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Quanto possiamo risparmiare con la domotica?

Risparmiare con la domotica.
Roberto Rais 

La tecnologia domotica sta gradualmente entrando nelle abitazioni degli italiani. Un ingresso molto lento - si potrà facilmente osservare - reso estenuante dal periodo di criticità nazionali e internazionali in grado di influenzare negativamente gli investimenti tricolori, rendendoli sempre più prudenti, e sempre meno "generosi" sul fronte immobiliare.

Bonus Irpef

Appare pur vero che, in un simile contesto di deterioramento, un ruolo decisivo è stato svolto dai benefici Irpef presto in fase di riconduzione su livelli più tiepidi (il 30 giugno 2013 ha scadenza il termine per ottenere i maxi bonus, relativi alla detrazione Irpef del 50% per gli interventi di ristrutturazione edilizia).

Benefici che hanno permesso di evitare un prevedibile e definitivo tracollo dei business per le imprese di costruzione (e di ristrutturazione), ed ha altresì rappresentato una valida stampella per l'allargamento dell'applicazione della domotica.

=> Ecco a chi conviene la domotica

Diffusione della domotica

Ma quanto è diffusa la domotica all'interno del mercato italiano? E, soprattutto, quanto si può risparmiare attraverso l'inserimento di un sistema di gestione e di controllo dei consumi energetici?

A cercare di formulare una risposta accurata è stata, nelle ultime settimane, la Honeywell Evc, uno dei nomi più noti nel mondo italiano della realizzazione di sistemi di regolazione automatica dei riscaldamenti, e non solo.

La società ha condotto una interessante analisi (ribaltata mediaticamente anche da Casa 24 Plus, a pag. 11 dell'edizione del 4 aprile 2013), nella quale è emerso che la maggior parte (il 55,7%) di coloro che ha subito interventi di regolazione dell'erogazione del riscaldamento, ha optato per il più comune cronotermostato, che permette di regolare la temperatura in base ai programmi orari.

Rimane comunque lievemente significativa (14%) anche la percentuale di coloro che è invece passato a un più complesso sistema a zone, che consente un monitoraggio e una gestione via wireless della distribuzione del calore domestico.

È invece del 18% la percentuale di coloro che hanno preferito limitarsi all'installazione di termostati standard, senza programmi orari, e teste termostatiche manuali (quelle montate sui termosifoni). La domotica più avanzata è invece optata dal 3% del campione intervistato.

Risparmi in bolletta

Ma veniamo alla domanda di apertura. Stando alle dichiarazioni di Umberto Paracchini, marketing & communication manager di Honeywell per il Sud Europa, raccolte sulle pagine dello stesso magazine, la fetta di mercato che viene considerata più appetibile per l'installazione di sistemi di regolazione più avanzati "è quella degli impianti condominiali a colonna montante, più o meno l'80% dei centralizzati sul territorio nazionale".

A conferma delle nostre impressioni sull'evoluzione calante del contesto, comunque, Paracchini conferma come "in tempi di crisi si lavora soprattutto sull'esistente. E inserire una soluzione per la gestione del calore nell'ambito di un intervento di efficientamento del riscaldamento condominiale, che prevede già una sostituzione della caldaia e una contabilizzazione, ha un'incidenza bassa sul costo totale (anche grazie alla possibilità di accedere alla detrazione del 50% per ilr isparmio energetico, ma può dare benefici elevati in bolletta".

In proposito, il manager ricorda come con la sola regolazione zona per zona "si possono tagliare i consumi fino al 30 per cento". Benefici ancora più significativi sono inoltre riservati a interventi più incisivi.

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