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Gioga

Compenso aggiuntivo all'amministratore uscente.

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Buona sera a tutti

Il mio problema è il seguente:

L'assemblea ordinaria annuale condominiale il 23/11/2012 ha approvato il rendiconto consuntivo, redatto dall'amministratore, relativo alla gestione 2011/2012 (dall' 1/10/2011 al 30/9/2012).

L'amministratore, in tale assemblea, ha formalizzato le sue dimissioni senza fare cenno al ulteriori somme da lui pretese.

Senonchè, nel rendiconto consuntivo, compilato dall'amministratore subentrato, figura che l'ex amministratore, al passaggio delle consegne, ha trattenuto la somma di € 600.00 per emolumento delle attività svolte nei giorni intercorsi dal termine dell'esercizio alla data dell'assemblea e per per il passaggio delle consegne al nuovo amministratore.

A me consta che l'amministratore non può autoliquidarsi compensi in aggiunta a quelli approvati in sede di nomina o di conferma e che tali compensi debbono essere deliberati, immancabilmente, dall'assemblea condominiale.

Mi risulta, inoltre, che nel passato (prima dell'entrata in vigore della legge n. 220/2012), in mancanza di una norma esplicita, la giurisprudenza ha ripetutamente statuito l'esclusione di un compenso aggiuntivo all'amministratore per le attività svolte durante il periodo di "prorogatio" e per il passaggio delle consegne, essendo tali attività afferenti all'espletamento del mandato (v., ad esempio la sentenza del Tribunale di Milano, n. 247/2010): è stato, questo, un principio costantementeesser seguito dalla giurisprudenza tanto da essere considerato "ius receptum", che un amministratore non può non conoscere e, pertanto, deve osservarlo.

Ma, l' ex amministratore ha confutato, in maniera inconsistente, la tesi sopra esposta e non intende restituire la somma indebitamente trattenuta.

Desidererei conoscere la Vs. opinione sull'esattezza o meno delle mie argomentazioni e, in caso affermativo, se nel comportamento dell'ex amministratore siano configurabili gli estremi dell'appropriazione indebita aggravata di cui all'art. 646 C.P..

Ringrazio e porgo i migliori saluti.

In effetti per il passaggio non ha diritto.

Però il tempo di prorogatio se vi è stato ha diritto alla retribuzione.

 

- - - Aggiornato - - -

 

Devi essere più chiaro quando scadeva il mandato e quando è stato sostituito.

  • Confuso 1

Salve giglio2

Il mandato dell'amministratore è scaduto il 30/9/2012.

I condomini più volte, lo hanno sollecitato a fissare, al più presto, la data dell'assemblea ordinaria annuale, ma egli ne ha indetto la convocazione per il 23/11/2012, quindi 54 giorni dopo fa fine della gestione (30/9/2012).

In tale assemblea l'amministratore, dopo l'approvazione del suo rendiconto, ha formalizzato le sue dimissioni.

Non ha fatto cenno a compensi aggiuntivi non indicati nel rendiconto approvato.

I condomini hanno nominato subito il nuovo amministratore, il quale è sopraggiunto di lì a poco ed ha incontrato l'amministratore dimissionario.

Circa una settimana dopo l'assemblea, ha avuto luogo il passaggio delle consegne.

In tale sede l'ex amministratore ha trattenuto la somma di € 600.00, che si è autoliquidata (senza sottoporla all'indefettibile approvazione dell'assemblea condominiale) per il passaggio delle consegne e per l'emolumento spettantegli per le attività svolte nei 54 giorni intercorsi dalla scadenza del suo incarico (30/9/2012) alla data dell'assemblea (23/11/2012).

L' ex amministratore non ha accolto l'invito a restituire la suddetta somma, indebitamete trattenuta per le argomentazioni riferitegli, che sono le stesse, che tu hai letto nella nota sul Forun Condominioweb in data 7 c.m.

Ti prego di indicarmi i principi normativi e/o giurisprudenziali, che suffragano le tue asserzioni.

Grazie e saluti.

 

11/2012)

Salve giglio2

Il mandato dell'amministratore è scaduto il 30/9/2012.

I condomini più volte, lo hanno sollecitato a fissare, al più presto, la data dell'assemblea ordinaria annuale, ma egli ne ha indetto la convocazione per il 23/11/2012, quindi 54 giorni dopo fa fine della gestione (30/9/2012).

In tale assemblea l'amministratore, dopo l'approvazione del suo rendiconto, ha formalizzato le sue dimissioni.

Non ha fatto cenno a compensi aggiuntivi non indicati nel rendiconto approvato.

I condomini hanno nominato subito il nuovo amministratore, il quale è sopraggiunto di lì a poco ed ha incontrato l'amministratore dimissionario.

Circa una settimana dopo l'assemblea, ha avuto luogo il passaggio delle consegne.

In tale sede l'ex amministratore ha trattenuto la somma di € 600.00, che si è autoliquidata (senza sottoporla all'indefettibile approvazione dell'assemblea condominiale) per il passaggio delle consegne e per l'emolumento spettantegli per le attività svolte nei 54 giorni intercorsi dalla scadenza del suo incarico (30/9/2012) alla data dell'assemblea (23/11/2012).

L' ex amministratore non ha accolto l'invito a restituire la suddetta somma, indebitamete trattenuta per le argomentazioni riferitegli, che sono le stesse, che tu hai letto nella nota sul Forun Condominioweb in data 7 c.m.

