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Enzo1960

Dismissione centrale termica con 1.000/1.000 e ... ripensamenti.

Partecipa al forum, invia un quesito

Buondì,

sono proprietario e abito in un appartamento sito in condominio composto da 12 unità, dieci appartamenti e due unità commerciali, l’edificio è in Lombardia località Terno d’Isola.

 

Ad aprile 2016, in una riunione straordinaria, abbiamo sottoscritto formalmente la volontà di dismettere l’impianto centralizzato per passare all’autonomo con votazione di 1000 millesimi.

 

I motivi per giungere a questa decisione sono stati l’ennesima rottura della caldaia, i costi per la sua riparazione, il costo per installare le valvole sui caloriferi entro il 31/12/2016 e una rilevante morosità di alcuni proprietari.

 

A giugno ci giunge comunicazione dall’amministratore che ci informa che la delibera viene sospesa perché alcuni proprietari (credo 3) hanno avuto formale ripensamento e vogliono continuare con il centralizzato, pertanto chi vuole distaccarsi lo dovrà fare come singola unità.

 

I miei dubbi sono i seguenti:

1) Per sospendere una delibera ottenuta con 1000/1000 è sufficiente il ripensamento di alcuni proprietari che peraltro l’avevano sottoscritta?

2) È necessaria una nuova votazione per annullare la delibera o no ? e se è necessaria quanti millesimi occorrono?

3) In questa situazione, chi effettua il distacco, è soggetto al normale iter e quindi anche al pagamento della manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto centralizzato ?

 

Il mio “naturale” pensiero è che in questa situazione, ovvero che l’alienazione del centralizzato ha avuto i 1000/1000 di consenso non ci sono gli estremi per sospendere e tantomeno annullare la alienazione del centralizzato. Ovviamente credo che chi vuole continuare ad usufruire del centralizzato lo debba fare a sue spese.

 

La parola agli esperti.....grazie!

l'amministratore non può sospendere nulla di sua iniziativa, tanto meno su segnalazione informale di qualche condomino.

deve dare corso alla delibera e procedere con l'iter per la dismissione a meno che qualcuno impugni innanzi a un giudice per qualche motivo.

qualora voglia dar voce a qualcuno, indirà un'altra assemblea con all'odg ripristino funzionalità riscaldamento centralizzato e agirà in funzione di questa nuova delibera.

fintanto che non ci sarà una delibera contraria a quella presa, la dismissione deliberata è valida e deve essere eseguita.

aggiungo che eventualmente voi maggioranza potreste disertare le nuove assemblee rendenco così di fatto impossibile deliberere l'annullamento della dismissione.

Grazie per la risposta, ma alla assemblea ci vado perchè voglio votare per riconfermare la dismissione e vedere chi ha rinnegato il voto precedente...

Grazie per la risposta, ma alla assemblea ci vado perchè voglio votare per riconfermare la dismissione e vedere chi ha rinnegato il voto precedente...

attenzione al titolo dell'ordine del giorno, che dal mio punto di vista non può essere lo stesso cioè "dismissione dell'impianto centralizzato" (è evidente che non avrete mai più 1000/1000, tre voteranno contro ...), ma il contrario, cioè "ripristino funzionalità dell'impianto centralizzato" che avrà bisogno delle maggioranze previste.

l'assemblea ha già regolarmente deliberato la dismissione, non è che si ripropone l'oggetto per non aver raggiunto le maggioranze necessarie ...

i tre dovevano ben pensarci prima ... ora possono solo impugnare ...

non c'è nulla da riconfermare; ad esempio prima si approva un bilancio, poi qualcuno ci ripensa e si rifà un'assemblea per confermare quell'approvazione ? ... non esiste: si impugna se si hanno elementi che possano invalidare la delibera.

Io credo che la delibera possa essere impugnata per nullita' e varrebbe la pena di chiedere un parere legale prima di inbattersi in una brutta avventura. Se una legge vieta la trasformazione da centralizzato ad autonomo se non c'e' come finalita' il risparmio energetico e questo non e' documentato , questa trasformazione e'vietata. Questo divieto vale anche se la decisione e' stata presa all'unanimita'.

Faccio un intervento esclusivamente sull'ipotesi che può aver instillato nei 3 poveretti la voglia di tornare sui loro passi...

