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ntn59

Contratto di comodato

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Alcuni mesi fa, maggio 2013, ho ceduto in comodato d’uso gratuito, non registrato, un monolocale uso abitazione, ad uno straniero che avrebbe dovuto farmi dei lavori, nei mesi successivi, in un altro immobile di mia proprietà. In tal caso avrei trasformato il contratto di comodato in contratto di affitto. I lavori dei mesi successivi, però, non li ho dovuti più fare e, di conseguenza, ho chiesto indietro il monolocale al comodante. Il comodatario non mi vuole lasciare il monolocale. Sul contratto di comodato è specificato l’uso gratuito del monolocale e vi è un punto che recita così:” Il comodatario è tenuto a riconsegnare l’immobile al comodante, qualora il comodante ne facesse richiesta”. In questi mesi ho rilasciato alcune ricevute di 20 o 30 euro al comodatario inerenti il consumo di acqua (il contatore dell’acqua è intestato a me, quello dell’elettricità a lui) e le spese condominiali. In base a queste ricevute il comodatario mi ha minacciato di farle passare per ricevute di un affitto e quindi di chiedere l’applicazione del DL 23/2011 (sulle ricevute vi è la dicitura “spese consumi”). Nel frattempo, continuerebbe a stare nel monolocale . Vi chiedo un parere o un consiglio sul come uscire da questa situazione, anche perché quel monolocale mi serve. Grazie.

Alcuni mesi fa, maggio 2013, ho ceduto in comodato d’uso gratuito, non registrato, un monolocale uso abitazione, ad uno straniero che avrebbe dovuto farmi dei lavori, nei mesi successivi, in un altro immobile di mia proprietà. In tal caso avrei trasformato il contratto di comodato in contratto di affitto. I lavori dei mesi successivi, però, non li ho dovuti più fare e, di conseguenza, ho chiesto indietro il monolocale al comodante. Il comodatario non mi vuole lasciare il monolocale. Sul contratto di comodato è specificato l’uso gratuito del monolocale e vi è un punto che recita così:” Il comodatario è tenuto a riconsegnare l’immobile al comodante, qualora il comodante ne facesse richiesta”. In questi mesi ho rilasciato alcune ricevute di 20 o 30 euro al comodatario inerenti il consumo di acqua (il contatore dell’acqua è intestato a me, quello dell’elettricità a lui) e le spese condominiali. In base a queste ricevute il comodatario mi ha minacciato di farle passare per ricevute di un affitto e quindi di chiedere l’applicazione del DL 23/2011 (sulle ricevute vi è la dicitura “spese consumi”). Nel frattempo, continuerebbe a stare nel monolocale . Vi chiedo un parere o un consiglio sul come uscire da questa situazione, anche perché quel monolocale mi serve. Grazie.

potrebbe richiedere 'applicazione del dl 23/2011 non tanto in virtu'di ricevute per consumi fatte passare per ricevute d'affitto ,ma per mancata registrazione del contratto di comodato (mi sembra di capire che e' stato stipulato in forma scritta ,quindi obbligo di registrazione ).

A mio parere, il comodatario non può richiedere l’applicazione delle sanzioni civilistiche previste dal decreto 23/2011 per due motivi: il primo è che non si tratta di un comodato fittizio, ma di un comodato oneroso scritto (si veda l’articolo sul comodato di immobili “oneroso” o ”modale” su questo stesso sito: i 20-30 euro richiesti al comodatario sono un semplice rimborso spese per utenze e condominio e non integrano una controprestazione o un corrispettivo locativo), il secondo motivo è che il contratto (in forma scritta) non è stato registrato. La lettera b) del comma 9 del decreto citato precisa, infatti, che le sanzioni si applicano solo se sia stato registrato un comodato simulato. Non rientrando pertanto il contratto di ntn59 nella fattispecie prevista dal decreto citato, tuttal’più il suo comportamento può essere sanzionato dal punto di vista amministrativo per omessa registrazione dell’atto. Una possibile soluzione di ravvedimento consiste nel regolarizzare entro un anno l’irregolarità fiscale, pagando una sanzione di poche decine di euro. Il documento cartaceo, se prodotto in giudizio, costituirà la base per ricorrere al giudice per richiedere il rilascio dell’immobile e gli eventuali danni (da valutarsi con il legale).

