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Sospensione appalto per mancato pagamento e risoluzione

Il convenuto per l'adempimento e/o per il risarcimento del danno derivante da un contratto di appalto, può avvalersi dell'eccezione di inadempimento.
Avv. Marco Borriello Avv. Marco Borriello 

Sospensione appalto per mancato pagamento e risoluzione: il fatto

La lite oggetto della recente sentenza del Tribunale di Latina n. 464 del 27 febbraio 2023, trae la sua fonte da un contratto di appalto tra un condominio e un'impresa.

In particolare, secondo la narrazione dei fatti ricavabile dal provvedimento, l'accordo era stato addirittura duplice.

Infatti, con due contratti, rispettivamente del settembre del 2007 e del maggio del 2008, la ditta si impegnava a eseguire dei rilevanti lavori di manutenzione straordinaria nel fabbricato committente. A quanto pare, però, nel corso del rapporto, non tutto filava liscio.

Secondo la tesi del condominio, l'impresa aveva sospeso i lavori e abbandonato il cantiere senza alcun valido motivo e in palese dispregio agli obblighi contrattuali. Le opere eseguite, inoltre, presentavano dei difetti per cui andavano integrate e/o riparate con degli opportuni ulteriori interventi.

Insomma, era chiaro l'inadempimento dell'appaltatore a carico del quale era chiesto, persino, un corposo risarcimento per l'abbandono del cantiere dinanzi al competente Tribunale di Latina.

In sede giudiziale, la parte convenuta si difendeva respingendo, integralmente, ogni addebito. Precisava, quindi, che l'inadempiente era stato, piuttosto, il condominio, visto che non aveva saldato i vari stati di avanzamento secondo le scadenze contrattuali. La sospensione dei lavori era stata, dunque, una naturale conseguenza. Per questa ragione chiedeva la risoluzione del contratto a danno del committente.

La decisione del Tribunale di Latina

Il Tribunale di Latina, avvalendosi, tra i vari elementi istruttori, dell'immancabile CTU, ha accertato l'inadempimento contrattuale del condominio ai due appalti concordati con l'impresa. Quest'ultima, infatti, aveva ritualmente rispettato le tempistiche dei vari stati di avanzamento mentre il committente fabbricato non era stato puntuale nei versamenti, al punto da interromperli del tutto.

All'appaltatore, perciò, non era rimasto che sospendere la propria prestazione, né più e né meno come può avvenire in tutti i contratti a prestazione corrispettive dove l'inadempimento di una parte autorizza l'altra a sospendere l'esecuzione dei propri obblighi (art. 1460 c.c.).

Per l'effetto è stata dichiarata la risoluzione dei due contratti di appalto e rigettata ogni domanda attorea, fatta eccezione per quella relativi ad alcuni vizi delle opere eseguite, per i quali l'impresa è stata condannata a rimborsare il committente della somma necessaria a rimediare ai medesimi difetti.

Considerazioni finali

Il Tribunale di Latina, esaminati i due appalti, ha palesato l'inadempimento del committente atteso che non era stato rispettoso dei termini contrattualmente previsti per il pagamento dei vari stati di avanzamento.

Non era, perciò, accoglibile la domanda di risarcimento per l'abbandono del cantiere da parte dell'impresa. Quest'ultima, infatti, aveva giustamente sospeso la prestazione dovuta.

Viceversa, la risoluzione chiesta a danno dell'attore era, invece, legittima.

L'ufficio laziale ha, quindi, ricordato che nel caso in cui un debitore è convenuto per l'adempimento e/o per il risarcimento del danno derivante da un contratto a prestazioni corrispettive, può avvalersi dell'eccezione di inadempimento ex art. 1460 c.c.

Qualora ciò avvenisse, si invertirebbe i ruoli delle parti in causa e dovrebbe essere il creditore attore a dover dimostrare il proprio adempimento (cfr., Cassazione civile, sez. lavoro, 9 febbraio 2004, n. 2387; Cassazione civile, sez. III, n. 28 gennaio 2002, n. 982; Cassazione civile, sez. II, 25 settembre 2002, n. 13925; Cassazione civile, sez. III, 12 aprile 2006, n. 8615; Cassazione civile, sez. I, 13 giugno 2006, n. 13674).

In caso contrario, la risoluzione del contratto a danno della parte, originariamente, attrice sarebbe inevitabile.

Sentenza
Scarica Trib. di Latina n. 464 del 27 febbraio 2023
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