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Quanto costa impugnare una delibera condominiale?

Dipende ovviamente dal valore della causa e occorre tenere in conto anche le spese della procedura di mediazione obbligatoria.
Avv. Gianfranco Di Rago 
Apr 11, 2022

Si fa presto a dire: "Impugniamo la delibera!". Il procedimento giudiziale per l'accertamento dei vizi di nullità/annullabilità di una deliberazione assembleare, che si snoda attraverso varie fasi, in particolare quella intermedia della c.d. mediazione obbligatoria, rappresenta una sorta di corsa a ostacoli per arrivare al risultato sperato.

Tanto per la procedura di mediazione che per il giudizio di impugnazione è necessaria l'assistenza di un avvocato. Ma quanto può costare l'intero procedimento?

L'azione di annullamento non sospende l'esecuzione della delibera

Prima di procedere, conviene ribadire un aspetto che spesso viene trascurato dai condomini. L'impugnazione di una deliberazione assembleare, per quanto tempestiva, non ne sospende l'efficacia. La stessa, quindi, continuerà a produrre i propri effetti.

Se, ad esempio, si è provveduto ad impugnare la delibera di nomina dell'amministratore, quest'ultimo continuerà a svolgere la propria attività sino alla pronuncia della sentenza che ne accerti l'eventuale illegittimità.

Del pari, se si è provveduto ad impugnare il preventivo con il riparto delle spese di gestione, non vuol dire che il condomino impugnante potrà astenersi dal versare i ratei delle spese condominiali, potendo al contrario essere destinatario di un decreto ingiuntivo fondato proprio sulla delibera sub iudice.

Quanto sopra è possibile perché l'art. 1137 c.c. dispone a chiare lettere che l'impugnazione "non sospende l'esecuzione della deliberazione".

È tuttavia possibile chiedere al Giudice, prima dell'impugnazione della delibera o nel corso del relativo giudizio, la sospensione dell'efficacia della delibera adottata dall'assemblea, che verrà concessa ove ricorrano i requisiti del fumus boni iuris e del periculum in mora, dovendosi quindi dimostrare che dalla mancata sospensione della delibera deriveranno dei gravi pregiudizi che non sarà possibile riparare.

L'annullamento della delibera in sede di opposizione al decreto ingiuntivo

I costi della procedura di mediazione c.d. obbligatoria

Il servizio di mediazione, che per le cause condominiali è condizione di procedibilità del giudizio, è erogato da organismi iscritti in un apposito registro tenuto presso il Ministero della Giustizia.

Ognuno ha il suo tariffario, che conviene quindi consultare nel momento in cui si valuta a chi rivolgersi.

L'unico limite da osservare in tale scelta è rappresentato dal fatto che si deve trattare di organismi che abbiano una sede nel circondario del Tribunale competente per la causa, che a sua volta si determina in base al luogo in cui insiste l'edificio condominiale.

All'organismo occorre riconoscere un contributo fisso per l'avvio della procedura, ovvero per la fissazione del primo incontro e l'invio alla controparte dell'invito a prendervi parte.

Esso ammonta a € 40,00 oltre Iva ed è dovuto sia dalla parte istante che dalla parte invitata che decida di partecipare alla procedura.

Il primo incontro, come è noto, è finalizzato a informare le parti delle finalità e delle regole di funzionamento della mediazione. Solo se le parti sono entrambe d'accordo - salvo diverse previsioni del regolamento di procedura adottato dall'organismo - si procede nella mediazione e questo punto entrambi i litiganti devono corrispondere all'organismo anche l'indennità fissata nel predetto regolamento e che varia in base allo scaglione di valore della controversia, determinato secondo i criteri indicati dal Codice di Procedura Civile. Più è alto il valore della lite, maggiori sono le spese di mediazione.

Esse comprendono anche l'onorario del mediatore per l'intero procedimento di mediazione, indipendentemente dal numero di incontri svolti.

Alcuni organismi prevedono inoltre una spesa aggiuntiva in caso di esito positivo della procedura, ovvero di conclusione dell'accordo di conciliazione.

Occorre dire che per dette spese, per espressa previsione dell'art. 20 del D.Lgs. 28/2010, alle parti è riconosciuto, in caso di successo della mediazione, un credito d'imposta commisurato all'indennità stessa, fino a concorrenza di euro cinquecento. In caso di insuccesso della mediazione, il credito d'imposta è ridotto della metà.

A queste spese, che rimangono a carico di ciascuna parte, salvo diversi accordi tra di queste, vanno aggiunte le competenze che ognuna di esse deve corrispondere al proprio avvocato. Recentemente è stata aggiunta una voce specifica per la mediazione nel "tariffario" degli avvocati di cui al Decreto del Ministero della Giustizia n. 55/2014. Il D.M. ha previsto tre fasi eventuali e successive: attivazione, negoziazione e conciliazione.

Per ognuna di esse i parametri di riferimento cambiano, tra un minimo e un massimo, in base al valore della controversia.

Così, ad esempio, per una lite di valore inferiore a € 1.100,00 nella quale la controparte non si presenti, il corrispettivo del legale ammonterà a un valore medio di € 60,00 oltre accessori di legge (spese forfettarie 15%, Cassa Avvocati 4% e IVA 22%). Diversamente, in una causa compresa tra € 26.001,00 ed € 52.000,00, il corrispettivo medio del legale che abbia condotto il proprio cliente alla transazione della vertenza ammonterà a € 3.060,00 oltre accessori di legge.

Spese da considerare per impugnare una delibera condominiale

Anche le spese del giudizio di impugnazione della deliberazione assembleare dipendono dal valore della causa e scontano una serie di spese, sempre proporzionali a tale valore, da corrispondere allo Stato (il contributo unificato e la marca da bollo fissa di € 27,00 per l'iscrizione a ruolo, nonché la tassa di registro sulla sentenza). A esse occorre quindi aggiungere l'onorario dell'avvocato.

Diversamente dalla mediazione, le spese di causa sono anticipate da ciascuna parte in favore del proprio difensore e alla fine del giudizio, a seconda che si vinca o si perda, si recuperano dalla controparte (se solvente) o si rifondono a quest'ultima quelle che la medesima ha sostenuto per il proprio legale, salve le ipotesi sempre più rare di compensazione integrale delle spese di causa disposta dal Giudice.

Quindi, tanto per fare degli esempi, un giudizio dinanzi al Giudice di Pace per una delibera di valore pari a € 4.000,00, comporta l'applicazione di un parametro medio di € 1.205,00, oltre accessori di legge.

Invece in un giudizio dinanzi al Tribunale per una causa di valore compreso tra € 26.001,00 ed € 52.000,00, il corrispettivo medio del legale che abbia condotto il proprio cliente alla sentenza ammonterà a € 7.254,00 oltre accessori di legge. Per gli eventuali giudizi di appello della sentenza di primo grado e di ricorso in Cassazione, i criteri di individuazione delle spese rimangono i medesimi, ma si applicano dei parametri diversi, sempre previsti dal D.M. n. 55/2014.

Costo impugnazione delibera condominiale

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