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aadriano

Disdetta conttratto affitto cointestato

Buongiorno a tutti,

cerco di spiegare brevemente il problema.

La mia attuale compagna ha fatto richiesta di recesso, tramite raccomandata alla proprietarie e all'agenzia che ne cura le relazioni e gli adempimenti, ben 4 anni fa. A suo tempo il tizio dell'agenzia le aveva detto che bisognava rifare il contratto di locazione, intestato a 2 conduttori, e che questo comportava il rifacimento del contratto e delle spese.
A suo tempo lei non ha fatto nulla ma ha tranquillamente lasciato l'appartamento, in cui ora vive il suo ex che sarebbe l'altro conduttore. In sostanza c'è ancora il suo "nome" sul contratto con le possibili conseguenze del caso in caso di morosità, che attualmente non ci sono.

Ora stiamo affrontanto il problema, mi sono letto il contratto di affitto, non c'è presente nessuna clausola particolare, ho contattato il tizio dell'agenzie dicenndogli che 4 anni fa aveva sbagliato, che la mia compagna poteva tranquillamente liberarsi dal contratto quando voleva, senza il consenso di nessuno, rispettanto le leggi e che non bisognava rifare nessuno contratto.

Sentito questo il tizio ha detto che il contratto d'affitto cointestato è come una società e se uno esce dal contratto, con il recesso, bisognava rifarlo e non sapeva nemmeno se all'agenzia delle entrate, a cui bisogna trasmettergli l'atto e pagare 67 euro d'imposta, lo avrebbe permesso essendoci 2 intestatari.

Gli ho detto che non era così e di informarsi bene.

Mi ha contattato dicendo che si, da parte dell'agenzia delle entrate non ci sarebbe stato problema ma che l'inquilina potrà eventualmente rivalersi sulla mia compagna  in futuro  anche se ha "solamente" recesso perchè è come se risultasse un garante e che quindi sarebbe meglio rifare il contratto di affitto.

Che ne pensate? E' vera sta cosa che colui che recede da un contratto d'affitto cointestato sarà anche il garante qualora ci saranno morosità?

Premesso che non contratto d'affitto non c'è nulla a riguardo, esiste una legge specifica a riguardo a cui ci si può appellare?

 

Modificato da aadriano

Se la disdetta è stata data all'epoca nel rispetto delle norme o delle pattuizioni stabilite, il recesso della tua compagna è valido e quindi non è più responsabile in solido con l'ex coinquilino per eventuali morosità. Non c'è bisogno quindi di alcun nuovo contratto, ma è vero che si sarebbe dovuta comunicare la risoluzione anticipata della locazione all'Agenzia delle Entrate, tramite il modulo RLI ed il versamento dei 67€ dell'imposta di registro, ma ritengo che questo si possa risolvere senza particolari problemi con un ravvedimento operoso.

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innanzitutto grazie per la risposta.

pare che siamo in regine di cedolare secca quindi per il recesso non si sarebbe dovuto pagare nulla se fosse stata fatta anni fa. In questo caso ci sarebbero sanzioni? Che a sto punto saranno a carico del locatore presumo.

L'AdE in merito alla comunicazione della risoluzione anticipata prevede quanto segue:

 

Se tutti i locatori hanno optato per il regime della cedolare secca, l’imposta di registro per la risoluzione del contratto non è dovuta. Tuttavia, è necessario comunicare la risoluzione anticipata presentando all’ufficio dove è stato registrato il contratto il modello RLI debitamente compilato.

 

riguardo invece alla sanzione:

 

In caso di tardiva o omessa comunicazione della proroga del contratto di locazione a cedolare secca, ovvero di mancata comunicazione della risoluzione, si applica la sanzione in misura fissa pari a 100 euro ovvero pari a 50 euro in caso di correzione entro 30 giorni dall’evento.

Sono già passati quattro anni. Lasciate passare anche il quinto... che poi sul fronte fiscale diventerà tutto prescritto.

Ritengo molto improbabile che durante lo scorrere del quinto anno AdE sia capace di accorgersi di qualcosa per avviare una formale contestazione sulla mancata comunicazione di quel recesso anticipato.

E se ora, tu e la tua compagna non dovete procedere con nessun adempimento presso AdE durante questo quinto anno, difficilmente AdE disporrà di un valido motivo di sospetto. Ad AdE non interessano i formalismi, ma cerca essenzialmente di recuperare delle imposte evase; in questa circostanza non c'è alcuna interruzione di locazione e le imposte saranno state versate (se dovute), per cui non sussiste il sospetto di evasione/elusione.

Il can che dorme, lo lascerei dormire indisturbato.

 

 

Sul fronte civilistico, corrisponde invece al vero che nei contratti cointestati i conduttori sono responsabili in solido, salvo patto contrario. Responsabili in solido però non significa che una persona diventi automaticamente garante dell'altra, ma solo che una chiunque persona firmataria del contratto può esser chiamata a rispondere di un debito esigibile non assolto da un'altra persona firmataria.

 

La situazione che si è venuta a determinare però si presta a varie interpretazioni e valutazioni.

La tua compagna a suo tempo ha presentato disdetta scritta che non è stata parimenti opposta nè dalla proprietaria, nè dal suo coinquilino dell'epoca: questo è un fatto rilevante con un peso pari a quello di un macigno!

Certamente la tua compagna ha lasciato quell'appartamento e quel contratto con fare superficiale, segnatamente senza richiedere il rilascio di documentazione liberatoria scritta e controfirmata da proprietaria e coinquilino che la rendesse ufficialmente libera da qualsiasi obbligo futuro.

Durante i quattro anni nel frattempo trascorsi, è pur vero ed oggettivo che la tua compagna non è mai stata coinvolta in criticità economiche relative a quella locazione: ciò significa che il suo ex coinquilino si è fatto interamente carico di tutti gli obblighi contrattuali che inizialmente erano condivisi con la tua attuale compagna.

Se in ipotesi qualcuno (proprietaria o ex coinquilino)  avanzerà in futuro qualche pretesa per obblighi economici non adempiuti, ci sarà molto da discutere e niente da scucire finchè l'obbligo non sarà comandato da un giudice... perchè anche quel qualcuno non è in una condizione di perfetta limpidità.

I fatti concludenti indicano che i destini della tua compagna si sono separati da quelli di proprietaria ed ex coinquilino. 

Dopo oltre quattro anni di silenzio totale, converrai che una richiesta ad adempiere per debiti altrui risulterà pittosto anomala, leggermente fuori luogo, sicuramente da non soddisfare immediatamente...

 

 

Secondo il mio personale parere anche sul fronte civilistico l'affaire lo si può considerare "morto e sepolto", e non vedo un valido motivo per riesumarlo.

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