 

Secondo me si sono documentati bene a riguardo, e sono venuti a conoscenza del fatto che:

1) la dismissione comporta la realizzazione di NUOVI impianti autonomi (costo caldaia nuova)

2) la realizzazione degli impianti autonomi prevede un progetto ai sensi della L.10/91 che va depositato in comune (costo progetto)

3) i nuovi impianti (almeno nella civile prov. di BG) DEVONO avere lo sbocco dei camini oltre il colmo del tetto (costo canna fumaria)

4) i nuovi impianti necessitano (ebbene SI) delle valvole termostatiche! (costo tutt'altro che evitato...)

...mi sa che si sono fatti 2 conti, e tenuto conto che stiamo parlando di un impianto centralizzato di 12 u.i....fate vobis

 

Saluti

Faccio un intervento esclusivamente sull'ipotesi che può aver instillato nei 3 poveretti la voglia di tornare sui loro passi...

 

Secondo me si sono documentati bene a riguardo, e sono venuti a conoscenza del fatto che:

1) la dismissione comporta la realizzazione di NUOVI impianti autonomi (costo caldaia nuova)

2) la realizzazione degli impianti autonomi prevede un progetto ai sensi della L.10/91 che va depositato in comune (costo progetto)

3) i nuovi impianti (almeno nella civile prov. di BG) DEVONO avere lo sbocco dei camini oltre il colmo del tetto (costo canna fumaria)

4) i nuovi impianti necessitano (ebbene SI) delle valvole termostatiche! (costo tutt'altro che evitato...)

...mi sa che si sono fatti 2 conti, e tenuto conto che stiamo parlando di un impianto centralizzato di 12 u.i....fate vobis

 

Saluti

Sono d'accordo quando si fa un investimento (e di questo stiamo parlando) è necessario fare un'attenta analisi dei costi benefici ( e non solo economici), calcolare i tempi di rientro ecc.

I risultati possono essere opposti in base all'utilizzo che se ne fa, del tipo di impianto che si abbandona e quello che si realizza, dell'edificio e della zona climatica.

Il punto, su cui mi troverai sempre a fare opposizione, è quello di voler far passare come verità ( necessaria unanimità) ciò che in realtà non è.

Per quanto riguarda il concetto di civiltà, il tuo non è uguale al mio.

In questo caso per te coincide col portare le porcherie dei prodotti di combustione sopra le nostre teste, per me coincide col ridurli e questo è anche lo spirito della legge quando prevede lo scarico a parete.

1) la dismissione comporta la realizzazione di NUOVI impianti autonomi (costo caldaia nuova)

E se avessero optato per un impianto di condizionamento a pompa di calore?

 

2) la realizzazione degli impianti autonomi prevede un progetto ai sensi della L.10/91 che va depositato in comune (costo progetto)

E se avessero optato per delle stufe elettriche per riscaldare solo gli ambienti più utilizzati risparmiando sul tenere calda tutta la casa (nella mia famiglia siamo rimasti in due ed utilizziamo meno della metà dell'appartamento di 110 mq)?

3) i nuovi impianti (almeno nella civile prov. di BG) DEVONO avere lo sbocco dei camini oltre il colmo del tetto (costo canna fumaria)

4) i nuovi impianti necessitano (ebbene SI) delle valvole termostatiche! (costo tutt'altro che evitato...)

...mi sa che si sono fatti 2 conti, e tenuto conto che stiamo parlando di un impianto centralizzato di 12 u.i....fate vobis

E se si son fatti due conti ed a causa della crisi si son resi conto che i soldi non bastano più e preferiscono riscaldarsi con le coperte e comprare un kg. di pane anzichè riscaldarsi e morire di fame anzichè di freddo?

 

Nell'edificio in cui abita mio figlio hanno semplicemente deliberato di dismettere l'impianto centralizzato; poi ognuno si arrangia come meglio crede e come meglio può.

 

Credo che passare dall'impianto centralizzato alle coperte di lana sarebbe il massimo del risparmio energetico.

 

P.S. MIA OPINIONE

Una delibera di dismissione dell'impianto centralizzato firmato all'unanimità è una CONVENZIONE (contratto).

Per modificare quella convenzione serve nuovamente la firma di TUTTI all'unanimità.

Chi ha firmato doveva pensarci bene prima di firmare.

Per quanto riguarda il concetto di civiltà, il tuo non è uguale al mio.

In questo caso per te coincide col portare le porcherie dei prodotti di combustione sopra le nostre teste, per me coincide col ridurli e questo è anche lo spirito della legge quando prevede lo scarico a parete.

