Approvato un emendamento che prevede un credito di imposta del 75% o dell'85% per chi acquista case antisismiche, in zone ad alto rischio sismico (zone 1) derivanti da demolizioni e ricostruzioni ex novo di vecchi immobili. Questa è quanto previsto da un emendamento Pd, a prima firma Maino Marchi, approvato con riformulazione alla cosiddetta manovrina.
Nel dettaglio la novità si aggancia al cosiddetto sisma bonus, la detrazione fiscale fino all'80% introdotta con l'ultima legge di Bilancio. L'emendamento precisa che nel caso in cui i lavori antisismici siano effettuati in aree a rischio 1, attraverso demolizione e ricostruzione di interi edifici, e l'immobile venga venduto entro 18 mesi dalla fine dei lavori, agli acquirenti spetterà un credito di imposta del 75% se ci sarà passaggio ad una classe inferiore di rischio sismico, dell'85% se la riduzione del rischio sarà di due classi.
Qualora le norme urbanistiche dei Comuni interessati lo consentano i lavori di ricostruzione potranno prevedere anche una "variazione volumetrica rispetto alla preesitente".
Il tax credit sarà calcolato sul prezzo della singola unità immobiliare fino ad un massimo di 96mila euro a casa. Anche in questo caso, come già per il sismabonus, il credito potrà essere ceduto alle imprese che hanno fatti i lavori o a soggetti privati. Esclusa invece la cessione a banche.
Ricordiamo che il sisma bonus è agevolazione inserita già nel testo della Legge di Bilancio 2017 che prevede la possibilità di fruire di un'importante detrazione fiscale sugli interventi di adeguamento sismico delle case, degli immobili delle attività produttive e dei condomini.
Con questo emendamento si amplia la possibilità di utilizzo perché potrà essere utilizzato anche per chi acquista case antisismiche, in zone ad alto rischio sismico (zone 1) derivanti da demolizioni e ricostruzioni ex novo di vecchi immobili (zone 1) derivanti da demolizioni e ricostruzioni ex novo di vecchi immobili