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Infiltrazioni in condominio: sì al rimborso della perizia di parte

Le spese della consulenza tecnica di parte, se necessaria e utile per individuare le cause dell'infiltrazione e far valere i diritti connessi, rientrano tra le spese al cui rimborso deve essere condannato il condominio soccombente.
Avv. Maria Monteleone 

Qualora venga accertato in giudizio che le infiltrazioni nell'appartamento di proprietà esclusiva siano riconducibili alla responsabilità del condominio, quest'ultimo può essere condannato, non solo al pagamento delle spese di lite, ma anche al rimborso delle spese sostenute dal condomino per la perizia tecnica di parte.

È pertanto illegittima la sentenza che escluda il rimborso della perizia di parte perché ritenuta "superflua", se invece essa è servita al condomino per sincerarsi della causa delle infiltrazioni e dei lavori necessari per il ripristino.

È quanto si evince da una recente pronuncia della Corte d'Appello di Genova (sentenza n. 1058/2021 del 19.10.2021) che, accogliendo l'appello del condomino fondato unicamente sull'impugnazione del capo relativo al mancato rimborso delle spese della perizia, ha riformato la sentenza e condannato il condomino a pagare oltre 1.500,00 euro a favore del condomino per i costi della consulenza tecnica di parte.

La perizia di parte non deve essere superflua

Secondo la sentenza in esame, il condomino aveva diritto al rimborso delle spese sostenute per incaricare un consulente di parte, anche se anteriormente all'instaurazione del giudizio, in quanto era indispensabile la perizia tecnica per proporre la domanda di risarcimento al condominio, anch'esso munitosi di perizia.

Di fronte alle contestazioni del condominio, che non voleva procedere bonariamente ai lavori di riparazione, il condomino aveva ritenuto necessario rivolgersi ad un tecnico che valutasse le cause delle infiltrazioni.

Secondo i giudici "tale scelta non può ritenersi superflua, non essendo il condomino in grado di stabilire, di fronte alle contestazioni, l'effettiva causa del problema.

Il condominio conferma la necessità del consulto tecnico, sia per le contestazioni ante causam, sia perché, anche nella propria comparsa di costituzione, riferisce di avere contestato la relazione di parte".

L'attore aveva dimostrato che il condominio, non solo non aveva riconosciuto in alcun modo la richiesta di accertamento della causa delle infiltrazioni, ma aveva sempre contrastato le richieste proponendo anche una propria valutazione tecnica.

In tali circostanze, di evidente contrasto sulla causa delle infiltrazioni, la Corte genovese ha ritenuto che vi sia stata per il condomino, "la necessità nonché l'opportunità anche sul piano economico, di rivolgersi ad un tecnico che potesse, assumendosi la relativa responsabilità professionale, accertare tali cause, piuttosto che procedere giudizialmente per un Accertamento Tecnico Preventivo o direttamente per la causa di merito".

La fondatezza delle domande proposte dal condomino, risultato vincitore, comportano anche il rimborso della perizia di parte, la quale non può ritenersi "superflua" con una valutazione ante causam. Tale valutazione deve essere effettuata all'esito del giudizio, nel quale la CTU ha riconosciuto, sia pure parzialmente, la responsabilità del condominio, così come sostenuto anche nella relazione di parte.

Infiltrazioni e accertamento tecnico preventivo

Spese della consulenza di parte: la decisione delle Sezioni Unite

Vale la pena ricordare, vista l'importanza in materia, la pronuncia delle Sezioni Unite (sent. n. 16990/2017) secondo cui le spese della consulenza di parte, la quale ha natura di allegazione difensiva, vanno comprese fra le spese processuali al cui rimborso la parte vittoriosa ha diritto, sempre che il giudice non ne rilevi l'eccessività o la superfluità, ai sensi del primo comma dell'art. 92 cod. proc. civ. (Cass. n. 3716 del 11/06/1980: conf. Cass. n. 10173 del 2015, n. 84 del 2013, n. 6056 del 1990, n. 625 del 1972, n. 1626 del 1965).

Dunque, spetta alla parte interessata documentare le spese sostenute e dimostrare che la consulenza stragiudiziale o quella resa nel corso del giudizio (per esempio, per contestare la CTU) era fondamentale per la tutela dei propri diritti e, come tale, è stata un costo inevitabile per la propria difesa.

Le forme per attivare la ripetizione sono quelle della nota delle spese che il difensore deve unire al fascicolo di parte al momento del passaggio in decisione della causa (art. 75 disp. att. cod. proc. civ.).

La valutazione circa il rimborso delle spese in questione spetta al giudice che, in base al prudente apprezzamento, verificando anche gli esiti della CTU, statuisce in ordine alla necessità ed utilità della perizia. L'eventuale diniego del rimborso, espressamente richiesto, delle spese di consulenza tecnica di parte, deve essere comunque adeguatamente motivato dal giudice.

Le spese per l'intervento del consulente tecnico, come ripartirla?

Sentenza
Scarica CORTE DI APPELLO DI GENOVA n. 1058 del 19/10/2021
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