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Nel trust in condominio chi è obbligato a versare gli oneri condominiali?

La Suprema Corte si sofferma su aspetti afferenti il condomino apparente con riferimento all'istituto del “trust” e gli obblighi in capo al trustee.
Avv. Nicola Frivoli 
20 Feb, 2023

Con ordinanza emessa in data 2 febbraio 2023, n. 3190, la Corte di Cassazione, Sezione II, si è pronunciata su tre motivi di censura in ambito di opposizione a decreto ingiuntivo, con riferimento all'istituto del "trust liquidatorio".

La vicenda: recupero crediti condominiale nei confronti del trustee

In virtù di azione monitoria intentata da un Condominio per il recupero degli oneri condominiali nei confronti di una società-condomina, quest'ultima si opponeva innanzi al Tribunale di Milano, che la rigettava l'opposizione con sentenza del 2020, ritenendola infondata.

L'opponente aveva dedotto in via principale che gli immobili cui si riferiscono le spese condominiali intimate sono stati conferiti in un trust liquidatorio, del quale la medesima società-opponente aveva la mera qualità di trustee, ed aveva perciò eccepito la carenza di legittimazione passiva rispetto alla pretesa di riscossione dei contributi azionata dal Condominio in assenza di spendita di detta qualità, ovvero comunque l'impignorabilità dei beni amministrati per conto del trust ed ancora l'inesistenza e l'indeterminabilità del credito ingiunto.

Avverso tale pronuncia di prime cure, l'opponente proponeva appello innanzi alla Corte d'appello di Milano che, in data 13 aprile 2021, emetteva sentenza di conferma della pronuncia di primo grado, rigettando il gravame.

La Corte d'appello di Milano, confermando la decisione di primo grado, ha affermato che il trustee è tenuto in proprio, quale proprietario dell'immobile sito nel Condominio, alle obbligazioni nascenti dalla titolarità dei beni conferiti nel trust; che il richiamo alla natura di società fiduciaria della debitrice ingiunta potrà, al più, acquisire rilievo in sede esecutiva; che neppure rileva la pretesa dichiarazione di "impignorabilità dei beni" amministrati dalla società-appellante; che alcuna fondatezza ha la deduzione della funzione identificatrice del codice fiscale, essendo stato emesso il decreto ingiuntivo nei confronti della detta appellante.

Avverso tale pronuncia, l'appellante proponeva ricorso in cassazione adducendo tre motivi di censura, e l'intimato-Condominio resisteva con controricorso.

Oneri condominiali: obblighi e diritti del trustee

La Cassazione rilevava che l'amministratore del condominio ha diritto - ai sensi del combinato disposto degli artt. 1118 e 1123 c.c. e 63, comma 1, disp. att. c.c. - di riscuotere i contributi e le spese per la manutenzione delle cose comuni ed i servizi nell'interesse comune direttamente ed esclusivamente da ciascun condomino, e cioè di ciascuno dei titolari di diritti reali sulle singole unità immobiliari, restando esclusa un'azione diretta anche nei confronti dei titolari di diritti personali di godimento della singola unità immobiliare, tant'è che si afferma risolutivamente che "di fronte al condominio esistono solo i condomini" (in tale senso Cass. civ. 25 ottobre 2018, n. 27162; Cass. civ. 9 dicembre 2009, n. 25781; Cass. civ.3 febbraio 1994, n. 1104).

Legittimazione passiva nel recupero delle spese condominiali

Gli ermellini evidenziando altro principio cardine per la gestione della cosa condominiale ovvero il recupero della quota di spese di competenza di una unità immobiliare di proprietà esclusiva è passivamente legittimato il vero proprietario di detta unità e non anche chi possa apparire tale, poiché difettano, nei rapporti fra condominio e singoli partecipanti ad esso, le condizioni per l'operatività del principio dell'apparenza del diritto, strumentale essenzialmente ad esigenze di tutela dell'affidamento del terzo in buona fede (Cass. civ. 25 ottobre 2018, n. 27162; Cass. civ. 9 ottobre 2017, n. 23621).

Il trustee è obbligato a versare gli oneri condominiali

Il "trustee", è il titolare dei diritti conferiti nel patrimonio vincolato ed è l'unico soggetto di riferimento nei rapporti con i terzi, operando non quale rappresentante del "trust" o del beneficiario, ma quale titolare della legittimazione dispositiva del diritto.

Usufrutto, residenza all'estero, trust, unico proprietario, superbonus e cessione/sconto

Questa interpretazione trae fondamento dall'art. 2 della Convenzione sulla legge applicabile ai trusts e sul loro riconoscimento, adottata a L'Aja il 1° luglio 1985 e ratificata dalla legge 16 ottobre 1989, n. 364. Quindi, osserva la Cassazione, del tutto diversa dal trust, e dunque estranea alla fattispecie per cui è causa, è la disciplina (richiamata dalla parte ricorrente) posta dalla legge 23 novembre 1939, n. 1966, la quale riguarda (invece) la mera amministrazione di beni per conto di terzi, conferita a società fiduciarie mediante mandato, salva rimanendo la proprietà effettiva di questi in capo ai mandanti (Cass. civ. 26 maggio 2020, n. 9648; Cass. civ. 20 giugno 2019, n. 16550; Cass. civ. 30 maggio 2018, n. 13626; Cass. civ. 19 maggio 2017, n. 12718; Cass. civ. 27 gennaio 2017, n. 2043).

Riscossione dei contributi: il ruolo del trustee nel condominio

La Cassazione ha enunciato il seguente principio di diritto: "allorché una unità immobiliare compresa in un condominio edilizio sia stata conferita in un "trust" traslativo, l'amministratore condominiale, a norma degli artt. 1123 c.c. e 63 disp. att. c.c., può riscuotere "pro quota" i contributi per la manutenzione delle cose comuni e per la prestazione dei servizi nell'interesse comune direttamente ed esclusivamente dal "trustee", che è divenuto titolare della proprietà dell'immobile ed è perciò tenuto, in quanto tale, a sostenerne le spese, senza che rilevi che il medesimo "trustee" venga o meno evocato in giudizio in tale qualità, non essendo questi un rappresentante del "trust"."

In conclusione, la Suprema Corte rigettava il ricorso e condannava il ricorrente al pagamento, in favore del controricorrente, delle spese del giudizio di legittimità.

Sentenza
Scarica Cass. 2 febbraio 2023 n. 3190
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