Quindi si tratta di andare avanti per parecchi mesi, se non per anni. Questo è proprio quello che vuole il comodatario, il quale potrà usufruire del monolocale gratuitamente, per molto tempo ancora, come del resto mi ha già detto, perchè sà che le lungaggini legali giovano tutte a suo favore. Quando gli giungerà lo sfratto si metterà a cercare qualche altra soluzione che gli permetterà di utilizzare qualche altra abitazione a sbafo, magari con un contratto di affitto che non pagherà, se non per i primi mesi. Io ho provveduto a spedirgli una raccomandata chiedendo la restituzione del locale, così come specificato nel contratto di comodato. Si tratta di un monolocale arredato, quindi lui dovrebbe portare via solo le sue cose, non il mobilio. Questo fatto non mi può aiutare in nessun caso? (non sapevo che fosse obbligatorio registrare anche il contratto di comodato). E' una situazione avvilente, sò di proprietari che hanno cambiato la serratura del loro locale, in assenza del comodatario, e si sono riappropriati del loro locale.

il contratto di comodato per abitazione se fatto nella forma scritta va registrato .

 

 

 

"E' una situazione avvilente, sò di proprietari che hanno cambiato la serratura del loro locale, in assenza del comodatario, e si sono riappropriati del loro locale. "

comportamento illecito che puo' comportare conseguenze penali .

 

 

a proposito visto che il comodato non e' stato registrato ,hai fatto la comunicazione alla p.s. della cessione di fabbricato e la dichiarazione d'ospitalita' sempre alla p.s. ?

il contratto di comodato per abitazione se fatto nella forma scritta va registrato .

 

 

 

a proposito visto che il comodato non e' stato registrato ,hai fatto la comunicazione alla p.s. della cessione di fabbricato e la dichiarazione d'ospitalita' sempre alla p.s. ?

La comunicazione all polizia l'ho fatta regolarmente, ma non sapevo che bisognasse registrare il contratto di comodato.

Ora, dopo aver registrato il contratto di comodato, versando la relativa multa, potrò chiedere indietro il monolocale con una lettera raccomandata o devo rivolgermi per forza al giudice e aspettare la relativa sentenza? le spese legali (per il giudice ) chi le paga?

La comunicazione all polizia l'ho fatta regolarmente, ma non sapevo che bisognasse registrare il contratto di comodato.

Ora, dopo aver registrato il contratto di comodato, versando la relativa multa, potrò chiedere indietro il monolocale con una lettera raccomandata o devo rivolgermi per forza al giudice e aspettare la relativa sentenza? le spese legali (per il giudice ) chi le paga?

purtroppo se con la raccomandata non ottieni nulla occorrera' rivolgersi al giudice .

ne sanno più di noi !! quando impareremo ??

Purtroppo non c'è nulla da imparare: la legge è dalla parte di chi è prepotente. Se affitti un immobile e l'inquilino non paga occorrono mesi, a volte anni, per mandarlo via. Nel frattempo devi pagare l'IRPEF come se l'inquilino ti pagasse: oltre al danno la beffa.

le spese legali (per il giudice ) chi le paga? ...Anche se vinci la causa le spese legali (che lui non pagherà) le dovrai pagare tu. Questo perchè siete responsabili in solido.

Purtroppo non c'è nulla da imparare: la legge è dalla parte di chi è prepotente.

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Alcuni mesi fa, maggio 2013, ho ceduto in comodato d’uso gratuito, non registrato, un monolocale uso abitazione, ad uno straniero che avrebbe dovuto farmi dei lavori, nei mesi successivi, in un altro immobile di mia proprietà. In tal caso avrei trasformato il contratto di comodato in contratto di affitto. I lavori dei mesi successivi, però, non li ho dovuti più fare e, di conseguenza, ho chiesto indietro il monolocale al comodante.

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certo che anche tu non scherzi.... ti do la casa e tu mi fai dei lavori, non faccio più i lavori, quindi te ne vai....... e assumerlo solo per i lavori senza dare la casa ????

è che vogliamo la botte piena e la moglie ubriaca (come si dice) ..

