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Un nuovo impegno tra parole e aspettative, senza retorica

Qualche parola per presentare il mio nuovo impegno con Condominioweb.
Avv. Alessandro Gallucci 

Si può descrivere un fatto e le emozioni, le aspettative e le speranze che ne seguono senza fare ricorso a frasi retoriche, di circostanza?

Quella retorica che ci fa pronunciare parole del genere "metterò tutto il mio impegno", "ho rivisitato tutto il tempo passato", "il lavoro che ci aspetta è tanto, ma stimolante", "non mancheranno le difficoltà", ecc.?

Me lo chiedo perché sto qui a presentare la mia nuova veste sul sito, quella di responsabile scientifico e non voglio farvi ricorso. Non è come scrivere di innovazioni o decoro dell'edificio; non ci sono norme e sentenze a soccorrermi. Ci provo, auspicandomi di riuscirci.

Quando mi è stato chiesto di assumere questo ruolo, le prime sensazioni ed emozioni che si sono susseguite sono state incredulità, paura, gioia. Seguite da una consapevolezza: l'impegno da mettere.

Incredulità perché mi risultava difficile pensare a quel momento come reale. Dormivo? Ero cosciente? Era una tarda mattina e non avevo fatto baldoria, non ancora. Il fatto era reale: o cacchio!!! Mi sono detto. Forse non è bello scriverlo, ma ho pensato proprio così, quindi…

E qui è arrivata la paura. Si è sempre pronti, in teoria. La pratica è una cosa diversa, però. Sapere e saper fare non sono concetti uguali. Sapere come si cambia una gomma forata, ma non vuol dire saperla sostituire.

Allo stesso modo pensare di sapere come debbano essere strutturati i contenuti di un portale tematico non vuol dire saperlo fare.

Bisogna avere attenzione costante, maniacale, per le cose e intuito, capire come potranno andare, in che direzione e perché.

È pericoloso non considerare questi aspetti, mi sono detto. Mentre ho pensato che questo passaggio è fondamentale, che tenerlo sempre bene a mente vuol dire mantenere gli occhi aperti e i piedi ben saldi al suolo (essere sul pezzo, insomma, come si dice in gergo), mi sono reso conto che la paura si stava trasformando in gioia. Sì, insomma ero pronto per brindare. Va be', non solo o non proprio. Il vino poteva attendere.

Tra i vari personaggi storici ed attuali che di cui ho letto, ascoltato ed ammirato le azioni, ce ne sono due in particolare, distanti e differenti tra loro, che mi sono venuti in mente in questo periodo. In ordine di pensiero: Napoleone Bonaparte e Marco Pannella.

Napoleone ha detto ed ha scritto che «ogni ora di tempo perduto è una probabilità di danno per l'avvenire»; mi stava già venendo voglia di mettermi a lavorare al nuovo incarico. Pensare a chi potesse affiancarmi in questa nuova avventura, insomma agli autori, eppoi gli argomenti, come proporli e tante altre cose.

Dopo, dulcis in fundo per me, Marco Pannella. Tengo sempre ben stampate in mente le sue parole «la durata è la forma delle cose». Sempre. Non valgono solo per la politica: sono vere in ogni ambito nel quale c'impegniamo.

Lavoro con Condominioweb esattamente da 10 anni; il primo articolo è del febbraio 2010. Abbiamo sempre operato in piena sinergia ed in crescendo. Continueremo.

Le emozioni positive, le parole che le accompagnano e le soddisfazioni, devono essere seguite da fatti concreti, per non restare solo dei bei ricordi o peggio ancora delle semplici intenzioni.

Sapere e saper fare; per eliminare ogni differenza tra loro bisogna mettere impegno, costante e duraturo.

L'impegno non garantisce il raggiungimento dell'obiettivo ed il successo, ma rende sicuri, sereni del proprio operato. La durata è la forma delle cose.

Condominioweb è apprezzato, da anni, per la chiarezza dei suoi contenuti. Dai professionisti del settore, ai condòmini passando per i neofiti della materia, chi ci legge lo fa anche per il nostro stile: dire cose complicate in maniera semplice dando risposte a problemi concreti. Proseguiremo sulla strada tracciata, se possibile migliorandoci.

Non serve essere professorali per essere autorevoli, al contrario: saper comunicare è una delle declinazioni del saper fare di maggiore importanza. Accrescere, ancor di più, l'autorevolezza del portale sarà un passaggio nodale.

Forse sono riuscito ad evitare la retorica. Le ultime parole, però, mettono a rischio il tutto.

Come non fare a ringraziare l'editore, senza scadervi? In che modo potergli esprimere la gratitudine per la scelta? Eppoi, a chi rivolgermi? Alla società, entità esistente solo nel mondo delle regole? Ai soci? All'amministratore delegato? Al CEO? All'amministratore unico? (Manca solo il Duca Conte Balabam). Quanti ostacoli per evitare la retorica. Allora bastano due parole: grazie, Giovanni.

Si comincia: ad maiora!

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