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Sei moroso? Allora sali a piedi.

Sale in ascensore solo chi è in regola con le rate condominiali.
Ivan Meo 

Dopo il caso del distacco del riscaldamento a Padova, e quello delle luci esterne spente a Venezia, ecco il badge per salire in ascensore. L'amministratore di condominio, con un buco di oltre 350mila euro nel bilancio, decide di dotare l'ascensore di una tessera elettronica che potrà essere utilizzata solo da chi è in regola con le rate condominiali.

Solleciti caduti nel vuoto. Più di un buco si poteva parlare di una "voragine" a cui l'amministratore di condominio, nonostante i reiterati solleciti, non sapeva più come porre rimedio.

Dopo mesi di conti, proposte, ingiunzioni di pagamento da parte dei fornitori di utenze, l'amministratore di condominio ha deciso di puntare sull'unica cosa della quale tutti non potevano fare a meno: l'utilizzo dell'ascensore condominiale.

Trattandosi di un palazzo di ben 18 piani ha deciso di limitare l'uso condizionando l'utilizzo solo a chi era disposto a pagare il servizio.

Elenco condomini morosi richiesto dal creditore del condomini. Danno da mancata/ritardata consegna

Il sistema. Tutte le famiglie sono vincolati all'utilizzo mediante una tessera elettronica che abilita l'utilizzo dell'ascensore. Per averla ogni inquilino deve pagare in tutto o in parte le spese condominiali arretrate. Gli arretrati sono ovviamente rateizzabili in base alla proprie condizioni economiche.

Ogni tessera elettronica è collegata a un'utenza per averla ogni famiglia paga quello che può in funzione del debito.

Al pagamento, si consegna la tessera che è attiva per un mese, scaduto il trenta giorni, o l'inquilino versa un'altra rata, o la tessera viene disabilita e l'unica alternativa e salire a piedi.

La tessera non ha nessun costo ma la finalità, è quello di ripianare il debito anche modiche rate mensili.

Polemiche. A prescindere l'utilità o meno del sistema escogitato, non sono mancate le polemiche.

In pochi giorni si è scatenata una vera e propria bagarre all'interno del condominio dove si sono succeduti avvocati, denunce e interventi della polizia intervenuta per sedare gli animi.

Ma l'iniziativa, nonostante la preventiva approvazione da parte della assemblea, non ha raffreddato gli animi che continuano a ribollire.

Anche il condomino del primo piano paga l'ascensore.

Le contestazioni rivolte all'amministratore. Il capo espiatorio è stato ovviamente l'amministratore dello stabile che è stato accusato di un presunto abuso d'ufficio perché non avendo rispettato il regolamento condominale, che richiedeva una maggioranza ben diversa da quella utilizzata.

Ma alle critiche dei condomini, l'amministratore, è sicuro di aver operato in piena regola.

La gestione della morosità prevista dalla riforma. Quanto appena descritto ci permette di dare uno sguardo alla riforma. L'art. 18 della legge di riforma della disciplina del condominio interviene sull'art. 63 disp. att. c.c. modificando la norma previgente, applicabile nell'ipotesi di condomini in ritardo nei pagamenti delle quote condominiali.

Uno degli strumenti persuasivi individuati dall'art. 63 disp. att. c.c. per combattere le morosità condominiali è dato dalla possibilità di escludere il comproprietario, in ritardo con i pagamenti, dall'utilizzazione dei beni e dei servizi comuni.

Tuttavia, la suddetta misura restrittiva, nella precedente formulazione della norma, trovava applicazione unicamente nei casi:

  • di espressa disposizione nel regolamento condominiale;
  • di morosità superiori a sei mesi;
  • concernenti servizi suscettibili di separato godimento.

Invece, la riforma ha introdotto delle notevoli novità:

=> Distacco luce condominiale per morosità, perchè non è invocabile la tutela cautelare?

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