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Bob49

L'amministratore chiede manleva per consegnare gli E/C

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Un condòmino di recente èè stato presso lo studio dell'amministratore ed alla richiesta di orttenere gli E/C bancari del 2017 si è sentito chiedere di firmare una manleva per la violazione della privacy e anche per assicurarsi che quei documenti non venissero distribuiti ad altri residenti.

La Privacy è stata citata perchè, a suo dire, sugli E/C sono presenti i dati degli IBAN dei fornitori, ignorando (o fingendo di farlo) che sulle fatture postate sul sito supercondominiale oltre all'IBAN ci sono altri dati (indirizzo, condizioni di pagamento, ...) che però non ne impediscono la pubblicazione!

Oltretutto esistendo il "Chiarimento sul ‘Conto Condominiale’ n° 387 23/04/2014" emesso dallo stesso GdP che garantisce l'accesso.

Quel modus operandi lo si può considerare una violazione delle norme stante anche quanto è affermato sul citato chiarimento: 'il diritto di ottenere ''copia di atti o documenti bancari'' senza alcuna limitazione, neanche nelle forme di un parziale oscuramento, anche se contengono dati personali di terzi’?

Nella situazione indicata, è possibile che anche gli E/C bancari, come leggo su diversi vostri forum, vengano postati sul sito a disposizione di tutti i condòmini che dispongano delle credenziali di accesso rilasciate dalla stessa Amministrazione, senza che siano da considerare una violazione della Privacy?

Grazie anticipatamente

Il condomino ha diritto di visionare la documentazione contabile del condominio ed estrarne copia previo pagamento di eventuali spese di riproduzione, quindi l'amministratore ha il dovere di esibire gli estratti conto se un condomino glie li chiede. Non penso che costituisca violazione alcuna di norme l'eventuale richiesta dell'amministratore di firmare un foglio nel quale ci si dichiara a conoscenza del fatto che si sta prendendo visione di dati sensibili e che non sono da divulgare all'esterno del condominio, né credo ci sia motivo alcuno per il quale il condomino si debba rifiutare di firmare una simile dichiarazione stante il fatto che, comunque, dichiarazione o non dichiarazione, se lede il diritto alla privacy di qualcuno ovviamente ne deve rispondere. Può essere al più giudicato un eccesso di prudenza da parte dell'amministratore che, comunque, non ha sicuramente colpa di violazioni che non commette lui.

Circa il sito condominiale bisogna vedere se il condominio, così come stricto jure dovrebbe essere fatto, ha deliberato nello specifico cosa vada pubblicato e cosa no.

ristorimonaco buongiorno,

ti ringrazio innanzitutto del tuo commento, ma quanto scrivi necessita di un mio commento che faccio in modo didascalico per chiarezza:

.: l’affermazione iniziale circa ‘i diritti del condòmino’, essendo stabiliti per Legge, risulta essere citazione inutile;

.: dal Garante della Privacy cui ho sottoposto la questione della ‘manleva’ mi si conferma che ‘non si tratta di violazione’ dal momento che non esistono norme né loro pronunciamenti sulla specifica materia mentre è

semmai da considerare come una sorta di ‘abuso di potere’ che a mio avviso descrive esattamente quel comportamento da parte del fornitore;

.: se avessi letto con attenzione quanto io ho scritto, evitando di commentare tue interpretazioni personali francamente poco o per nulla interessanti, riferivo della negazione a poter far avere gli E/C ricevuti ad altri condòmini, quindi a soggetti titolari di analoghi diritti, configurandosi quindi come ulteriore testimonianza dell’abuso di cui sopra;

.: in quanto cittadini italiani e siccome la Legge non ammette ignoranza è ancora una volta inutile oltre che pleonastico il tuo citare che chi viola le leggi ‘ovviamente ne deve rispondere’, ma mi fa pensare che la tua sia una sorta di difesa d’ufficio della categoria (cui magari appartieni) e se è così risulta del tutto risibile;

.: con ogni probabilità su questo argomento ti meraviglierà leggere il commento di ‘Leonardo53 (3531 mi piace)’ che scrive: “… nel sito del mio condominio che curo in prima persona, al massimo ogni 15 giorni, trovi tutto aggiornato (ogni cartaceo in mio possesso lo trovi in pdf) ed i condòmini hanno anche l'accesso consultivo on line al c/c condominiale …”: che te ne pare?

cordiali saluti

Salve Bob,

secondo me l'Amm.re ha usato una piccola e banalissima cautela che non è assurda se guardiamo i contenuti (molto allarmanti in termini di sanzioni) della normativa privacy che entrerà in vigore a maggio 2018.

In pratica : nel consegnare gli ec al Condòmino si è semplicemente cautelato di rendere tracciabile questa operazione, sia potendo dimostrare che gli ec sono stati consegnati al signor X e sia che il signor X è stato perfettamente informato del carattere riservato dei dati.

Il discorso della pubblicazione sul sito del Condominio è completamente diverso, perchè a questo sito si può accedere soltanto con credenziali personali, riservate ai soli Condòmini, e con questo è già garantito e certificato in partenza che i dati siano accessibili ai soli aventi diritto.

dove sarebbe la differenza di violazione della privacy tra un e/c richiesto e fornito dall'amministratore in modalita' cartacea e un e/c ottenuto tramite il sito del condominio se e' sempre lo stesso soggetto (condomino) che ne fa richiesta ?

o c'e' violazione in entrambi i casi oppure non c'e' violazione .

non serve nessuna manleva per dare un documento condominiale a un condomino che lo richieda .

dove sarebbe la differenza di violazione della privacy tra un e/c richiesto e fornito dall'amministratore in modalita' cartacea e un e/c ottenuto tramite il sito del condominio se e' sempre lo stesso soggetto (condomino) che ne fa richiesta ?

Non c'è nessuna violazione privacy nel dare l'estratto conto al Condòmino.

Il Condòmino che lo ha ricevuto, però, potrebbe sempre farne un uso improprio.

E allora la differenza è questa : che quando l'amm.re dà al Condòmino l'accesso al sito glielo dà con credenziali personali e riservate (e per un uso altrettanto personale e riservato) ; quando, invece, gli dà personalmente una serie di fotocopie, con la ricevuta di consegna dei documenti e con l'avvertenza esplicita dei doveri da legge privacy, ottiene con questi gli stessi risultati cautelativi e prudenziali che nel caso del sito sono assicurate a priori dall'esistenza delle credenziali personali.

L’uso improprio da parte del condomino può esserci anche per documenti messi sul sito .

Certo, ma in quel caso l'amm.re ha fornito i dati (via web) a persone che erano perfettamente consapevoli (grazie all'accesso con credenziali personali) che le informazioni fossero riservate ai soli Condòmini.

Se, invece, distribuisce copie di documenti che possono provenire solo da lui, in caso di uso incauto da parte del Condòmino e senza la sua firma per ricevuta e la cosiddetta manleva, potrebbe persino essere accusato l'amm.re di un uso improprio.

 

Esempio assurdo ma possibile : nell'androne compare l'estratto in cui è chiaro che un assegno dato in pagamento da un Condòmino è tornato impagato.

Affiggerlo in androne è certamente lesivo alla grande, e se l'amm.re era l'unico che risultava in possesso di quel foglio...chiaro che sarà l'unico a cui si imputerà la violazione, mentre la ricevuta e le sue avvertenze sovvertono questa prospettiva.

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