Com'era stato anticipato, con riferimento alla trasmissione dei dati relativi agli interventi di ristrutturazione e di risparmio energetico effettuati sulle parti comuni condominiali, l'Agenzia delle entrate ha messo a disposizione un software per la compilazione e per il controllo: attraverso l'applicazione gratuita i condomìni dovranno trasmettere, per le spese sostenute nel 2016 per interventi di riqualificazione energetica delle parti comuni degli edifici, la cessione del credito dei condòmini ai fornitori – pena l'inefficacia della cessione medesima.
Specificamente, il condominio, direttamente oppure tramite gli intermediari, dovrà trasmettere entro il 31 marzo 2017:
· l'elenco dei bonifici effettuati per il pagamento delle spese sostenute nel 2016 per lavori di riqualificazione energetica su parti comuni;
· il codice fiscale dei condòmini che hanno ceduto il credito e l'importo del credito ceduto da ciascuno;
· il codice fiscale dei fornitori cessionari del credito e l'importo totale del credito ceduto a ciascuno di essi.
Si rammenta che al citato adempimento si sommano gli ulteriori oneri di comunicazione gravanti sugli amministratori di condominio, sempre per lavori di ristrutturazione edilizia e risparmio energetico su parti comuni condominiali – a partire dall'anno di riferimento 2016: in particolare, con riferimento agli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica effettuati sulle parti comuni di edifici residenziali, nonché con riferimento all'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici finalizzati all'arredo delle parti comuni dell'immobile oggetto di ristrutturazione, gli amministratori di condominio sono obbligati a comunicare, utilizzando il servizio telematico Entratel o Fiscoline, entro il 28 febbraio di ciascun anno,la tipologia e l'importo complessivo di ogni intervento, e le quote di spesa attribuite ai singoli condòmini nell'ambito di ciascuna unità immobiliare. La trasmissione riguarda, ovviamente, i dati relativi all'anno precedente.
A fronte dell'imposizione del termine del 28 febbraio come data ultima per la trasmissione delle riferite comunicazioni fortemente critica è stata la presa di posizione di Confedilizia, che, con un comunicato stampa in data odierna, ha riconfermato tutta la sua preoccupazione ed espresso il suo profondo dissenso: l'Associazione ha infatti denunciato che l'imminenza della scadenza del termine non consentirà la corretta esecuzione di un processo che si sviluppa necessariamente attraverso varie fasi e vede coinvolti più soggetti, con interazioni tra i medesimi spesso complicate ed incertezze applicative di non poco conto.
Il riferimento è alla raccolta dei dati già disponibili; alla richiesta ai singoli proprietari di quelli mancanti; alla verifica dell'esattezza delle informazioni; all'inserimento dei dati nel nuovo software dell'Agenzia delle entrate; alla trasmissione per via telematica del file; alle ulteriori complicazioni derivanti da altre previsioni, quali l'obbligo di indicare l'eventuale situazione di morosità del singolo condomino, oppure l'inserimento dei dati in caso di locazione o comodato.
Confedilizia giudica il sistema così approntato «un'operazione sbagliata, che non tiene conto della realtà dei condominii e che andrebbe riconsiderata integralmente»; e critica aspramente la posizione di quelle associazioni di amministratori che, al contrario, si sono mostrate aderenti a tale impianto.
A giudizio di Confedilizia, per quest'anno si dovrebbe annullare il termine del 28 febbraio, quanto meno, prevedere una sospensione dell'applicazione delle sanzioni, previste anche in caso di mero ritardo o errore – sanzione che, si rammenta nello stesso comunicato stampa, sono pari a 100 euro per ogni comunicazione, fino ad un massimo di 50.000 euro.