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Sisma-Eco-Bonus 110% e Recovery Fund

Decreto rilancio, bonus e politiche europee.
Franco Pani 

Le frasi qui sotto:

" … riforme essenziali… per la transizione verso un'Europa climaticamente neutra…"; "… dobbiamo aiutare gli investimenti privati a rimettersi in marcia…"; "… investimenti sull'energia pulita…"; "… la crisi che stiamo affrontando ha reso queste esigenze più acute di quanto lo fossero prima…"; "… non c'è vaccino contro i cambiamenti climatici… "; "… per questo motivo l'Europa deve ora investire in un futuro pulito…"; "… il minimo che possiamo fare è usare il denaro per investire nel futuro dei nostri figli… affrontare i cambiamenti climatici e ridurre la pressione sul clima e non solo fare piccoli miglioramenti…"; "… dovremo cogliere l'opportunità per costruire un'economia moderna sana e pulita che assicuri il sostentamento delle prossime generazioni…"; "… dobbiamo rafforzare le nostre economie su priorità quali il Green Deal…"

"carpite" dal discorso integrale della von der Leyen al Parlamento Europeo dello scorso 14 Maggio, spiegano il più che profondo legame fra il "nostro" 110% e le prerogative Europee per l'ottenimento da parte dei singoli stati delle sovvenzioni a fondo perduto previsto dal Recovery Fund; d'altronde anche nel discorso di insediamento della Commissione guidata dalla stessa von del Leyen fu enfatizzato al massimo, come ricordiamo tutti, l'aspetto estremamente ecologista della medesima Commissione, sino a voler rafforzare ulteriormente in modo estremo, nei prossimi anni, la figura di un'Europa prima nella lotta all'inquinamento ed alla salvaguardia del clima, così da fungere d'esempio al resto del mondo.

Un'analisi eventuale che leghi le due cose (110% Italiano e intenti Europei, soprattutto rispetto al Recovery Fund), ovviamente vedendone alla fine anche gli "eventuali" (sempre che gli stati più restii si adeguino…) risvolti positivi rispetto appunto al nostro 110%, può sembrare sminuire "l'idea del ns Governo" (attirando le "antipatie" (fossero solo quelle…) degli "Ultras Governativi"); ma è un dato di fatto (basta leggere quanto evidenziato, oltre a considerare che lo stesso discorso del 14/05 è stato preceduto da diverse teleconferenze tenutesi fra lo stesso capo delle Commissione e i nostri Ministri), l'idea del 110% è nata (bella o brutta che sia…, merito o non merito, nei dettagli, di qualcuno) quale "IMPOSTA" dall'Europa: NO Ecologia, NO "soldini"!

A parte i monopattini, quale altro risvolto del Decreto Rilancio va altrimenti nella direzione "richiesta" dalla Commissione Europea per l'ottenimento dei più che lauti (eventuali) finanziamenti? A parte il 110%, nessuno!

Questo toglie forse qualche merito (non so… ma agli occhi degli Ultras sicuramente…), non voglio entrare nei risvolti prettamente politici, chi mi conosce sa che mi interesso molto delle dinamiche, a livello nazionale e internazionale (tanto da essere il primo a sottolineare, prove alla mano, il fatto qui in questione) … ma che sono parecchio nauseato da tutti i nostri rappresentanti (o presunti tali), nessuno escluso, che quindi NON mi interessano i colori di chi propone o chi legifera; ma indubbiamente il discorso qui affrontato spiega tanti "misteri", che altrimenti resterebbero tali, e lascia aperti degli spiragli di speranza per il futuro.

Chi ha seguito almeno un po' l'andamento della bozza del DL Rilancio sa che l'idea del 110% è dell'ultimo momento (in un primo istante era addirittura del 120%, forse più appropriata per la cessione alle banche, ma in ogni caso "apparsa" solo durante le varie teleconferenze con la Commissione Europea), sa anche che fra il momento dell'enunciazione televisiva della medesima (13/05/2020, il giorno prima del discorso della von der Leyen) e la successiva pubblicazione del DL su Gazzetta Ufficiale (come sappiamo il 19/05) sono sorte nuove "incombenze" a carico dei Contribuenti parecchio pesanti (soprattutto se al riguardo di Contribuenti-Condòmini); ciò è spiegato dal fatto che, sempre come sappiamo, le prime reazioni dei Paesi contrari soprattutto ai "fondi perduti" furono estremamente negative.

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Dinanzi poi a sempre maggiori "venti di opposizione" al Recovery (i primi Stati dichiaratamente contrari erano 4, ora sono 7), all'abbassamento paventato della cifra globale stanziata (dagli oltre 700 miliardi, ai soli 500, giusto per "iniziare a parlarne" da parte dei contrari) e all'inerzia totale in questi due ultimi mesi da parte della stessa Europa, sono "saltati" i Decreti Attuativi inizialmente attesa per il 18 giugno, poi sono stati eliminati gli emendamenti presentati dalla stessa maggioranza che avrebbero risolto i problemi soprattutto delle compagini condominiali (l'APE globale dell'edificio, le Assemblee in teleconferenza, il vincolo in capo all'Assemblea stessa rispetto all'utilizzo che invece ogni contribuente potrebbe fare dell'agevolazione del 110%, prolungamento degli anni del beneficio (indispensabile per i Condominii), ecc.) e sono nate nuove "clausole" difficilmente superabili, soprattutto ove la "compagine" dei beneficiari risulti "multipla" (abbassamento delle soglie di detrazione, benefici non per più di 2 unità in capo allo stesso contribuente (prima in Condominio erano invece infinite), ecc.); quindi, dinanzi all'incertezza Europea e nell'attesa, ma ad enunciazione avvenuta, non si poteva far altro che mantenere in essere (sulla carta) la promessa, ma renderla più che difficile, se non impossibile, per la stragrande maggioranza degli edifici presenti nel nostro Bel Paese (l'80% degli immobili, ricordiamoci, sono in Condominio), così da non influire troppo sulle casse dello Stato… si spera in attesa di nuovi eventi Europei

Se è vero quanto sopra è vero anche che, se alla fine si arriverà all'elargizione del Recovery Fund, le maglie si dovranno "allentare" ed i tempi allungare; la stessa Commissione Europea ha infatti promesso che "i fondi verranno elargiti a rate, a partire dal 2021, e ogni successivo versamento nelle casse dei singoli stati avverrà solo previa verifica dell'aver adeguatamente speso quelli precedenti", va da se che il 110% (unica idea "ecologista" del DL e forse anche l'unica plausibile) dovrà permanere (per tutti gli anni previsti di spesa e successive rate del Recovery, altrimenti "perse") e dovrà per forza di cose risultare più facilmente "accessibile"; possiamo quindi sperare che l'Unione Europea si "ravveda" e poi, se così sarà, come auspicabile (altrimenti sarebbe un totale fallimento anche solo dell'idea di Unione stessa…), sicuramente le prossime Leggi di Stabilità porranno rimedio ai vari paletti (barricate) oggi messi in essere per "guadagnare tempo"…

Altrimenti sarà una grande occasione persa… ancora una volta il consiglio è: non facciamo prendere dalla fretta, ponderiamo bene ed attendiamo nuovi (auspicabili) eventi…

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