Continui a straparlare senza sapere di cosa...

Il tuo è il degno livello di civiltà dell'Italiota medio. Punto.

Lo scarico a parete è una "estrema ratio" inserita nella legge per consentire di mantenere in esercizio impianti che altrimenti non potrebbero essere correttamente funzionanti (impossibilità tecniche). L'inquinamento è materia a te del tutto sconosciuta.

Ma anche in questo caso la tua insistenza continuerà a voler (inutilmente) controbattere.

 

Se riuscissi un minimo a utilizzare la materia grigia, scopriresti come è semplice dimostrare che si inquina molto meno trasportando 100 persone con un autobus, piuttosto che 100 auto con una sola persona a bordo...

Chi legge questi post per avere informazioni, di sicuro da me le avrà sempre in maniera scientifica e obiettiva.

 

- - - Aggiornato - - -

 

E se avessero optato per un impianto di condizionamento a pompa di calore?

E se avessero optato per delle stufe elettriche per riscaldare solo gli ambienti più utilizzati risparmiando sul tenere calda tutta la casa (nella mia famiglia siamo rimasti in due ed utilizziamo meno della metà dell'appartamento di 110 mq)?

 

E se si son fatti due conti ed a causa della crisi si son resi conto che i soldi non bastano più e preferiscono riscaldarsi con le coperte e comprare un kg. di pane anzichè riscaldarsi e morire di fame anzichè di freddo?

 

Nell'edificio in cui abita mio figlio hanno semplicemente deliberato di dismettere l'impianto centralizzato; poi ognuno si arrangia come meglio crede e come meglio può.

 

Credo che passare dall'impianto centralizzato alle coperte di lana sarebbe il massimo del risparmio energetico.

 

P.S. MIA OPINIONE

Una delibera di dismissione dell'impianto centralizzato firmato all'unanimità è una CONVENZIONE (contratto).

Per modificare quella convenzione serve nuovamente la firma di TUTTI all'unanimità.

Chi ha firmato doveva pensarci bene prima di firmare.

Immagino che il tenore del mio intervento non ti sia stato chiaro, e di ciò me ne dispiaccio.

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Immagino che il tenore del mio intervento non ti sia stato chiaro, e di ciò me ne dispiaccio.

Ti chiedo scusa se hai interpretato i miei quesiti in vena polemica.

I miei volevano essere dei semplici interrogativi ad un tecnico per capire se è possibile vedere sotto un'altra ottica e cioè che la dismissione di un impianto di riscaldamento centralizzato non significa automaticamente passare al riscaldamento autonomo a GAS ma ci sono altre soluzioni che non comportano di dover sottostare ad alcuna rigida Norma specifica.

 

P.S.

Hai partecipato anche tiu a questa discussione:

--link_rimosso--

 

Se 40 condòmini su 48 non hanno soldi che devono fare?

La Norma vorrebbe che devono vendere l'appartamento perchè non possono più permettersi di mantenerlo alle condizioni iniziali

Per Fabio P

L'elevato livello scientifico del tuo esempio mi impedisce di replicare. Quando vorrai discutere di rendimenti globali di perdite di distribuzione o anche di paragonare vecchi autobus di 50 anni e moderne auto ibride, sarò a tua disposizione.

Quella dell'estrema ratio per salvare vecchi impianti è una tua illuminata deduzione che non trova fondamento.

Strano è che nel Dlgs 102(Attuazione della direttiva UE sull'efficienza energetica) all'art. 14 (misure per promuovere l'efficienza energetica) si sia pensato a derogare all'obbligo dello scarico a tetto quando si installano apparecchi a condensazione o ibridi.

Chiedo scusa se il mio livello di competenza non è pari al tuo

Continui a straparlare senza sapere di cosa...

Il tuo è il degno livello di civiltà dell'Italiota medio. Punto.

Lo scarico a parete è una "estrema ratio" inserita nella legge per consentire di mantenere in esercizio impianti che altrimenti non potrebbero essere correttamente funzionanti (impossibilità tecniche). L'inquinamento è materia a te del tutto sconosciuta.

Ma anche in questo caso la tua insistenza continuerà a voler (inutilmente) controbattere.

 

Se riuscissi un minimo a utilizzare la materia grigia, scopriresti come è semplice dimostrare che si inquina molto meno trasportando 100 persone con un autobus, piuttosto che 100 auto con una sola persona a bordo...

