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Locatore asporta gli infissi all'inquilino: quale reato?

Sfrattare un inquilino moroso “con le cattive”, diversamente dal ricorso all'azione ordinaria, comporta una responsabilità penale: ma quale?
Avv. Marco Borriello 
5 Ott, 2022

Quando si concede in locazione un immobile e l'inquilino non paga il canone mensile, al locatore non resta che chiedere la risoluzione del contratto e costringere il conduttore ad andarsene. Per fare ciò, il proprietario può azionare il cosiddetto sfratto per morosità, al termine del quale otterrà la liberazione del bene anche senza la collaborazione spontanea dell'affittuario.

Molti, però, non hanno tanta pazienza. Le cronache giudiziarie, infatti, sono piene di casi in cui il locatore non ha voluto rivolgersi alla giustizia e ha cercato di cacciare l'inquilino in altro modo. Qualcuno, ad esempio, approfittando dell'assenza temporanea del conduttore, ha sostituito la serratura d'ingresso, impedendo il rientro a casa. Un altro proprietario, invece, ha disdetto le utenze, a lui intestate, così da accelerare la liberazione dell'immobile, visto che senza forniture non era più abitabile.

Nel caso in commento, invece, l'idea attuata dal proprietario di casa è stata, senz'altro, più originale. Egli, infatti, dinanzi a un conduttore moroso, è entrato nell'appartamento e ne ha asportato gli infissi.

Ne è scaturita una denuncia, con tanto di condanna dell'intraprendente locatore, culminata nel procedimento appena conclusosi con la sentenza della Cassazione n. 21846 del 7 giugno 2022.

Approfondiamo meglio, però, il caso concreto.

Locatore asporta infissi all'inquilino: è reato? Il caso concreto

Il proprietario di un appartamento aveva concesso in locazione un bene senza provvedere alla registrazione del contratto. Per l'inquilino, tale circostanza era inaccettabile e, per questo motivo, aveva deciso di continuare ad occupare il bene senza corrispondere il canone.

La reazione del locatore non era stata delle migliori. Oltre a minacciare e ad aggredire il conduttore, egli era entrato nell'appartamento e ne aveva asportato gli infissi.

Per questo fatto, il proprietario era denunciato e quindi condannato, sia in primo che in secondo grado, per il reato di furto aggravato (art. 625 co. 1 n. 2 cod. pen.).

La vicenda, perciò, si spostava in Cassazione dove il reo, per mezzo del suo procuratore, cercava di attenuare le conseguenze della propria condotta. L'obiettivo del ricorso, infatti, non era quello di ottenere l'assoluzione. Lo scopo dell'impugnazione era di derubricare il fatto al reato meno grave di esercizio arbitrario delle proprie ragioni (art. 392 cod. pen).

Le motivazioni addotte a questo ricorso erano, quindi, accolte dalla Cassazione la quale annullava, sul punto, la sentenza impugnata e rinviava alla Corte di merito per un nuovo giudizio a riguardo.

Locatore asporta gli infissi all'inquilino: è un furto?

Nella vicenda in commento, il proprietario di un appartamento concesso in locazione, piccato dal mancato versamento dei canoni, per costringere l'inquilino ad andarsene, è entrato nell'abitazione e ne ha asportato gli infissi.

Ebbene, per il Tribunale di Messina e la successiva Corte di Appello, il reo aveva commesso il reato di furto aggravato dalla violenza sulle cose.

Cosa fare se l'inquilino si porta via i mobili o gli elettrodomestici

Secondo i giudici di merito, la circostanza per cui ad agire, illecitamente, era stato il proprietario dell'abitazione non era una condizione sufficiente per escludere il furto «che la proprietà del bene in capo all'autore del fatto non sarebbe elemento dirimente al fine di escludere il reato di furto.

Ed invero, si afferma, il bene giuridico protetto dal delitto di furto è individuabile non solo nella proprietà, ma anche nel semplice possesso, a prescindere dalla esistenza di uno specifico titolo giuridico».

Va detto, però, che il reato in questione presuppone che la res sottratta non sia appartenente al reo. Ebbene, può essere considerata cosa altrui un immobile concesso in locazione senza alcun contratto registrato?

Secondo la Cassazione, la risposta è negativa.

Infatti, la circostanza per cui il locatore non possa rientrare in possesso del bene con un'ordinaria azione di sfratto, ma debba agire, in rivendicazione, con la cosiddetta azione di rilascio per occupazione sine titulo, non cambia il connotato principale della vicenda: l'abitazione e ciò che fa parte, strutturalmente, della stessa, non sono cose altrui per il loro proprietario.

Locatore asporta gli infissi all'inquilino: è esercizio arbitrario delle proprie ragioni?

Per gli Ermellini, l'asportazione degli infissi da parte del proprietario dell'abitazione, allo scopo di stimolare la liberazione del bene da parte dell'inquilino, non può essere considerato un furto. Difetta, infatti, uno dei presupposti essenziali del reato, cioè l'altruità della res.

Per la Cassazione «l'evocazione dell'altruità del bene vale ad escludere la rilevanza penale della sottrazione della res propria».

Non avrebbe senso, perciò, punire con le conseguenze di un furto l'ipotesi in commento. Una diversa conclusione, infatti, finirebbe per sanzionare troppo severamente chi ha, comunque, la piena proprietà della cosa «nell'art. 627 c.p. che punisce la sottrazione di cosa comune con una pena più lieve di quella prevista per il reato di furto di cui all'art. 624 c.p.; e sarebbe irrazionale punire con la più severa sanzione prevista da tale ultima fattispecie una condotta sicuramente meno grave, costituita dalla sottrazione compiuta da chi ha la piena proprietà della cosa».

Perciò, l'invito rivolto alla Corte di merito a rivalutare l'ipotesi in esame, suggerisce di applicare al caso di specie il dettato di cui all'art. 392 cod. pen., decisamente molto meno grave e dalle conseguenze ridotte.

Sentenza
Scarica Cass. pen. 7 giugno 2022 n. 21846
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