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Riqualificazione energetica degli immobili. In arrivo un nuovo criterio per le detrazioni

La nuova bozza di decreto rivede le soglie di spesa detraibile per la riqualificazione energetica degli immobili.
Angelo Pesce Angelo Pesce - Consulente Tecnico 

Con la bozza di decreto appena presentata dal Ministero dello Sviluppo Economico, i requisiti fissati dai vecchi decreti del 2007 e 2008 subiscono una rivisitazione in termini di detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli immobili, di specifiche tecniche e di massimali di costo per i vari interventi.

Il contratto di Governo Lega/M5S ha dedicato un capitolo all'ambiente, alla green economy e ai rifiuti zero, argomentando sui modelli di sviluppo sostenibile, sull'economia circolare in tema di rifiuti, sulla manutenzione del suolo contro il rischio idrogeologico, sulla rigenerazione urbana per ridurre il consumo di suolo, sulla decarbonizzazione, sull'efficienza energetica e sulle fonti rinnovabili.

=> Per i lavori di riqualificazione energetica in condominio accordata la proroga fino a giugno 2014.

In tema di energie rinnovabili, si intendono potenziare le azioni di contrasto al cambiamento climatico attraverso modelli innovativi di gestione delle rinnovabili e spinte incentivanti al risparmio e all'efficienza energetica in tutti i settori, proprio incrementando la produzione di queste energie.

Tuttavia non sono stati specificati valori in merito ad eventuali bonus o incentivi per l'attuazione dei predetti punti, anzi ci si è posto un grande punto interrogativo in merito al mantenimento delle attuali detrazioni fiscali per l'edilizia (in alcuni casi era trapelata anche l'ipotesi di una totale abolizione, sostenuta dalla Lega con l'introduzione della FlaxTax al 15%).

Semplificazione fiscale, interventi di riqualificazione energetica

Lo scorso 11 luglio, in occasione della riunione in Senato della Commissione di Industria, Commercio e Turismo e di quella del Lavoro e Previdenza Sociale, il Ministro Di Maio ha fatto un brevissimo intervento relativamente alle detrazioni fiscali sugli interventi di efficientamento energetico, ribadendo sostanzialmente che possono distinguersi in interventi onerosi, come gli incentivi, gli sgravi fiscali e l'ecobonus e interventi a costo zero (vedasi tecnologie come la "vehicle-to-grid" che consente di fare dello storage a macchina elettrica ferma).

Ora, così come previsto dalla legge di Bilancio (n. 205/2017), la bozza di Decreto stilata dal MISE, di concerto con il MEF, il MIT e all'Ambiente riscrive le regole per le detrazioni fiscali inerenti la riqualificazione energetica degli immobili, revisionando quanto fissato a suo tempo dai decreti del 2007 e 2008: sono stati revisionati i requisiti tecnici e i massimali di spesa per tutti gli interventi agevolabili.

In totale il decreto, se confermato, prevede 28 massimali unitari che modificheranno l'attuale sistema delle spese detraibili.

Con il nuovo metodo, il cittadino dovrà rispettare due tetti di spesa: uno globale, riferibile alle spese complessive, e uno parziale (cioè per valori unitari), parametrato al metro quadro (riqualificazione energetiche, schermature solari, infissi, isolamento termico di pavimenti e/o di pareti) o al kW, (caldaie, pompe di calore, generatori a biomasse) a seconda della tipologia di intervento. Le spese che andranno oltre questi massimali, non potranno essere detratte.

Le spese massime, che rimarranno entro le soglie indicate dal nuovo decreto, andranno poi rapportate alle tabelle di detrazione che diversificano le percentuali in base alla tipologia di intervento (così come modificate dalla Legge di Bilancio 2018):

CALDAIE (il nuovo decreto, ad esempio, fissa un tetto di spesa massima ammissibile di 250 €/kW per caldaie di potenza nominale inferiore ai 35 kW; se la potenza supera questo limite, la spesa massima detraibile è di 200 €/kW):

  • 50% di bonus per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A;
  • 65% di bonus per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A, e la contestuale installazione di sistemi di termoregolazione;
  • 65% di bonus per impianti ibridi costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione (concepiti per funzionare in abbinato fra loro);
  • 65% di agevolazione per l'acquisto e l'installazione di generatori d'aria calda a condensazione

50% PER SOSTITUZIONE INFISSI E SCHERMATURE SOLARI (in base al nuovo decreto, qui sono indicati due tetti di spesa per gli infissi, uno pari a 350 €/mq. e l'altro pari a 450 €/mq., variabile in base alla zona ove insiste l'immobile; per le schermature, la spesa massima è di 180 €/mq.);

65% PER ACQUISTO E POSA IN OPERA DI MICRO-COGENERATORI, in sostituzione di impianti esistenti, che consentano un risparmio di almeno il 20% di energia primaria, per una spesa massima pari a 100.000 €.

Ricordiamo poi che la Legge di Bilancio 2018 ha previsto un maxi-bonus cumulativo che associa la spesa relativa alla messa in sicurezza antisismica con quella per l'efficientamento energetico dell'immobile per le parti comuni condominiali; nello specifico, laddove si prevedano interventi rilevanti (vedasi cappotto termico) su parti comuni di edifici condominiali che ricadono in zone sismiche 1, 2 e 3, la detrazione unica sarà pari a:

80% PER IL MIGLIORAMENTO DI ALMENO UNA CLASSE DEL RISCHIO SISMICO;

85% PER IL MIGLIORAMENTO DI ALMENO DUE CLASSI DEL RISCHIO SISMICO.

La detrazione sarà applicabile per un tetto di spesa pari ad un massimo di 136.000 € (moltiplicato per il numero delle unità immobiliari del singolo edificio).

Riqualificazione energetica del condominio e cessione del credito.

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