Poi necessita soprattutto la conoscenza dei vari contratti... il comodato è stato , da quanto da te scritto , una tua considerazione, perché volevi guadagnarci ma adesso ti trovi nei guai, quindi è vero quello che ho scritto : dobbiamo imparare !!, ma a non fare i furbi !!

Purtroppo non c'è nulla da imparare: la legge è dalla parte di chi è prepotente.

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Alcuni mesi fa, maggio 2013, ho ceduto in comodato d’uso gratuito, non registrato, un monolocale uso abitazione, ad uno straniero che avrebbe dovuto farmi dei lavori, nei mesi successivi, in un altro immobile di mia proprietà. In tal caso avrei trasformato il contratto di comodato in contratto di affitto. I lavori dei mesi successivi, però, non li ho dovuti più fare e, di conseguenza, ho chiesto indietro il monolocale al comodante.

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certo che anche tu non scherzi.... ti do la casa e tu mi fai dei lavori, non faccio più i lavori, quindi te ne vai....... e assumerlo solo per i lavori senza dare la casa ????

è che vogliamo la botte piena e la moglie ubriaca (come si dice) ..

Poi necessita soprattutto la conoscenza dei vari contratti... il comodato è stato , da quanto da te scritto , una tua considerazione, perché volevi guadagnarci ma adesso ti trovi nei guai, quindi è vero quello che ho scritto : dobbiamo imparare !!, ma a non fare i furbi !!

Egregio Pessina,

L'accordo è nato perchè all'inizio lui voleva in affitto il monolocale. Naturalmente, quando ho deciso di non fare più i lavori, gli ho proposto di trasformare il contratto di comodato in contratto di affitto. Lui ci avrebbe comunque guadagnato quei tre, quattro mesi in cui non ha pagato alcun canone (lui ha rifiutato perchè non vuol pagare proprio nulla, lo avrebbe fatto anche con il contratto di affitto): io penso di essermi comportato da signore, non credi? Passare anche per "furbo" come tu dici mi sembra un pò fuori luogo.

A mio parere, il comodatario non può richiedere l’applicazione delle sanzioni civilistiche previste dal decreto 23/2011 per due motivi: il primo è che non si tratta di un comodato fittizio, ma di un comodato oneroso scritto (si veda l’articolo sul comodato di immobili “oneroso” o ”modale” su questo stesso sito: i 20-30 euro richiesti al comodatario sono un semplice rimborso spese per utenze e condominio e non integrano una controprestazione o un corrispettivo locativo), il secondo motivo è che il contratto (in forma scritta) non è stato registrato. La lettera b) del comma 9 del decreto citato precisa, infatti, che le sanzioni si applicano solo se sia stato registrato un comodato simulato. Non rientrando pertanto il contratto di ntn59 nella fattispecie prevista dal decreto citato, tuttal’più il suo comportamento può essere sanzionato dal punto di vista amministrativo per omessa registrazione dell’atto. Una possibile soluzione di ravvedimento consiste nel regolarizzare entro un anno l’irregolarità fiscale, pagando una sanzione di poche decine di euro. Il documento cartaceo, se prodotto in giudizio, costituirà la base per ricorrere al giudice per richiedere il rilascio dell’immobile e gli eventuali danni (da valutarsi con il legale).

Da un punto di vista fiscale ti do piena ragione, infatti le spese che sostiene il comodatario non costituiscono prova per l'applicazione del decreto 23/2011.

Invece per poterlo mandare fuori di casa ntn59 dovrà affrontare una causa ordinaria con i tempi che occorrono in questi casi ed il fatto di averlo scritto e non registrato crea problemi, era meglio non scrivere nulla.

Nulla osta infatti prestare la propria casa a qualcuno, per qualsiasi motivo, per qualsiasi ragione (naturalmente calcolando anche questi inconvenienti).

Ciao

Da un punto di vista fiscale ti do piena ragione, infatti le spese che sostiene il comodatario non costituiscono prova per l'applicazione del decreto 23/2011.

Invece per poterlo mandare fuori di casa ntn59 dovrà affrontare una causa ordinaria con i tempi che occorrono in questi casi ed il fatto di averlo scritto e non registrato crea problemi, era meglio non scrivere nulla.

