Vai al contenuto
carotina23

Infiltrazione da solaio interpiano di proprietà (soprastante)

Buongiorno a tutti,

Come si può notare dalle foto, palazzina a 3 piani, io abito al primo e sopra di me c'è un'unità di proprietà avente dei solai interpiani in legno (sporgenti)

Questo nella foto 1 e 2 è uno dei loro solai interpiani in legno, poi ce ne son altri due su altri due lati della casa.

Praticamente con le piogge su quel legno, questo va ad "assorbire" e a crogiolare in verticale, portando il soffitto sottostante (che è quello che vedo dalla mia unità abitativa al primo piano, vedi foto 3) a impregnarsi man mano di acqua

 

Contattato un tecnico, si rende necessario, lungo le pareti di questi solai interpiani in legno al secondo piano, di fare delle scossaline per far defluire l'acqua che ad ogni pioggia bagna quel legno.

 

A chi compete questa spesa?

Ripartita in modo uguale a tutte e 3 le unità abitative?

Ripartita a millesimi fra tutte e 3 le unità abitative?

oppure di competenza del proprietario del secondo piano?

 

Ringrazio cordialmente in anticipo

Andrea

 

2018-06-05_11.11.35-min.jpg

2018-06-05_11.12.50-min.jpg

IMG_20180605_100648-min.jpg

1 - Quello spazio / ambiente aggettante e chiuso da pareti in legno è cosi come da progetto origginario ?

2 - Oppure, in origine era un balcone aggettante e solo successivamente è stato chiuso ?

 

 

Un personalissimo giudizio mi porta a pensare che le spese per quell’intervento siano a totale carico del proprietario del secondo piano. Giungo a tale conclusione per il semplice fatto che quella parte aggettante, sebbene possa non essere un balcone coperto successivamente, è un evidente prolungamento dell’unità abitativa ad esclusivo vantaggio del condòmino che lo possiede. Peraltro il costante debordamento di umidità va ad impregnare il sottobalcone (se cosí lo vogliamo chiamare) dell’interessato e non una parte comune. Ci fosse la necessità di sostituire le tavole in legno della facciata il discorso sarebbe totalmente diverso perchè è del tutto ovvio che contribuiscano a donare armonia e decoro all’intero fabbricato.

marcanto dice:

1 - Quello spazio / ambiente aggettante e chiuso da pareti in legno è cosi come da progetto origginario ?

2 - Oppure, in origine era un balcone aggettante e solo successivamente è stato chiuso ?

 

 

Si, i proprietari soprastanti mi hanno spiegato che è cosi da progetto originario in quanto Maso (tipica costruzione locale di legno e pietre) tanto che mi hanno detto che non volevano quei solai in legno (ma bensi in pietra e calcestruzzo come il resto dell'edificio) ma gli è stato imposto per forza cosi dal costruttore per rispettare il progetto presentato ecc.

 

No no, non era un balcone aggettante e poi chiuso: tutta la ns "palazzina" in quanto Maso è proprio prevista che al secondo piano avesse quei solai interpiani (io li chiamo cosi da quello che ho letto in internet in quanto spazi abitabili di proprietà chiusi) dato che comunque il loro appartamento è di metratura più ampia rispetto al mio al primo piano e a quello a piano terra.

 

su altri due lati dell'edificio loro hanno altri due solai interpiani cosi di legno del medesimo aspetto con all'interno altri spazi abitabili, mentre io ho sotto ad esempio un poggiolo/balcone in uno di quei due. L'altro invece, come questo in foto, io non ho balconi sottostanti 

bilbetto dice:

Un personalissimo giudizio mi porta a pensare che le spese per quell’intervento siano a totale carico del proprietario del secondo piano. Giungo a tale conclusione per il semplice fatto che quella parte aggettante, sebbene possa non essere un balcone coperto successivamente, è un evidente prolungamento dell’unità abitativa ad esclusivo vantaggio del condòmino che lo possiede. Peraltro il costante debordamento di umidità va ad impregnare il sottobalcone (se cosí lo vogliamo chiamare) dell’interessato e non una parte comune. Ci fosse la necessità di sostituire le tavole in legno della facciata il discorso sarebbe totalmente diverso perchè è del tutto ovvio che contribuiscano a donare armonia e decoro all’intero fabbricato.

Grazie per la risposta, ma infatti è a tutti gli effetti un prolungamento della loro unità abitativa (di più ampia metratura rispetto alla mia e di quella a piano terra)

Il proprietario del secondo piano mi ha detto che aveva accettato dal costruttore questi prolungamenti IN LEGNO (in quanto già previsti in legno obbligatoriamente a fronte di un progetto già presentato ecc)  a condizione che i tamponamenti eventuali futuri sarebbero poi stati condivisi a livello di spese da tutti e 3 i condomini (si sa che il legno richiede più manutenzione e quindi loro dicono che si sono premurati con questo accordo)

Per verificare che sia vero, dato che non abbiamo l'amministratore dato le sole 3 unità, avranno scritto da qualche parte questo accordo e quindi pretenderò di farmelo visionare in caso di importanti e futuri interventi di tamponamenti o rifacimenti di quelle pareti.

 

Detto ciò, anche io ho sempre pensato che questa opera di queste scossaline debba essere sostenuta solo da lui proprietario del secondo piano in quanto quei solai interpiani in legno sono prolungamento suo esclusivo della sua proprietà abitativa.

 

Grazie per il tuo pensiero

L’accordo scritto sulle spese di manutenzione per avere validità anche nei confronti degli acquirenti successivi avrebbe dovuto essere registrato e citato nei rogiti di vendita, in caso contrario ha validità solo tra le parti contraenti. L’installazione delle scossaline è certamente indispensabile. A chi attribuirne la spesa a mio avviso è una questione che si presta a più conclusioni (al secondo piano? a metà tra i proprietari del primo e del secondo? a tutti i proprietari, incidendo sull’estetica dell’intero edificio?). Sono sicuro che giudici diversi, di fronte a questo caso, deciderebbero in modo differente.

×