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Installazione fibra ottica: canalina esterna obbligatoria?

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Buonasera,

l'edificio in cui vivo sta per essere dotato di fibra ottica del tipo FTTH da parte di Tim, i cui incaricati hanno già posato i cavi nella strada.

 

Nei giorni scorsi, poi, il nostro amministratore è stato contattato dall'impresa che dovrà invece eseguire l'allaccio dalla strada alle scatole Telecom esistenti all'interno di ciascuno dei 3 portoni dell'edificio; il contatto aveva l'intento di decidere assieme come materialmente realizzare il lavoro e dunque l'amministratore ha sollecitamente organizzato un sopralluogo sul posto con il referente dell'impresa, sopralluogo al quale ho partecipato in qualità di condomino. 

 

La situazione non è delle più semplici, in quanto la scatola esistente in ogni scala si trova incassata nel muro a mezza altezza a distanza di circa 1 metro e mezzo dal portone: durante il sopralluogo il referente dell'impresa ha suggerito il posizionamento in esterno della nuova scatola necessaria con collegamento della stessa a quella esistente mediante canalina in plastica, il cui percorso può essere deciso dai condomini. Alla mia specifica richiesta di semplice creazione di un ulteriore vano con sportello di fianco a quello esistente, il referente ha detto che "di solito preferiscono non farlo" in quanto il lavoro è più lungo e più rischioso perché non si sa mai cosa c'è dietro al muro, ma che comunque quando necessario e/o espressamente richiesto lo hanno fatto e  sono disposti a farlo. A margine ha poi aggiunto di avere estremamente fretta di concludere il lavoro in quanto sono in ritardo con la commessa ricevuta da Tim, che prevedeva la conclusione dello stesso entro il 31/12/2018.

 

Il giorno stesso del sopralluogo, su autorizzazione dei relativi condomini l'impresa ha poi eseguito nella prima scala il lavoro con la canalina esterna e l'impatto estetico, come immaginavo, è stato pessimo. Non solo, così come realizzato l'impianto è sottoposto a rischio di danneggiamento per urto (magari durante un trasloco) e/o di manomissione.

 

Le altre due scale, attraverso l'amministratore, hanno dunque richiesto all'impresa di incassare la nuova scatola in un nuovo sportello che stia completamente a filo della muratura così come quello esistente o di posizionare la scatola esternamente in alto realizzando il collegamento alla stessa mediante una piccola traccia verticale profonda si e no 5 cm e dunque praticamente priva di rischi... questa la risposta scritta dell'impresa:

 

"purtroppo l’attività richiesta non è realizzabile in quanto non è contemplata nelle lavorazioni del disciplinare tecnico di Telecom, all’interno di edifici possiamo solo posare esternamente canaline o cavetti a vista".

 

La domanda quindi è questa: è tecnicamente possibile una cosa del genere? La Tim può obbligare i condomini a far deturpare la propria palazzina (pena la non cablatura della stessa) o, come immagino, l'impresa vuole soltanto fare il più alla svelta possibile senza rischiare nulla?

 

Grazie per l'attenzione.

Alla luce di quanto esponi, può essere valida l'una o l'altra delle tesi sostenute.

Personalmente, in casi analoghi per l'installazione della fibra ottica in condominio, le ditte preposte hanno fatto gli allacci "a vista" cioè facendo passare le canaline nella facciata dell'edifico.

 

Anzitutto grazie per la risposta!

 

Ad oggi la situazione è la seguente: l’impresa incaricata da Tim si continua a rifiutarsi categoricamente sia di incassare la nuova scatola di fianco allo sportello esistente sia di realizzare una piccola traccia nella muratura, profonda non più di 5 cm, nella quale far correre delle forassiti che consentano di incassare quantomeno i fili della fibra necessari al collegamento della nuova scatola, che rimarrebbe in alto a soffitto dunque con impatto visivo zero.

 

La cosa assurda è che il responsabile della suddetta impresa è stato talmente sprovveduto da mettere inavvertitamente in copia il nostro amministratore di condominio in uno scambio di email interno, nel quale chiedeva consigli ad un collega e questi, beatamente, gli rispondeva “che problema c’è ad eseguire il lavoro richiesto? se proprio vogliono la traccia ok, altrimenti incassare direttamente la nuova scatola nel muro è la miglior soluzione!” senza nessun accenno alla canalina che invece il tecnico che è venuto da noi vuole imporci!

 

Non solo: il suddetto sta cercando di metterci pressione minacciandoci con un “allora io vado via ed il lavoro non ve lo faccio per niente e restate senza fibra”... 

 

Tutto questo perché ha fretta (per problemi suoi) e non vuole prendersi il minimo rischio nel rompere il muro, appellandosi ad un disciplinare Tim che uno non ci vuole fornire (che strano eh?) due per me condomino non ha nessun valore: non può certo essere un soggetto esterno, che sta facendo un lavoro utile ma non richiesto dal condominio, ad imporre a quest’ultimo un’operazione che avrebbe difficoltà a farsi autorizzare persino un condomino!

 

Ovviamente se gli forniamo noi un muratore e lo paghiamo ha fatto sapere che non ci sono problemi... decisamente troppo furbo il tipo: perché mai dovremmo pagare noi, anche chi magari non usufruirà mai del servizio, per un’innovazione non richiesta?!?

Beh.. sembra proprio che sia la ditta a non vole fare i lavori. Probabilmente gli costerebbe tempo e denaro (?) e cerca la soluzione più veloce e conveniente.

Per il resto, non saprei cos'altro suggerirti riguardo al fantomatico disciplinare TIM... 

L'ultima considerazione che hai detto, comunque, penso tagli la testa al toro e faccia capire tutta la questione..

 

Si infatti... certo è che è assurdo essere "ostaggio" di una ditta che attraverso il ricatto vuole imporci le proprie condizioni, credo che queste cosa succedano soltanto in Italia!

 

Se solo sapessi chi chiamare alla Tim...

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