«Occorre che le associazioni professionali di amministratori valutino bene quale sia l'idea del Ministero. L'istituzione di un registro degli amministratori di condominio, in cui ciascun professionista si autocertifica, potrebbe non essere un utile supporto al consumatore che deve scegliere a chi affidare la gestione di una proprietà immobiliare.
Crediamo al contrario che vada tutelato il ruolo di formazione e garanzia svolto dalle associazioni che rappresentano i propri iscritti». Questa, in buona sostanza, la posizione di Matteo Rezzonico, presidente nazionale di FNA, ha partecipato giovedì 9 maggio 2019, a Roma al tavolo convocato dal Sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone sull'ipotesi di istituzione di un registro degli amministratori di condominio.
A valle dell'incontro, lo strumento rischia di non raggiungere l'obiettivo di riordinare il settore mettendo a sistema la professione dell'amministratore condominiale, prevedendo modifiche e apportando i necessari aggiornamenti alla legge 220/2012.
«Per esempio, l'istituzione di un registro telematico degli amministratori professionisti in cui il singolo professionista si autocertifica crediamo non sia uno strumento di riconoscimento della professionalità.
Lo strumento può semmai avere altre finalità, magari valenza fiscale per lo Stato, ma riteniamo sia inutile ai tini di una maggiore tutela del mercato della concorrenza e dei consumatori.
Siamo comunque disponibili a verificare le nostre posizioni mano a mano che la norma sarà sviluppata e si comprenderà nel dettaglio il funzionamento della nuova piattaforma.
A tal fine si rende necessaria una consulta o un comitato tra le associazioni professionali di amministratori più rappresentative, che elaborino una proposta in larga parte condivisa».
«Teniamo a porre l'accento sulla centralità del ruolo svolto dalle Associazioni che rappresentano gli amministratori di condominio e la proprietà sia nella formazione (iniziale e continua) di chi è chiamato a gestire una proprietà per conto terzi sia nella tutela della concorrenza e del consumatore finale.
Per un cittadino - spesso privo di strumenti - è difficile poter vagliare la professionalità di un amministratore di condominio.
L'iscrizione a un'associazione di riferimento crediamo continui a rappresentare uno strumento di garanzia e orientamento del mercato utile se non imprescindibile».