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alex_cb

Anagrafica condominiale - che ne so se è a norma?

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Gentili frequentatori del forum innanzitutto buongiorno.

Anche se l'argomento in oggetto è stato trattato molte volte, ancora non riesco a trovare risposte ai miei dubbi.

Io sono l'amministratore del condominio in cui abito e da poco i miei genitori mi hanno intestato la casa e di conseguenza mi vedo "costretto" a compilare il modulo per l'anagrafica condominiale.

Non ci sono problemi per quanto riguarda la compilazione dei miei dati anagrafici ma bensì per quanto riguarda le dichiarazioni sulla sicurezza.

Gli unici impianti installati nel mio appartamento sono i seguenti:

- Impianto idrico/sanitario

- Impianto elettrico

- Impianto del gas

 

Quello che so per certo è che l'impianto elettrico è a norma in quanto mio padre, tanto tempo fa, ha installato gli interruttori differenziali in quanto abilitato secondo la legge 46/90 e, di sicuro, è a norma l'impianto idrico/sanitario in quanto la caldaia è stata cambiata 3 mesi fa installando una a condensazione e l'installatore ha rilasciato la dichiarazione di conformità.

Il problema nasce sull'impianto del gas. Che ne so se è a norma? Il palazzo è stato costruito nel lontano 1974 e i tubi del gas sono interrati. Come si fa per verificare se è a norma o meno? A chi chiedere in questo caso un eventuale certificato?

In attesa di vostre delucidazioni progo distinti saluti

Buongiorno, su questo tema c'è molta confusione e molta gente che si fa maestro in leggi e norme senza mai averle lette e viste nel loro quadro generale , non voglio certo mettermi qui a spiegare tutta la legge e tutta la norma, ma fare un piccolo appunto a quanto Lei a scritto e che può essere UTILE a tutti.

Parliamo degli interruttori differenziali

-Tutti gli interruttori magnetotermici differenziali o puri che siano hanno sull' apparecchiatura un tasto che va premuto mensilmente questo per mantenere il meccanismo in efficienza è chiaro che se tale manovra non viene eseguita con regolarità così come è previsto dai costruttori stessi, al momento del suo utilizzo per la sicurezza esso potrà non intervenire, inoltre la norma CEI 64/8 sia nella nuova edizione (la settima) sia in quelle precedenti parla della manutenzioni degli stessi e della relativa messa in funzione e indica chiaramente che l'apparecchiatura va provata con "APPOSITA STRUMENTAZIONE OGNI 4 ANNI". Strumenti di questo tipo hanno un costo che supera il migliaio di euro che rilasciano un documento da allegare alla dichiarazione di conformità o rispondenza che sia che indica chiaramente i tempi di intervento. la norma stessa prevede altre misurazioni da eseguirsi. Quindi in conclusione anche se lei ha gli interruttori installati ma non ha eseguito le prove di funzionalità non può essere certo della loro funzionalità

Gentili frequentatori del forum innanzitutto buongiorno.

Anche se l'argomento in oggetto è stato trattato molte volte, ancora non riesco a trovare risposte ai miei dubbi.

Io sono l'amministratore del condominio in cui abito e da poco i miei genitori mi hanno intestato la casa e di conseguenza mi vedo "costretto" a compilare il modulo per l'anagrafica condominiale.

Non ci sono problemi per quanto riguarda la compilazione dei miei dati anagrafici ma bensì per quanto riguarda le dichiarazioni sulla sicurezza.

Gli unici impianti installati nel mio appartamento sono i seguenti:

- Impianto idrico/sanitario

- Impianto elettrico

- Impianto del gas

 

Quello che so per certo è che l'impianto elettrico è a norma in quanto mio padre, tanto tempo fa, ha installato gli interruttori differenziali in quanto abilitato secondo la legge 46/90 e, di sicuro, è a norma l'impianto idrico/sanitario in quanto la caldaia è stata cambiata 3 mesi fa installando una a condensazione e l'installatore ha rilasciato la dichiarazione di conformità.

