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Miki 87

Assegno in pagamento senza copertura

Buona giornata a tutti

come al solito rieccomi con un altro quesito.

Questa mattina ho ricevuto una telefonata dalla banca di un condominio dicendomi che il conto era in rosso per l'importo di un assegno in pagamento. L'assegno se l'è staccato il vecchio amministratore prima del passaggio di consegne per pagarsi il compenso ( tutto questo senza dirmi nulla ), al momento del cambio era a conoscenza che sul conto vi erano solo quasi 600€ e con tutto ciò si è fatto un assegno di ben 1500,00 €. Mi sono messo a telefono per avere spiegazioni sul suo comportamento ma nulla non è raggiungibile.

Secondo voi è perseguibile legalmente?

ma sevi erano 600 euro, come mai la banca ha pagato 1500 ??? chiedi alla banca , subito; avrebbe dovuto chiamare per chiarire, poi respingerlo per insufficienza fondi, o protestarlo... in questo modo il vecchi amministratore, con il nuovo codice, entra nel bollettino protesti e non amministra più

Probabilmente il vecchio amministratore era consapevole del saldo di 600,00 € e pensava che fino alla data d'incasso del suo assegno, ci sarebbero stati fondi per coprire il suo assegno.

Comunque l'assegno è stato emesso quando lui era ancora legale rappresentante del condominio, quindi non mi pare che ci siano i presupposti per perseguirlo penalmente.

Il nostro amico dice che l'ex amministratore si è staccato l'assegno prima del passaggio delle consegne e dal tono della domanda si presume che sia stato staccato una volta che lo stesso amministratore è stato sostituito dall'assemblea.

Purtroppo è una prassi abbastanza consolidata ma non per questo corretta e giustificata.

Se stanno così le cose l'ex amministratore è passibile di una denuncia per appropriazione indebita.

Bisogna capire se prima delle consegna come dice o ancora prima della delibera, però finchè non si cambia il nominativo all' Agenzia delle entrate e in banca, per la banca è tutto ok.

 

- - - Aggiornato - - -

 

Bisogna capire se prima delle consegna come dice o ancora prima della delibera, però finchè non si cambia il nominativo all' Agenzia delle entrate e in banca, per la banca è tutto non implica nulla?

Grazie per aver risposto faccio un pò di chiarezza

allora sostituito da me a fine luglio, passaggio avvenuto il 27 agosto, assegno incassato il 4 settembre.

Vorrei sapere semplicemente se legalmente è fattibile tutto questo.

Grazie ancora

Grazie per aver risposto faccio un pò di chiarezza

allora sostituito da me a fine luglio, passaggio avvenuto il 27 agosto, assegno incassato il 4 settembre.

Vorrei sapere semplicemente se legalmente è fattibile tutto questo.

Grazie ancora

Non è legalmente fattibile, lui non è più il legale rappresentante da fine luglio e pertanto non può firmare più nulla in nome e per conto del condominio.

Potreste farlo perseguire penalmente

E' il mio parere: per essere perseguito si deve controllare la data di emissione dell'assegno. Se è prima della data di revoca/dimissioni convalidata in assemblea tutto è regolare, se riporta una data successiva è perseguibile. Inoltre se nel c/c non ci sono fondi la banca non doveva pagare a meno che il condominio non è autorizzato per contratto, entro certi limiti, ad emettere assegni in mancanza di fondi.

Infine, come sempre, emergono deficienze in caso di passaggio di consegne: contabilità incompleta, senza prospetti contabili ove di evingono

deficienze di cassa (come nel caso specifico), ed elenco di assegtni emessi non ancora rientrati. Insomma.... alla carlona e, mi dispiace sottolineare, incompetenza di chi riceve.

Giovanni grazie per avermi dato dell'incompetente,

da dove si poteva evincere che c'era ancora un assegno da rientrare, forse posso presupporre che faceva affidamento sul versamento dei tre condomini morosi e sollecitati ripetutamente.

Solo che i tre non hanno versato un bel niente e adesso tocca ame sbucciarmi la patata bollente.