Chi legge questi post per avere informazioni, di sicuro da me le avrà sempre in maniera scientifica e obiettiva.

 

Salve Lord Kelvin,

non pensare che ti molli....dopo l'Italiota ecc.

A questo punto, e qui il punto ci sta bene, o dimostri con fatti che le tue affermazioni in merito alla dismissione degli impianti centralizzati ed allo scarico a parete sono coerenti con un ragionamento logico oppure ti tratterò come meriti

Comincio a sospettare che quelli per farti studiare siano stati soldi veramente sprecati.....

Se 40 condòmini su 48 non hanno soldi che devono fare?

La Norma vorrebbe che devono vendere l'appartamento perchè non possono più permettersi di mantenerlo alle condizioni iniziali

 

Nel messaggio con cui ho aperto la discussione ho evidenziato che ci sono morosità.

Attualmente superano il 50% dei costi totali di gestione annuale del condominio.

 

Non mi pare corretto, che se anche ci fossero 6 condomini su 12 che non possono pagare, tutti i costi (compresi gli oneri di riscaldamento dei 6 morosi) vadano a ricadere sugli 6 che li hanno sempre pagati.

 

Oltretutto il centralizzato (che ha 46 anni) non è sezionabile "anti morosi" e visto che le tubazioni sono in ferro, non coibentate all'interno dei muri e nel sottotetto, non andrei neanche a toccarle per paura che mi si sgretolino in mano.

 

Come se non bastasse il costo per l'installazione delle valvole sui termosifone ricadrebbe ancora sui pagatori.....

...Nel messaggio con cui ho aperto la discussione ho evidenziato che ci sono morosità.

Attualmente superano il 50% dei costi totali di gestione annuale del condominio....

Come se non bastasse il costo per l'installazione delle valvole sui termosifone ricadrebbe ancora sui pagatori...

Ecco che la sospensione del centralizzato, a mio avviso, avviene in automatico.

Salvo decisione all'UNANIMITA', è vietato chiedere ai virtuosi di anticipare i fondi per i morosi.

Quei pochi proprietari che hanno ripensato sulla dismissione dell'impianto sono disponibili ad anticipare liberamente e volontariamente la differenza delle quote che i morosi non verseranno?

Si può deliberare che il centralizzato è sospeso fino a che non si incassano tutti i denari per poter cominciare la realizzazione dell'ammodernamento.

Se già ci sono morosità per la gestione ordinaria, non credo proprio che quel 50% di morosi pagherà l'importo necessario prima di cominciare.

Si dovrà prima procedere con decreti ingiuntivi, pignoramenti mobiliari, pignoramenti immobiliari...

Credo che ci vorranno almeno 5 anni prima che si riescono a reperire i fondi, nel frattempo, impianto fermo e stufette elettriche per tutti.

Per Fabio P

L'elevato livello scientifico del tuo esempio mi impedisce di replicare.

Fai bene buffone. Ti risolleva un pochino dalla tua ignoranza.

 

Quando vorrai discutere di rendimenti globali di perdite di distribuzione o anche di paragonare vecchi autobus di 50 anni e moderne auto ibride, sarò a tua disposizione.
Caro ignorante, i paragoni scientifici si fanno a parità di condizioni, così come le relazioni tecniche asseverate. Falla finita di sbuffoneggiare.

 

Quella dell'estrema ratio per salvare vecchi impianti è una tua illuminata deduzione che non trova fondamento.

I vecchi impianti si manutengono e si ristrutturano, come si fa dall'avvio della società industrializzata; la dismissione è ammissibile quando il rapporto costi/benefici sia inferiore alla ristrutturazione. Punto.

 

Strano è che nel Dlgs 102(Attuazione della direttiva UE sull'efficienza energetica) all'art. 14 (misure per promuovere l'efficienza energetica) si sia pensato a derogare all'obbligo dello scarico a tetto quando si installano apparecchi a condensazione o ibridi.

La tua ignoranza sfocia anche nella disattenzione: se ti sforzassi di leggere, troveresti scritto quanto segue (che è poi quello che ho già detto più volte): "8. Al comma 9-bis, dell'articolo 5, del d.P.R.26 agosto 1993, n. 412, e successive modificazioni, dopo la lettera c) sono aggiunte le seguenti: «d) si procede alle ristrutturazioni di impianti termici individuali già esistenti, siti in stabili plurifamiliari, qualora nella versione iniziale non dispongano già di camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione con sbocco sopra il tetto dell'edificio, funzionali e idonei o comunque adeguabili alla applicazione di apparecchi a condensazione; e) vengono installati uno o più generatori ibridi compatti, composti almeno da una caldaia a condensazione a gas e da una pompa di calore e dotati di specifica certificazione di prodotto.»