Il problema nasce sull'impianto del gas. Che ne so se è a norma? Il palazzo è stato costruito nel lontano 1974 e i tubi del gas sono interrati. Come si fa per verificare se è a norma o meno? A chi chiedere in questo caso un eventuale certificato?

In attesa di vostre delucidazioni progo distinti saluti

Perdona la franchezza ma è in questa disinforformazione che nasce la distinzione tra chi amministra e chi è meglio che ci pensi perchè non è un lavoro nè facile nè da bozzare e da ieri in base al decreto legge 147 persino i Comuni potranno bussarti alla porta per consultarlo...

ll Decreto Legge del 23.12.2013 n. 145 entrato in vigore il 24 dicembre 2013 ha modificato taluni aspetti della l.220/2012 tra cui proprio le cd "condizioni di sicurezza"....

 

 

--link_rimosso--

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Gentile Patrizia Ferri la ringrazio per la risposta. riconosco che su molte cose c'è disinformazione ma la discussione l'ho pubblicata il 11-12-2013.

COrdiali saluti

Gentili frequentatori del forum innanzitutto buongiorno.

Anche se l'argomento in oggetto è stato trattato molte volte, ancora non riesco a trovare risposte ai miei dubbi.

Io sono l'amministratore del condominio in cui abito e da poco i miei genitori mi hanno intestato la casa e di conseguenza mi vedo "costretto" a compilare il modulo per l'anagrafica condominiale.

Non ci sono problemi per quanto riguarda la compilazione dei miei dati anagrafici ma bensì per quanto riguarda le dichiarazioni sulla sicurezza.

Gli unici impianti installati nel mio appartamento sono i seguenti:

- Impianto idrico/sanitario

- Impianto elettrico

- Impianto del gas

 

Quello che so per certo è che l'impianto elettrico è a norma in quanto mio padre, tanto tempo fa, ha installato gli interruttori differenziali in quanto abilitato secondo la legge 46/90 e, di sicuro, è a norma l'impianto idrico/sanitario in quanto la caldaia è stata cambiata 3 mesi fa installando una a condensazione e l'installatore ha rilasciato la dichiarazione di conformità.

Il problema nasce sull'impianto del gas. Che ne so se è a norma? Il palazzo è stato costruito nel lontano 1974 e i tubi del gas sono interrati. Come si fa per verificare se è a norma o meno? A chi chiedere in questo caso un eventuale certificato?

In attesa di vostre delucidazioni progo distinti saluti

Non occorre più nulla a riguardo.

 

Articolo 1130 Attribuzioni dell’amministratore.

6) curare la tenuta del registro di anagrafe condominiale contenente le generalità dei singoli proprietari e dei titolari di diritti reali e di diritti personali di godimento, comprensive del codice fiscale e della residenza o domicilio, i dati catastali di ciascuna unità immobiliare, nonché ogni dato relativo alle condizioni di sicurezza delle parti comuni dell’edificio. Ogni variazione dei dati deve essere comunicata all’amministratore in forma scritta entro sessanta giorni. L’amministratore, in caso di inerzia, mancanza o incompletezza delle comunicazioni, richiede con lettera raccomandata le informazioni necessarie alla tenuta del registro di anagrafe. Decorsi trenta giorni, in caso di omessa o incompleta risposta, l’amministratore acquisisce le informazioni necessarie, addebitandone il costo ai responsabili;

 

Non saranno più indispensabili le dichiarazioni emesse dai singoli condomini sulle condizioni di sicurezza delle loro unità immobiliare: scompare la famosa e odiata “dichiarazione sulla sicurezza del singolo appartamento”.

...su questo tema c'è molta confusione...

Con il decreto legge citatato da Patrizia l'art. 1130 è stato modificato.

Ora l'amministratore deve:

 

"...curare la tenuta del registro di anagrafe condominiale contenente le generalità dei singoli proprietari e dei titolari di diritti reali e di diritti personali di godimento, comprensive del codice fiscale e della residenza o domicilio, i dati catastali di ciascuna unità immobiliare, nonché ogni dato relativo alle condizioni di sicurezza delle parti comuni dell’edificio"...

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