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Compravendite immobiliari mai così male dal 1985

In calo il numero delle compravendite immobiliari.
Roberto Rais 

Che il 2012 fosse stato un anno particolarmente difficile lo si era compreso già a margine delle prime impressioni degli scorsi mesi di gennaio e di febbraio. Tuttavia non era certo facile immaginare che il numero delle operazioni di compravendita immobiliare riscontrate nel 2012 fosse uguale a quanto riscontrato 27 anni fa.

A confermare le statistiche è giunta ora un'analisi effettuata dall'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate, che ha evidenziato come le compravendite di abitazioni abbiano superato di poco quota 444 mila unità, come non accadeva dal lontano 1985 e, soprattutto, più o meno la metà di quanto rilevato appena sei anni fa dalla stessa Agenzia (ma, all'epoca, di crisi di settore se ne vedeva solamente qualche segnale all'orizzonte).

Cosa può influire sull'aumento del valore immobiliare nella compravendita?

Secondo quanto precisa ancora il report formulato dall'Osservatorio, inoltre, il numero delle compravendite immobiliari sarebbe calato del 25,8 per cento tra il 2011 e il 2012.

Nel solo quarto trimestre 2012 il trend ha altresì subito un aggravio, producendo una contrazione delle compravendite immobiliari pari al 29,6 per cento rispetto a quanto era stato evidenziato nello stesso periodo dell'anno precedente.

A deludere sono anche le rilevazioni sul supporto creditizio al comparto immobiliare, con mutui sempre più scarsi, loan-to-value sempre meno ampi e costi non così bassi come farebbe suggerire lo stallo - ai minimi storici recenti -dei tassi di interesse di riferimento.

Di fatti, precisava ancora l'Agenzia delle Entrate, il capitale complessivo che proviene da banche e altri intermediari finanziari, a sostegno delle operazioni di compravendita immobiliare, è stato pari a 19,6 miliardi di euro, in contrazione del 42,8 per cento rispetto all'anno precedente, con un passo indietro di quasi 15 miliardi di euro.

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Nel 2012, le case acquistate da persone fisiche mediante il ricorso a un mutuo bancario sono state pari al 37 per cento del totale, con una diminuzione che - su base annua - è stata pari a 8 punti percentuali. La rata media mensile del mutuo è stata pari a 700 euro, in incremento di 3 punti percentuali rispetto al 2011.

Considerate le prime impressioni del 2013, sembra che il trend calante stia proseguendo sui medesimi ritmi. È pertanto molto probabile che il nuovo anno sia destinato a replicare gli insuccessi del precedente 2012, salvo clamorose inversioni di tendenza nella seconda parte d'esercizio.

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