 

Quanto evidenziato in neretto ti è chiaro, oppure ti servono le figurine (sull'estrema ratio da me menzionata...)?

Chiedo scusa se il mio livello di competenza non è pari al tuo

Scuse inaccettabili dal sottoscritto: le dovresti fare ai poveri ignari che hanno la disgrazia di incappare nei tuoi interventi. Mi auguro solo che sappiano darti il "peso" che ti meriti.

 

Hai il vantaggio che il web ti ripara da conseguenze ben più gravi.

 

P.S. evita di preoccuparti di come ho investito il mio tempo e soldi riguardo la cultura: quest'ultimo è termine a te ignoto...

Per evitare di scarrocciare la discussione, rispondo direttamente ad Enzo:

 

Buondì,

sono proprietario e abito in un appartamento sito in condominio composto da 12 unità, dieci appartamenti e due unità commerciali, l’edificio è in Lombardia località Terno d’Isola.

Ad aprile 2016, in una riunione straordinaria, abbiamo sottoscritto formalmente la volontà di dismettere l’impianto centralizzato per passare all’autonomo con votazione di 1000 millesimi.

I motivi per giungere a questa decisione sono stati l’ennesima rottura della caldaia, i costi per la sua riparazione, il costo per installare le valvole sui caloriferi entro il 31/12/2016 e una rilevante morosità di alcuni proprietari.

A prescindere dalle motivazioni, la DISMISSIONE è regolarmente deliberata e l'Amministratore è tenuto ad attuarla!

 

A giugno ci giunge comunicazione dall’amministratore che ci informa che la delibera viene sospesa perché alcuni proprietari (credo 3) hanno avuto formale ripensamento e vogliono continuare con il centralizzato, pertanto chi vuole distaccarsi lo dovrà fare come singola unità.

La delibera NON può essere sospesa, semmai la decisione ribaltata solo a seguito di nuova assemblea con delibera di annullamento votata con la stessa unanimità!

 

1) Per sospendere una delibera ottenuta con 1000/1000 è sufficiente il ripensamento di alcuni proprietari che peraltro l’avevano sottoscritta?

NO

 

2) È necessaria una nuova votazione per annullare la delibera o no ? e se è necessaria quanti millesimi occorrono?

SI, 1000/1000

 

3) In questa situazione, chi effettua il distacco, è soggetto al normale iter e quindi anche al pagamento della manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto centralizzato ?

Siamo a settembre, e considerando che l'unanimità per il ripensamento non verrà mai raggiunta, sollecita l'Amministratore ad Adempiere alle volontà espresse riguardo la dismissione: nel frattempo (come già detto da Leonardo) ognuno provvede autonomamente a risolvere il proprio problema di riscaldamento.

 

I costi della dismissione potrebbero essere minimi: basterà far fare un ultimo intervento al manutentore incaricato (3° responsabile) affinchè spenga e lasci spenta (chiudendo valvole gas, aperti tutti gli interruttori elettrici, chiudendo a chiave la CT), il quale redigerà un verbale di chiusura impianto, e riconsegnerà le chiavi all'Amministratore: a seguito di ciò l'Amministratore comunicherà ed invierà a tutti i condomini (con raccomandata A.R.) copia del verbale, oltre ai costi da riconoscere al manutentore (3° responsabile), sia per le operazioni di chiusura impianto, sia per l'eventuale debito residuo legato all'incarico ricoperto.

N.B. - Il 3° responsabile dovrà comunicare all'ufficio preposto del Comune, la dismissione dell'impianto!

 

Saluti dalla valle imagna

Per Fabio P

L'elevato livello scientifico del tuo esempio mi impedisce di replicare.

Fai bene buffone. Ti risolleva un pochino dalla tua ignoranza.

 

Caro ignorante, i paragoni scientifici si fanno a parità di condizioni, così come le relazioni tecniche asseverate. Falla finita di sbuffoneggiare.

I vecchi impianti si manutengono e si ristrutturano, come si fa dall'avvio della società industrializzata; la dismissione è ammissibile quando il rapporto costi/benefici sia inferiore alla ristrutturazione. Punto.