Comunque grazie

Non te la devi prendere, se tu avessi avuto più esperienza sicuramente nel momento del passaggio avresti preteso un bella "situazione patrimoniale". Tra le attività o passività la cassa e il suo dettaglio (a parte il dettaglio di ogni singola voce). La patata bollente l'avresti lasciata in mano al predecessore o se vuoi "il cerino acceso". Aggiungo, dalle tue osservazioni si intuisce che non hai conoscenze contabili. Se vuoi proseguire in questa attività, la contabilità ha la sua rilevanza per gestire denaro che non è tuo. Scusami ancora ma dico pane pane, vino vino. Sarei un iposcrita se dovessi fare degli apprezzamenti adulatori.

Comunque è strano, perchè le banche quando sanno che con il pagamento di un assegno mandano in rosso il conto, avvisano il cliente, forse il ns. amico non ha fatto in tempo neanche a modificare l'intestazione del conto.

da dove si poteva evincere che c'era ancora un assegno da rientrare

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spunta da libretto consegnato e nr assegni registrato su c/c( oggi con conti on line è immediato il riscontro).....Inoltre bisogna capire a chi è intestato l'assegno, ovvero, qualche volta le banche pagano avvisando se il conto è in rosso o andra in rosso , se l'assegno è a favore di terzi , ma se l'assegno fosse a traenza diretta, cioè l'amministratore che si preleva i soldi e manda il conto in rosso, una banca attenta , non lo consente e se lo fa , deve assumersi la responsabilità .

da dove si poteva evincere ch c'era ancora una assegno da rientrare?

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Dalla situazione patrimoniale!!!!!

Portando la sua fattura in contabilità "PAGATA", la cassa (c/c) andava in passivo di 900, 00 euro; estratto conto della banca (che si consegna alla data del passaggio) risultava un saldo di 600,00. Da questo si evince che qualche assegno ancora non era rientrato, Facendo la spunta, e in ogni caso l'amministratore uscente a dover fornire la spiegazione, emergeva che in circolazione doveva esserci un assegno di 1500,00 (600,00+900,00). Ricordatevi sempre che lo specchio della situazione contabile di un azienda è la "SITUAZIONE PATRIMONIALE".

Il nostro amico dice che l'ex amministratore si è staccato l'assegno prima del passaggio delle consegne e dal tono della domanda si presume che sia stato staccato una volta che lo stesso amministratore è stato sostituito dall'assemblea.

Purtroppo è una prassi abbastanza consolidata ma non per questo corretta e giustificata.

Se stanno così le cose l'ex amministratore è passibile di una denuncia per appropriazione indebita.

Sbagliato. Ai fini della validità della nomina fà testo la data dell'accettazione "formale" del mandato da parte del nuovo amministratore (contratto).

Quindi se precedente nessuna appropriazione indebita qualora la somma sia legalmente dovuta.

 

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Probabilmente il vecchio amministratore era consapevole del saldo di 600,00 € e pensava che fino alla data d'incasso del suo assegno, ci sarebbero stati fondi per coprire il suo assegno.

Comunque l'assegno è stato emesso quando lui era ancora legale rappresentante del condominio, quindi non mi pare che ci siano i presupposti per perseguirlo penalmente.

 

Penalmente no...ma ha comunque commesso un illecito per emissione di assegno "scoperto".

 

Per il resto concordo con Giovanni Luca.

Sbagliato. Ai fini della validità della nomina fà testo la data dell'accettazione "formale" del mandato da parte del nuovo amministratore (contratto).

Quindi se precedente nessuna appropriazione indebita qualora la somma sia legalmente dovuta.

 

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L'amministratore uscente non ha più il mandato da parte dell'assemblea, punto. Per questo motivo non può più staccare assegni.

La riforma dice che "Alla cessazione dell'incarico l'amministratore è tenuto ...[omissis] ad eseguire le attività urgenti al fine di evitare pregiudizi agli interessi comuni senza diritto ad ulteriori compensi."

Nessuno mette in discussione il fatto che il compenso gli sia legalmente dovuto (e il che è tutto da dimostrare visto che alcuni amministratori continuano ad addebitare il compenso per il passaggio di consegne) ma non si può certo affermare che sia un'attività urgente.

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