Io pensavo, invece, che dovendo comunicare alla p.s. la presenza dello straniero, fosse necessario redigere un contratto di comodato. Comunque, alla fine, forse mi conviene offrire dei soldi al comodatario per farmi rilasciare l'immobile...tanto se si va in causa l'unico a pagare sarò io, nel bene o nel male. Questa "giustizia", ribadisco, non mi sembra tanto giusta.

Da un punto di vista fiscale ti do piena ragione, infatti le spese che sostiene il comodatario non costituiscono prova per l'applicazione del decreto 23/2011.

Invece per poterlo mandare fuori di casa ntn59 dovrà affrontare una causa ordinaria con i tempi che occorrono in questi casi ed il fatto di averlo scritto e non registrato crea problemi, era meglio non scrivere nulla.

Io pensavo, invece, che dovendo comunicare alla p.s. la presenza dello straniero, fosse necessario redigere un contratto di comodato. Comunque, alla fine, forse mi conviene offrire dei soldi al comodatario per farmi rilasciare l'immobile...tanto se si va in causa l'unico a pagare sarò io, nel bene o nel male. Questa "giustizia", ribadisco, non mi sembra tanto giusta.

Se lo redigi lo devi registrare, su questo non ci piove.

Detto questo, non ti rimane che fare una causa ordinaria per poter rientrare in possesso dell'appartamento.

Se, invece, è lui che ti chiede dei soldi per uscire dall'appartamento siamo in presenza di una vera e propria estorsione, se sei te ad offrirglieli, evidentemente lo trovi conveniente in quanto, probabilmente, ci riusciresti in modo più veloce, altrimenti se le cose stanno come da te descritte, a mio parere, questo tizio verrebbe sicuramente condannato dal Tribunale al quale tu dovresti necessariamente ricorrere.

Ciao

 

Se lo redigi lo devi registrare, su questo non ci piove.

Detto questo, non ti rimane che fare una causa ordinaria per poter rientrare in possesso dell'appartamento.

Se, invece, è lui che ti chiede dei soldi per uscire dall'appartamento siamo in presenza di una vera e propria estorsione, se sei te ad offrirglieli, evidentemente lo trovi conveniente in quanto, probabilmente, ci riusciresti in modo più veloce, altrimenti se le cose stanno come da te descritte, a mio parere, questo tizio verrebbe sicuramente condannato dal Tribunale al quale tu dovresti necessariamente ricorrere.

Ciao

"Se, invece, è lui che ti chiede dei soldi per uscire dall'appartamento siamo in presenza di una vera e propria estorsione" siamo in presenza di una normale richiesta ovvero la semplice richiesta di una somma non comporta automaticamente l'estorsione . il chiedere non significa estorcere . e' il modo di chiedere che puo' comportare l'estorsione .

 

"Se, invece, è lui che ti chiede dei soldi per uscire dall'appartamento siamo in presenza di una vera e propria estorsione" siamo in presenza di una normale richiesta ovvero la semplice richiesta di una somma non comporta automaticamente l'estorsione . il chiedere non significa estorcere . e' il modo di chiedere che puo' comportare l'estorsione .

Bè non credo che glieli chieda con il tappeto rosso ed i drappi........ma quando mai, la richiesta di denaro per uscire dall'appartamento occupato illegalmente, è fatta senza pretesa.........e dai!!!!!!!!

Peppe.............!!!!!!!!!!!!

Sìì realistico, Peppe.

Se a me viene fatta una richiesta del genere io rispondo: NO!

Se quello insiste che pensi che faccio........?

Ma dai......!

per "modo di chiedere " s'indende richiesta fatta con violenza o minaccia ,quindi la semplice richiesta non comporta il reato d'estorsione . la pretesa di una buonauscita anche se non prevista dalla legge non comporta estorsione .

Permettimi, su questo, ci sarebbe da discutere, un "qualcosa" (o meglio qualunque cosa) NON prevista dalla legge è, come si suol dire "fuori legge", quindi se questo "qualcosa", preteso in cambio di QUALCOSA che, invece, si DEVE fare (come in questo caso il rilascio dell'appartamento) comporta un ricatto che si configura con il reato di estorsione oltre che del ricatto.

Poi, certamente, sono d'accordo con te con il modo di chiedere, è un fattore non secondario, tanto è vero che accade, in questo tipo di situazioni, (lo sappiamo bene tutti.....è inutile nasconderlo) una marea di volte.

Ciao

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