Ti prego di indicarmi i principi normativi e/o giurisprudenziali, che suffragano le tue asserzioni.

Grazie e saluti.

 

11/2012)

Non confondiamo i periodi e la gestione.

Un amministratore che sia diligente con una chiusura al 30/9 seppur bravo veloce aggiornato e quant'altro prima della metà di novembre non convoca in quanto esistono dei tempi tecnici di elaborazione,nel mese di ottobre si registrano le ultime competenze,si controlla,si chiude e si riapre e si convoca almeno 20 giorni prima,quindi,invio al 25 ottobre.

Non esiste solo il vostro condominio con le vostre esigenze quindi 54 giorni sono di tutto rispetto congrui e gli son dovuti in quanto ha gestito il condominio.Dal 23/11 nulla gli è più dovuto,ma il passaggio consegne sì se debitamente indicato nel suo preventivo di nomina approvato essendo stato richiesto a ante riforma (18/11/2012).

Il fatto che si sia autoliquidato il compenso è illegittimo in quanto con la revoca si perde il potere di firma ma è comportamento costante e diffuso che potrebbe esser fermato avanti ad un Giudice ma l'entità economica non giustifica,a mio giudizio, il ricorso ad un'azione legale.

Mah!

forse ho letto con disattenzione,ma a me sembra che si sia solo preso il rateo per il periodo di gestione fino al passaggio di consegne.

Poi.

in questo periodo oltre a passare le consegne ha riscosso i conguagli?

ha avuto ancora la firma sul conto?

Ha pagato fornitori?

insomma quello che ha fatto lui e il subentrante lo saprà l'assemblea,e casomai deciderà il da farsi,ma stesso il fatto che abbia "prelevato"la somma scritta vuol dire che aveva ancora la firma sul conto e dunque poteri operativi.

Piuttosto se la cifra è il rateo di cui sopra,è ovvio che considerandolo nell'arco di un esercizio contabile,non deve essere 2 volte conteggiato,cioè non deve essere pagato al subentrante.

Mah!

,ma stesso il fatto che abbia "prelevato"la somma scritta vuol dire che aveva ancora la firma sul conto e dunque poteri operativi.

Dipende da come si è saldato.

Se con bonifico hai ragione ma rimane che il potere di firma decade con la revoca ed il diligente amministratore lo sa quindi si limita a saldare i fornitori per i quali l'approvazione di spesa esiste.

Se con assegno bancario...manco per idea.

I bancari non hanno potere di controllo e soprattutto non non controllano.

Il "potere di firma" decade con la revoca...ma se non c'è un subentrante come potrebbe andare avanti il condominio?

 

Un conto è una delibera di revoca ed "espressa" rinuncia alla nomina di un nuovo amministratore...un altro un normale periodo di "prorogatio" conseguente a dimissioni formalizzate (non viene specificato inderogabili ed immediate).

 

E' stato descritto:

30/9 Chiusura esercizio

23/11 Assemblea che delibera approvazione dei Bilanci.

Amministratore che dopo l' approvazione presenta le dimissioni

30/11 (circa) Il nuovo amministratore ottiene tutta la documentazioni (il timone della barca).

 

Qui si contesta il "prelievo/pagamento" fatto autonomamente nel lasso di tempo (1 settimana) fra la nomina del nuovo ed il passaggio dei documenti.

Non è charito con che modalità...ma poteva essere qualsiasi forma visto che stiamo parlando di operazioni svoltesi nel 2012.

Per contanti, con bonifico o con assegno anche postdatato.

 

Non ravviso alcuna irregolarità e una richiesta di restituzione sarebbe illegittima.

Dipende da come si è saldato.

Se con bonifico hai ragione ma rimane che il potere di firma decade con la revoca ed il diligente amministratore lo sa quindi si limita a saldare i fornitori per i quali l'approvazione di spesa esiste.

Se con assegno bancario...manco per idea.

I bancari non hanno potere di controllo e soprattutto non non controllano.

Patrizia, io sto studiando, ovviamente, ma purtroppo continuo ad avere dei dubbi che lo studio non colma e solo l'esperienza può fare. Il mio dubbio è questo, l'amministratore uscente del mio condominio, con mandato scaduto il 31/12/2013, non è stato rieletto nell' assemblea del 21/02/2014 autoconvocata dai condòmini visto che glielo abbiamo richiesto per vie formali secondo le regole ma non ha risposto, si è pagato con AB una fattura emessa a marzo per il suo compenso dei mesi di gennaio e febbraio, oltre che a pagare altre fatture successive alla data del 21/02/2014. tale compenso deve essere riconosciuto, o poteva emettere fattura senza effettuare l'incasso?Inoltre, poichè sapeva che non l'avremmo più rieletto come amministratore già da ottobre, è necessario riconoscergli tale compenso visto che nei due mesi si è pagato solo la sua fattura e una dell'enel?

Ovvio che dovevate comunque compensare il periodo Gennaio-Febbraio.

 

Le uniche irregolarità (non punibili) sono una scadenza mandato al 31/12/2013...e nessuna assemblea indetta per tale data.

 

Il fatto che poi, autoconvocandovi, nella votazione non sia stato rinnovato il mandato non basta ad eliminare la "prorogatio imperi"...salvo non abbiate specificatamente approvato la revoca e rinuncia ad avere un amministratore.

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