piani)... per un condominio di solo 12 unità come il tuo, a naso, forse uno solo si riesce a distaccare senza arrecare notevoli squilibri, mentre per gli altri la vedo difficile... in goni caso "parlerà" il calcolo... calcolo che deve essere fatto e non una semplice pagina con su scritto che l'utente si può distaccare!

 

 

Io ho sviluppato (sono ingegnere ed ho perso un bel po' di tempo su questo argomento di mio interesse) un metodo di calcolo che tiene conto di tutti i fattori necessari e lo presento con i calcoli! Se leggessi una paginetta con quattro righe mi farei una risata e la impugnerei immediatamente!

Leggo che sei di Roma... io sono di Roma! Se vi interessa fare una controrelazione di verifica per contestare i primi due distaccati, ne possiamo parlare e pattuire il costo. A naso, non credo sia possibile che il terzo si possa distaccare, per quanto specificato.

Come ingegnere termotecnico libero professionista sconsiglio le canaline a pavimento proprio per le difficoltà di eliminare l'aria. Ad ogni porta, infatti, la canalina deve alzarsi per passare sopra la porta: si formano così numerosi punti alti, che non è facile dotare di adatto sfiato (se si installa una valvolina di sfiato nella canalina, questo deve diventare troppo grande, e non si deve dimenticare che le valvoline a galleggiante che funzionano meglio sono quelle più grandi). La canalina a battiscopa, per di più, non potrebbe essere molto piccola, con un effetto estetico molto infelice. Una canalina a soffitto potrebbe avere il vantaggio di non richiedere salite e discese: solo i radiatori sarebbero in basso, e lo sfogo dell'aria si risolverebbe con due soli punti di sfogo (uno per il tubo di mandata ed uno per quello di ritorno), con l'inconveniente, però, di dover usare uno sfiato manuale, per mancanza di spazio in verticale per installare le valvole di sfiato automatico. Essendo a Roma, in un clima sicuramente meno freddo di quello dell'Italia settentrionale, il COP di una pompa di calore ad aria potrebbe essere buono, e si potrebbe valutare anche l'uso di un sistema a pompa di calore con tubi in canalina a soffitto, con il vantaggio, non piccolo, di disporre anche di climatizzazione estiva.

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