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Screenshot, quando può essere usato come prova?

Uno screenshot è un' immagine, che viene copiata e salvata come file, corrispondente a ciò che viene visualizzato in un determinato istante sullo schermo di un computer o di un telefonino.
Avv. Eliana Messineo Avv. Eliana Messineo - Foro di Reggio Calabria 

Lo screenshot, quale la fotografia dello schermo di un telefono cellulare sul quale compaiono messaggi sms, chat, whatsapp, viene spesso effettuato con lo scopo di produrlo in giudizio ai fini probatori, o almeno è ciò che pretende di fare chi vuole rivendicare in giudizio un diritto, far valere le proprie ragioni, dimostrare un torto e o di essere stato vittima di un reato.

Considerato il sempre più frequente uso della messaggistica istantanea, ci si è chiesti, in giurisprudenza, se gli screenshot possano essere considerati a tutti gli effetti prova producibile in giudizio.

L'evoluzione giurisprudenziale in materia

Dopo un ampio contrasto giurisprudenziale sulla questione dell'ammissibilità delle prova estratta dal cellulare mediante screenshot, la Corte di Cassazione penale con sentenza n. 8736/2018 ha stabilito che la stampa della schermata è prova documentale ai sensi dell'art. 234 c.p.p. anche se non autenticata poiché i dati di carattere informatico rientrano fra le prove documentali in quanto rappresentativi di cose.

Per la Cassazione, la loro estrazione non dà luogo a un accertamento tecnico irripetibile ma costituisce un' operazione meramente meccanica sicché non deve essere assistita da particolari garanzie.

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Stesso orientamento anche per la Cassazione Civile, che con la sentenza n. 19155/2019, ha ritenuto che e-mail e sms abbiano piena efficacia di prova, in quanto contengono la rappresentazione di atti, fatti o dati giuridicamente rilevanti, riconducibili nell'ambito dell'articolo 2712 c.c. quali riproduzioni meccaniche, con la conseguenza che formano piena prova dei fatti e delle cose rappresentate se colui contro il quale viene prodotto non ne contesti la conformità ai fatti o alle cose medesime.

L'eventuale disconoscimento di tale conformità non ha gli stessi effetti di quello della scrittura privata previsto dall'articolo 215 c.p.c., comma 2, poiché, mentre in quest'ultimo caso, in mancanza di richiesta di verificazione e di esito positivo della scrittura, questa non può essere utilizzata, nel primo caso non può escludersi che il giudice possa accertare la rispondenza all' originale anche attraverso altri mezzi di prova, comprese le presunzioni.

Ne deriva che per il disconoscimento di queste comunicazioni, colui contro cui sono prodotte deve tempestivamente dimostrare, con elementi concreti e in maniera circostanziata ed esplicita, la non rispondenza della realtà riprodotta con quella fattuale.

Di recente, con sentenza del 30 marzo 2021 n. 12062, la Cassazione penale è tornata sull'argomento della valenza legale degli screenshot, ribadendo la legittimità dell'acquisizione, come documento, di messaggi sms mediante la realizzazione di una fotografia dello schermo di un telefono cellulare sul quale gli stessi sono leggibili.

La conferma giurisprudenziale si fonda sul riconoscimento che gli screenshot di messaggi apparsi sullo schermo di apparecchi informatici rientrano nella categoria di prova di cui all'art. 234 c.p.p., secondo cui "è consentita l'acquisizione di scritti o di altri documenti che rappresentano fatti, persone o cose mediante la fotografia, la cinematografia, la fonografia o qualsiasi latro mezzo".

