Nomina di un amministratore amico di un condomino: la prova del fuoco dell'amicizia
L'autrice dell'articolo è convinta che esso potrà esprimere un malessere diffuso, e che quindi soddisferà un bisogno collettivo. Quello che è spesso vissuto nel chiuso dello studio dell'amministratore, in particolare nel suo fegato, quello che è vissuto da ciascuno nella propria individuale esperienza, in realtà è un problema molto diffuso; chissà forse addirittura un fenomeno sociale.
L'articolo quindi, almeno si pensa, darà voce a molti amministratori intenti a placare quell'inesprimibile stress (non si trattano male gli amici sul lavoro…), e al tempo stesso, almeno si auspica, aiuterà i condomini ad intraprendere la retta via.
Si è pensato ad un decalogo, che tra il serio ed il faceto possa avere l'effetto di rendere più virtuosi i comportamenti di certi condomini amici dell'amministratore dello stabile in cui abitano.
Specifichiamo che il riferimento è principalmente allo stabile dove il condomino "amico" abita, perché in quella condizione egli dà il meglio di sé. Ma nulla toglie che possa riguardare anche i casi i cui i condomini sono amici, ma vivono altrove.
E infine, naturalmente certi limiti li superano anche i condomini non amici, ma oggi ci concentriamo su di lui, il condomino "amico" dell'amministratore.
Iniziamo.
Primo. Allora, una prima regola, andando in ordine logico, sarebbe quella di presentare preventivi di amici senza aspettarsi da loro alcuna forma di ricompensa, morale o materiale.
Trattasi di un principio generale che andrebbe applicato sia al momento della nomina dell'amministratore che dopo, durante tutto l'arco della gestione.
A ben vedere rientrano in questo principio generale "fattispecie" più specifiche che andremo a considerare più avanti.
Al di là delle ovvie considerazioni morali nei confronti degli altri condomini, la pressione esercitata in questo modo sull'amministratore potrebbe indurlo a compiere scelte non libere e non eque, se non proprio a dimettersi; il che potrebbe a lungo andare ritorcersi contro il condomino "amico".
Secondo. Non aspettarsi sconti o proroghe nel pagamento delle spese condominiali. Ecco una fattispecie specifica del principio di cui al punto 1.
A parte che in primis detto tipo di "facilitazioni" potrebbe comportare una vera e propria violazione delle norme, con rischio di conseguenze da un punto di vista giuridico (ad es. revoca e richiesta di risarcimento danni all'amministratore), v'è da dire che se siete amici, non dovreste mettere in difficoltà l'amministratore; dovreste essere i primi a pagare.
Sollecitare un amico a pagare è una cosa che non è piacevole, ma per gli amministratori di condominio, lo sappiamo, è pane quotidiano.
Terzo. Non rivolgersi all'amministratore con toni o per richieste di cui normalmente vi vergognereste o che non indirizzereste nemmeno al vostro peggior nemico. E questo, vale anche se nel mondo c'è una pandemia, voi siete (come tutti) chiusi a casa e vi annoiate molto.
Quarto. Non prenderlo come sfogatoio e non confondete i piani: in quel momento egli è l'amministratore del condominio in cui abitate. Punto.
Quinto. Non contattatelo a casa sua se abita nel vostro condominio (e il suo ufficio è altrove), solo perché siete più comodi. Corollario del punto quinto: non disturbatelo di domenica, di sera, di mattina presto o all'ora di pranzo/cena, insomma fuori dagli orari di ufficio, se non per problematiche oggettivamente serie.
Sesto. Non coinvolgetelo nelle vostre risse, verbali e non, con gli altri condomini.
Settimo. Non prendere eventuali battute o confidenze fatte dall'amministratore, impropriamente e questo è da dirsi, in momenti di confidenza tra di voi, come notizie da distribuire per tutte le scale dell'edificio.
Ottavo. Ricordate che la pazienza che l'amministratore esercita con voi è (spesso) maggiore di quella che esercita verso gli altri. Non ne abusate.
Nono. Evitate di condizionare il suo operato qualunque sia il vostro fine, come "sconfiggere" un condomino che detestate da sempre o lucrare, in qualsivoglia modo intendiate il termine, su questa o quella decisione.
Decimo. Si tratta di revocare l'amministratore o comunque di contestare il suo operato? Siete sicuramente in una posizione scomoda, non c'è che dire, e questa è davvero una prova importante per la vostra amicizia; potrebbe accadere che da quel momento in poi le cose tra di voi non siano più come prima… e questo è un rischio che si corre tutte le volte in cui si mischiano i rapporti personali con il lavoro e va messo in conto.
Qualunque decisione adottiate come condomino, cercate, se riuscite e la situazione lo permette, di guardare il vostro amico negli occhi, e di mantenervi leali.
Fine.
Abbiamo esagerato volendo anche dare un po' di enfasi all'articolo. La stessa che il condomino "amico" spesso adotta nel trattare con l'amministratore. Anche per rendere l'intensa emozione che a sua volta questi prova tutte le volte che legge il nome dell'amico sul display del suo telefono di domenica mattina.
Certamente non dimentichiamo che ci sono situazioni in cui anche l'amministratore amico a sua volta meriterebbe una bella strigliatina e a questo potremmo dedicare un altro articolo.
Siamo anche consapevoli che purtroppo ci sono casi dove una certa abitudine allo scambio giustifica come normali alcuni modi malsani di gestire i rapporti.