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Il biocaminetto in appartamento

Sostituire un impianto di riscaldamento domestico:la diffusione sul mercato dei caminetti ecologici.
Alfredo Pesce 
Gen 17, 2014

L'idea di sostituire un impianto di riscaldamento domestico ha portato alla diffusione sempre più massiccia sul mercato dei caminetti ecologici. Tuttavia è importante capire se queste scelte siano davvero ecologiche e soprattutto abbastanza efficienti per garantire un buon apporto calorico agli ambienti domestici.

I vari modelli sul mercato si differenziano non poco tra loro, soprattutto per quanto riguarda l'efficienza e l'impatto ambientale.

Una delle soluzioni più sicure per ottenere una condizione di riscaldamento pari a quella del classico impianto di riscaldamento a termosifoni, vede l'installazione di camini o stufe dotate di canalizzazioni che permettono di diffondere il calore in tutti gli ambienti, senza disperdere i benefici della combustione.

In quest'ottica è possibile sfruttare le canalizzazioni anche per avere acqua calda sanitaria.

Se invece la finalità è più di carattere estetico e di arredo, si punta sul camino a bioetanolo che non consente, tuttavia, di riscaldare diffusamente: non è progettato per sostituirsi ad un impianto di riscaldamento completo.

(Che cosa deve fare il condomino che intende distaccarsi dall'impianto di riscaldamento condominiale?)

Il biocaminetto
I vantaggi di un biocaminetto sono molteplici:

  • innanzitutto non necessita di una canna fumaria né di particolari opere murarie per la sua installazione;
  • non hanno necessità di collegamento né all'impianto a gas né a quello elettrico;
  • non rilasciano fumo, né emissioni gassose, né ceneri o polveri sottili essendo alimentati con bioetanolo (combustile biologico e non tossico) e dotati di moderni bruciatori accuratamente testati.

Il biocaminetto sfrutta le potenzialità termiche del bioetanolo rilasciando il 100% delle calorie prodotte arrivando ad innalzare la temperatura di 5/7° in ambienti fino a 40mq.

È bene far notare che questo combustibile è una vera e propria fonte energetica alternativa, con emissioni eco-compatibili, riveniente dalla fermentazione e distillazione attraverso la biomassa di residui vegetali come canna e barbabietola da zucchero, patate, cereali, frutta etc.

Questo combustibile viene adeguatamente sfruttato attraverso bruciatori brevettati che ne garantiscono una combustione sicura, ne ottimizza la resa termica e ne controlla il regolare consumo, in totale sicurezza anche senza un vetro di protezione del focolare.

Il bruciatore è il cuore del biocaminetto e le sue caratteristiche lo differenziano da tutti gli altri prodotti presenti sul mercato; solitamente è realizzato in acciaio inox con saldature stagne certificate, studiato per contenere la fuoriuscita di gas e fiamme incontrollate che possono essere causate dal passaggio accidentale di aria.

Il camino è inoltre dotato di una flangia di regolazione che consente di controllare la combustione, di ottimizzare il consumo e di regolare la temperatura all'interno dell'ambiente con conseguente aumento dell'autonomia fino al 40%.

L'aspetto fondamentale per questi tipi di apparecchiature è la sicurezza, che di norma è alla base del processo produttivo della componentistica e quindi della progettazione, realizzazione e assemblaggio. Ogni biocamino viene sottoposto ad attenti e approfonditi controlli tecnici che ne certifichino la qualità e ne autorizzino l'immissione sul mercato.

Da leggere: (L'impianto di riscaldamento non deve essere utilizzato fino alla consegna dei lavori.)

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