 

La tua ignoranza sfocia anche nella disattenzione: se ti sforzassi di leggere, troveresti scritto quanto segue (che è poi quello che ho già detto più volte): "8. Al comma 9-bis, dell'articolo 5, del d.P.R.26 agosto 1993, n. 412, e successive modificazioni, dopo la lettera c) sono aggiunte le seguenti: «d) si procede alle ristrutturazioni di impianti termici individuali già esistenti, siti in stabili plurifamiliari, qualora nella versione iniziale non dispongano già di camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione con sbocco sopra il tetto dell'edificio, funzionali e idonei o comunque adeguabili alla applicazione di apparecchi a condensazione; e) vengono installati uno o più generatori ibridi compatti, composti almeno da una caldaia a condensazione a gas e da una pompa di calore e dotati di specifica certificazione di prodotto.»

 

Quanto evidenziato in neretto ti è chiaro, oppure ti servono le figurine (sull'estrema ratio da me menzionata...)?

 

Scuse inaccettabili dal sottoscritto: le dovresti fare ai poveri ignari che hanno la disgrazia di incappare nei tuoi interventi. Mi auguro solo che sappiano darti il "peso" che ti meriti.

 

Hai il vantaggio che il web ti ripara da conseguenze ben più gravi.

 

P.S. evita di preoccuparti di come ho investito il mio tempo e soldi riguardo la cultura: quest'ultimo è termine a te ignoto...

Un Grazie a tutti gli amministratori del forum che permettono questo tipo di comportamento.

Ti assicuro che conviene più a te che tra di noi ci sia di mezzo il web.

Sei tu che fai paragoni impossibili, io paragono l'efficienza media degli attuali impianti centralizzati con l'efficienza che deve avere un impianto autonomo che si realizza oggi.

Efficienza che un impianto centralizzato con vecchie tubazioni e produzione di acs anche se ristrutturato non riuscirà mai ad eguagliare.

Mi spieghi il perchè un decreto che si occupa di efficienza energetica si sarebbe dovuto preoccupare dell'inciviltà di chi scarica a parete? Non sarà perchè è forse preferibile diminuire le emissioni anche al prezzo di essere un po meno civili?

Preferisco restare nella mia ignoranza che avere la tua cultura

Art. 14

Servizi energetici ed altre misure per promuovere l'efficienza

energetica

 

1. ..........

2. ......

3. ......

4. ..........

5. .......

6. .......

7. ........

8. Al comma 9-bis, dell'articolo 5, del decreto del Presidente

della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412, e successive modificazioni,

dopo la lettera c) sono aggiunte le seguenti:

«d) si procede alle ristrutturazioni di impianti termici

individuali gia' esistenti, siti in stabili plurifamiliari, qualora

nella versione iniziale non dispongano gia' di camini, canne fumarie

o sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione con sbocco

sopra il tetto dell'edificio, funzionali e idonei o comunque

adeguabili alla applicazione di apparecchi a condensazione;

e) vengono installati uno o piu' generatori ibridi compatti,

composti almeno da una caldaia a condensazione a gas e da una pompa

di calore e dotati di specifica certificazione di prodotto.»

9.........

 

E' passato molto tempo da quando Fabio P. > ha risposto in modo incivile in questa discussione. Speravo che si ravvedesse del suo comportamento, come pensavo che gli amici e gli amministratori del forum prendessero le distanze da chi usa tali atteggiamenti. Noto con rammarico che esiste una forma di rispetto reverenziale verso i titoli accademici che mortifica l'intelligenza ed il buon senso.

E' chiaro che il punto e) del comma 8 non è una continuazione del punto d e che quindi lo scarico a parete è realizzabile sempre quando si utilizzano sistemi ibridi.

Nel post.11 ho erroneamente indicato anche le caldaie a condensazione come apparecchiature sempre idonee allo scarico a parete

Quindi distacco e sistema ibrido- dismissione e sistemi ibridi , sono operazioni ed io aggiungerei opportunità realizzabili

A questo punto ai lettori cercare il buffone o i buffoni della discussione.

Saluti

Noto con rammarico che esiste una forma di rispetto reverenziale verso i titoli accademici che mortifica l'intelligenza ed il buon senso.

Spero di NO, anche perché qui ognuno può scrivere ciò che gli pare.... di essere ingegnere, chirurgo, dentista, astronauta, Papa o Napoleone!

😂

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