Lei urla di orgasmo durante sesso, lui condannato per stalking condominiale.
Il Giudice infligge una pena di 6 mesi per via dei suoi gemiti eccessivi durante le performance amorose.
Le vivaci performance di natura sessuale di due amanti focosi sono finite nell'aula del Tribunale.
Un 42enne, in provincia di Padova, è stato denunciato dai vicini di casa, perché esasperati dalle sue effusioni troppo passionali e rumorose che emetteva durante il sesso.
(Sesso rumoroso in condominio.Fastidio o invidia?)
Le urla di piacere di lei finivano con lo svegliare i condomini, che hanno deciso di denunciare il vicino di casa, che sarebbe già pronto a presentare ricorso in appello. Nella denuncia i condomini, costituitisi parte civile, si parla di "urla e gemiti che disturbano la quiete dei condomini e il decoro del fabbricato stesso".
Il Tribunale ha riconosciuto una fattispecie di reato di stalking perché, in base agli atti di questo processo, l'uomo metteva in atto tutta un'altra serie di atti di disturbo ai condomini, fino alle minacce vere e proprie.
Ricordiamo che il reato di atti persecutori, meglio noto come stalking è previsto dall'art. 612 bis cod. pen. (introdotto dalla L. n. 11 del 23/02/2009). Questo delitto punisce le condotte di minaccia o molestia che, reiterate nel tempo, finiscono col turbare così profondamente la vita delle vittime al punto da provocare in loro gravi stati d'ansia o, peggio ancora, costringerli a mutare le abitudini e stili di vita
(Dalle molestie agli atti persecutori: lo stalking entra in condominio)