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Framar74

Criteri ripartizione direttore lavori per rifacimento lastrico di proprieta' eslusiva

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Nel mio condominio recentemente sono stati deliberati lavori di rifacimento del lastrico solare.

 

Io ne sono il proprietario esclusivo; i lavori sono stati a me accoLlati per un terzo e due terzi al condominio; mi sono pero' stati imputati anche un terzo dei compensi per il direttore dei lavori.

 

È corretto tale criterio?

 

Preciso che sul lastrico non vi sono abitazione io ne ho solo la proprietà.

direi proprio di si.

la spesa riguarda anche gli "annessi e connessi".

anzi, se i lavori sono stati rivolti a parti accessorie collegate alla sicurezza del calpestio (parapetti, ringhiere, ..) le spese dovrebbero essere solo a tuo carico.

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Salve a tutti, spero di non dirottare questo thread, ma piuttosto di arricchirlo di informazioni utili, scrivendo qui il mio problema. Ne caso mi fossi sbagliato, me ne scuso sin d'ora.

 

I miei genitori vivono in un condominio che non ha l'obbligo di amministratore di condominio (8 condomini, di cui una comproprietà). Circa due anni fa il secondo e ultimo piano è stato acquistato da un nuovo soggetto, che dagli atti risulta proprietario esclusivo (con uso esclusivo) di quello che sul progetto è il lastrico solare. Risulta anche proprietario esclusivo delle scale a partire da primo piano (ovvero quelle che danno accesso al suo appartamento e al supposto lastrico).

 

La situazione, purtroppo, è davvero ingarbugliata a causa una lunga serie di irregolarità che provo a sintetizzare:

 

a. Da progetto risulta un lastrico solare, ma in realtà l'edificio è quasi completamente coperto da un tetto a tegole (salvo pochi metri quadri di terrazzino accessibile dalle scale). Il progetto è risalente al '66; i miei genitori, allora una giovane coppia, acquistarono sulla carta.

 

b. Le piante catastali degli appartamenti non corrispondono alla situazione reale, neppure per quanto riguarda le dimensioni degli appartamenti. Inoltre ho rilevato forti discrepanze tra il progetto e la realtà anche per quel che riguarda elementi portanti (il progetto è stato in qualche modo occultato fino alla morte del costruttore, nonché precedentemente proprietario dell'appartamento in questione. La vendita è stata conclusa dagli eredi).

 

c. Non esistono tabelle millesimali (o almeno non ne sono a conoscenza).

 

d. È stato solo recentemente segnalato dal nuovo proprietario un'infiltrazione d'acqua che sta rovinando una trave. L'infiltrazione, però, pare presente da diversi anni, tanto che i ferri della trave sono ormai arrugginiti. Il nuovo proprietario era a conoscenza del fatto già al momento dell'acquisto (ripeto, circa due anni fa), ma non ne ha fatto parola fino a circa due mesi fa. Nel frattempo, però, ha cominciato i lavori di ristrutturazione interna, abbattendo tutti i tramezzi.

 

Il soggetto nuovo proprietario ha sollevato il problema del rifacimento del lastrico, con conseguente ripartizione delle spese. Le sue pretese sono:

 

1. Che venga rifatto il tetto a tegole (abusivo) oppure ripristinato il lastrico (non ha le idee chiare...).

 

2. Che vengano riparati i danni dovuti all'infiltrazione (glissando completamente sulla sua negligenza e sul fatto che ha acquistato l'appartamento che era già in quello stato. Anzi, al momento dell'acquisto era certamente consapevole di tutte le irregolarità).

 

3. Che le spese vengano ripartite secondo un criterio empirico basato sulla metratura degli appartamenti (ma come detto le dimensioni reali sono incongruenti con quelle sulla carta).

 

4. Che venga delegato egli stesso come amministratore (!).

 

5. Che si adotti uno dei preventivi (non intestati, non regolari) che egli stesso ha presentato.

 

Queste le informazioni che sono riuscito a raccogliere nei miei primi due giorni di ferie natalizie... Avete qualche consiglio su come dovremmo muoverci quantomeno per tamponare questo disastro?

 

Grazie davvero.

Ho lo stesso problema, con l'aggravante che sono DL e amm.re (in quanto tecnico abilitato).

Per me, al netto del fatto che l'ex. art. 1126 non esplicità da nessuna parte che vanno ripartite secondo la logica del 1/3 e 2/3 anche le attività annesse al rifacimento del lastrico solare di proprietà, rimene comunque assurdo pretendere di pesare (come fossero mele o zucchine) l'attività intellettuale di un tecnico.

Poniamo il caso che tra due parti di edificio, una condominiale e una "privata" il lastrico ad uso esclusivo, in sede di cantiere le problematiche maggiori escano relativamente alle parti comuni, mentre sul lastrico di proprietà tutto vada liscio, a fine prestazione il tecnico dovrà fare una fattura con il calcolo delle ore per cui ha dovuto lavorare a risolvere le questioni sulle parti comuni e quelle impiegate per dirimere le problematiche sul lastrico privato?

Non ha senso! 

Per me tutto in Tab A, tutta la vita!

 

M.A.

Ospite
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