Sicché, con la recentissima pronuncia sopra citata, la Corte la ribadito un proprio precedente principio secondo cui "non esiste alcuna illegittimità nella realizzazione di una fotografia dello schermo di un telefono cellulare, sul quale compaiano messaggi sms, allo scopo di acquisirne la documentazione, non essendo imposto dalla legge alcun adempimento specifico per il compimento di tale attività, che consiste, sostanzialmente, nella realizzazione di una fotografia e che si caratterizza solamente per il suo oggetto, costituito, appunto, da uno schermo sul quale siano leggibili messaggi di testo, non essendovi alcuna differenza tra una tale fotografia e quella di qualsiasi altro oggetto, con la conseguente legittimità della sua acquisizione" (Cass. pen. 2 marzo 2020 n. 8332).

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Va ricordato che i documenti, e dunque anche gli screenshot, sono prove precostituite ossia formate fuori dal processo la cui ammissione deve essere autorizzata dal Giudice in seguito ad esplicita richiesta della parte che se ne vuole servire.

La vita condominiale on - line. Alcuni esempi di screenshot di messaggi inerenti vicende di condominio.

Lo screenshot quale prova dello stalking condominiale.

Gli atti persecutori, spesso avvengono tramite e-mail, sms, messaggi su what's app, messenger.

Ricordiamo che lo stalking condominiale, è quell'ipotesi delittuosa, di matrice giurisprudenziale (Cass. n. 26878/2016; Cass. n. 20895/2011) che ha luogo tutte le volte in cui si realizzi una condotta persecutoria di uno o più condomini atta a provocare nella vittima, uno stato di timore e ansia destabilizzante della serenità e dell'equilibrio psicologico che la costringa a modificare lo stile di vita.

Sovente, infatti, si assiste ad ingiurie, minacce tramite sms, chat e whatsapp dal chiaro intento persecutorio, per cui lo screenshot di questi messaggi diventa la prova documentale da allegare in giudizio nei termini di cui sopra, unitamente alla certificazione medica della sofferenza subita a causa della condotta persecutoria. Sarà poi il giudice a valutarne liberamente l' attendibilità.

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Lo screenshot quale prova della diffamazione di un condomino o dell'amministratore di condominio.
Nelle chat di gruppo del Condominio, e dunque comunicando con più persone, generalmente per la risoluzioni di questioni condominiali, può accadere che gli animi si scaldino e si alzino i toni pronunciando termini diffamatori con offesa all' altrui reputazione, generalmente di altro condomino o addirittura nei confronti dell'amministratore, in questo ultimo caso mediante giudizi che nulla hanno a che vedere con lo svolgimento delle sue mansioni, bensì rivolti alla sua persona.

Anche in questi casi, lo screenshot dei relativi messaggi potrebbe venire in rilievo quale prova documentale a dimostrazione di quanto affermato dalla vittima, sempre nei limiti di quanto stabilito dalla giurisprudenza.

Lo screenshot quale prova della violazione della privacy del condòmino.

Non si può utilizzare la chat di gruppo per rivelare a terzi i dati personali di un altro condomino, magari rivelando che questi è moroso nei confronti del Condominio, oppure rendendo pubblici dati personali dei singoli condòmini.

Le comunicazioni personali indirizzate al singolo condomino, quali ad esempio per redarguirlo per le morosità o per le molestie arrecate ad altri o in generale per violazioni di regole condominiali, devono essere effettuate nel rispetto della privacy di questi e dunque non nel gruppo della chat del condominio. Lo screenshot, anche in questo caso, potrà documentare la condotta illecita.

Lo screenshot per dimostrare questioni condominiali di rilevanza civilistica.

Lo screenshot potrebbe servire per documentare messaggi su questioni condominiali che assumono rilevanza civilistica. Si pensi ad esempio alla schermata di messaggi whatsapp in cui si fa riferimento all'esistenza di un contratto o si riconosce un debito non pagato.

Ed ancora si pensi all'avviso di convocazione di assemblea mandato dall'amministratore al condòmino mediante sms o whatsapp. Lo screenshot in questo caso potrebbe validamente servire per impugnare e contestare, in giudizio, l'eccezione del condòmino di mancata ricezione dell'avviso di convocazione ossia per provare, mediante la schermata del messaggio, che il condòmino aveva ricevuto il messaggio.

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